Ombre Bianche - anno I - n. 0 - agosto 1979

gnatifra la gente anche a difendere questa organizzazione che essi stessi criticano e vorrebbero diversa. E soprattutto sentiamo il dovere di procedere in questa direzione, chiedendo ai nostri interlocutori di riflettere sul modo stesso in cui vivono questo rapporto cri- tico con l'organizzazione. Nel _sindacato, nella CISL forse più che in altre organizzazioni, è ammesso es- sere critici. L'abitudine alla critica non è solo tollerata, ma anzi è discretamente incentivata, serenamente accolta e rigorosamente programmata. Un buon mili- tante è un militante critico. Che tutto questo dispendio di energie critiche non produca nulla, non trasformi l'organizzazione, come non contribuisca a rendere il militante protagonista dovrebbe farci riflettere. Forse è vero chefinora ci si è li- mitati a una "ridiscussione radicale della buccia dei problemi". E forse avviene anche un altro fatto: tutti sono critici quando stanno di qua dal tavolo; nessuno lo è realmente più quando sta di là. Chi oggi, al bar, lancia tremende frecciate contro chi ha organizzato l'ennesima noiosa riunione, domani promuoverà a sua volta noiosissime assemblee e sarà da altri colpito con nuovi dardi. I militanti di fabbrica non ne sono esenti. Cosl sembra giusto a tutti esprimere il proprio disagio ai margini di un 'assem- blea, ma pochi non si sentono colpiti dal trovarlo scritto "senza ritegno"; a tutti sembra corretto discutere di crisi della militanza, a pochi sembra che le origini di questa crisi vadano anche individuate nel modo assurdo in cui l'organizzazione lavora e riproduce se stessa; non vi è nessuno che non senta il bisogno di scavare dentro questo affascinante obiettivo che è la riduzione d'orario, ma molti riten- gono che non sia questo il momento più opportuno. I tempi, come sempre, devo- no essere decisi dagli "altri". La rivista nasce da altre convinzioni. Sua presunzione è di produrre cultura. E perciò rinnega i tatticismi della Politica, rifiuta il buon senso quando ciò è sinoni- mo di immotivata moderazione, non rispetta i tempi degli altri. Ha fretta. Un modo ovvio dunque, visto il fine, di discorrere e scrivere. Sandro Castegnaro BibliotecaGino Bianco

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