Ombre Bianche - anno I - n. 0 - novembre 1979

La salute ...... 75 no agito un po' furbescamente. Però questo semplice fatto non spiega come si siano trovati di fronte soggetti così prontamente disponibili a questo tipo di trat- tamento, e soprattutto come questo tipo di intervento sanitario estremo (l'ospe- dalizzazione) che viene denunciato nel suo uso e nel suo abuso in ogni volantino della zona sindacale più sperduta, fosse non solo ben accetto, ma molte volte pressantemente richiesto dai sindacalisti. Insomma, per medicalizzare una situazione di malessere bisogna essere in due: il medico e la persona che accetta (per motivi suoi) di diventar paziente. Bene, i medici avevano fatto la propria parte ed il motivo, poco nobile se si vuole, l'ab- biamo esposto più sopra. Ma i sindacalisti perchè avevano fatto la loro? Quali erano le cause che spingevano queste persone, che da anni predicavano nelle fab- briche e nelle assemblee la necessità di una riforma radicale dell'intervento sulla salute, ad accogliere così facilmente una pratica talmente incongruente rispetto alla teoria che ufficialmente propagandavano? Perchè da uomini pubblici recita- vano un discorso innovativo e, quando il problema li toccava direttamente, sce- glievano, nell'omertà garantita dal rapporto clandestino con i medici democrati- ci, gli atteggiamenti più tradizionali e facevano le richieste (o, il che è lo stesso, accettavano le proposte) sanitarie più scorrette rispetto alla linea? La situazione, sulla distanza, metteva a disagio gli stessi sanitari, sensibili dal punto di vista politico. Il rapporto di connivenza fuori linea (una linea tanto sin- dacale quanto sanitaria) finiva per assegnare a medici democratici un ruolo mol- to simile a quello del vecchio medico beone radiato dall'albo e ridotto a curare le ferite dei gangsters. Da questa situazione da paradosso, che dura di fatto tuttora, è possibile uscire solo con un'opera collettiva di chiarimento. E questo primo ten- tativo di mettere sul tappeto i problemi può tornar utile anche in questa direzio- ne. Forse riusciremo anche a far qualcosa di più, solo però se ognuno accetta di dire la sua, fuori dai denti. 4. Il sindacato sano e il sindacalista malato. La prima ipotesi che viene in mente per spiegare questa incoerenza fra teoria sindacale e pratica del sindacalista è che ci si trovi di fronte a persone che parlano bene, ma razzolano male. Questa però non è una spiegazione dell'incoerenza, è semplicemente un modo per ribadirla con altre parole. Un elemento aggiuntivo che può aiutarci ad andare avanti nella comprensione è che fra queste persone non c'erano solo grigi burocrati che sul problema della salute giravano per le fab- briche recitando una parte imparata a memoria. Si trattava molto spesso di qua- dri intelligenti e preparati, che avevano maturata una linea politica avanzata sul problema con un grosso sforzo di riflessione personale, che disponevano di una · forte dose di autonomia di giudizio. Eppure, anche costoro, sul terreno concreto della loro personale esperienza di malessere, sembravano crollare e omologarsi come attese ed atteggiamenti a tutti coloro che al problema avevano prestato un orecchio politico distratto e che si erano sempre limitati a recitare, per mestiere, le tre/ quattro pie intenzioni che le

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