Ombre Bianche - anno I - n. 0 - agosto 1979

SULLE DIFFERENZE FRA UN BAR E LA NOSTRA RIVISTA La funzione organizzativa del bar è nota a tutti i militanti del sindacato: il bar è il luogo verso il quale veniamo sospinti nel mezzo di una stanca riunione, per po- ter finalmente confidare all'amico lo stato d'animo a cui veniamo ridotti dal ca- parbio ripetersi dei riti sindacali. Al bar si parla poi della vita, dei dolori e degli affetti, di ciò che si ha voglia di fare, di tutto quello che in sala non si avrebbe il coraggio di dire. E quella fantasia che in riunione ormai più non si esprime trova finalmente libero sfogo nell'inventare atroci battute sul nostro stato, pallida ma- nifestazione di quel bisogno di verità e di chiarezza che ci sentiamo dentro. Ogni militante sa anche che il bar non produce cultura; è una "piega" concessa fra i meccanismi dell'organizzazione, che non supera la soglia dello sfogo per di- ventare capacità di trasformazione reale. Forse il bar serve proprio a far sì che tutto rimanga come prima: uno spazio di libertà fittizia. Se non cifosse, qualcu- no penserebbe ad inventarlo. Crediamo che una rivista sia un'altra cosa. Una rivista, così come l'abbiamo intesa, è luogo di confronto vero, dove quello che prima veniva sussurrato, è ar- rogantemente messo alla berlina, nudo difronte a tutti. Si deve dare dignità a ciò che, pur essendo importante per noi, nell'organizzazione non ha diritto di espres- sione. Scriverlo senza veli, informa talora rozza o provocante, può essere un mo- do. A qualcuno potrà sembrare un gioco. Ma la disponibilità a ridiscutere anche noi stessi con cui abbiamo iniziato questo lavoro collettivo ci sembra una garan- zia sufficiente. È troppo presto per dire come la rivista è stata accolta. Qualcuno, avendo troppe certezze ancora, avrà faticato a seguirci. Speriamo che, leggendoci, si ritrovi con qualche sicurezza in meno e qualche disponibilità a cercare in più. Altri, pur essendo come noi in crisi, avran trovato eccessivo questo nostro bi- sogno di denudare l'organizzazione di cui siamo parte. A queste perplessità sare- mo sempre sensibili, soprattutto quando vengono da militanti ogni giorno impe- BibliotecaGino Bianco

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