Ombre Bianche - anno III - n. 5-6 - febbraio 1981

Parliamo di politica, perdio! 23 altre parole, di fenomeni di aggregazione degli interes?i su base territoriale. Il modello neocorporativo è tipicamente "nazionale", postula una aggregazione degli interessi a base funzionale e non territoriale: gli interessi vengono cioè aggregati sulla base della collocazione dei cittadini nel sistema sociale-professionale e non sul territorio. · Esso presupporrebbe perciò una avvenuta omologazione di situazioni strutturalmente e culturalmente diverse all'interno di un unico progetto. E che questo sia nelle aspirazioni del ceto politico nazionale, anche sindacale, è fuori di dubbio. Ma in ciò esso sembra non tenere conto a sufficenza della presenza nel nostro paese di almeno tre formazioni economico sociali, che si muovono secondo linee non proprio omogenee, intrecciandosi con le culture locali che paiono, anche per questo, rivitalizzarsi. (Su questo punto meglio e più diffusamente ha già detto Carbognin nell'art. che precede). 4. Un quarto ordine di problemi è connesso ai caratten specifici del sistema politico italiano. l modelli neocorporativi si sono realizzati solo in paesi in cui il sindacato poteva contare dell'appoggio di un partito "1ratello' al governo (partiti "pro labour"). È una condizione che in Italia manca del tutto come è noto, data la natura non precisamente "pro labour" della D.C., il permanere -del PCI all'opposizione e la stes~a forte articolazione della sinistra italiana, che rende improbabile un unico progetto di governo a cui un altrettanto improbabile sindaca- .to unico dovrebbe riferirsi. Il sindacato dovrà più pr9babilmente scontrarsi ancora a lungo con la permanente difficoltà del sistema politico italiano a garantire uno scambio politico credibile e quindi faticare non poco per convincere i gruppi che rappresenta alla moderazione nel breve in cambio di benefici nel medio periodo di cui non può dare nessuna garanzia. . . Proprio questa situazione spinge alcuni a ritenere che, se nella situazione italiana il neocorporativismo incontra maggiori di_ficoltà che altrove, la sua realizzazione ·comporterà un ruolo non subalterno del sindacato, una specie di primato sulle forze politiche e una incidenza maggiore che altrove nella trasformazione del paese. Ma con questa forzatura "ottimistica" ci si dimentica come, al contrario, l'assenza delle condizioni per uno scambio politico credibile abbia g1à favorito in questi anni un logoramento del potere sindacale, delegittimando l'azione del sindacato rispetto ai rappresentati, rendendo sempre più cosmica la distanza fra le politiche proposte e "il sentire" della gente, demolendo in sostanza Je basi di cui, in ogni caso, ha bisogno un progetto di trasformazione del paese. Al di là della specifica situazione italiana, la riproposizione oggi di linee neocor- . porative non sembra tenere sufficientemente conto delle difficoltà che questi modelli incontrano anche laddove essi si sono storicamente realizzati. In tutte le so- . . cietà a capitalismo maturo i sistemi politici sono scossi dal sovraccarico di domande che ad essi vengono rivolte e dalla difficoltà a tradurre le domande "nuove" in modo da poterle "trattare" politicamente. Sono in gioco non solo la capaBib · ' · a · t · e risposte, ma la stessa capacità di individuare quali siano 1 n p do 1 soddisfare le domande.

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==