Ombre Bianche - anno I - n. 0 - agosto 1979

Dal vangelo al/'autogesrione 49 A me viene molto nervoso con mio marito .... disastri .... , vuole invitare i suoi amici, però io rimango in cucina a pulire fino alle undici o mezzanotte, quel che loro hanno sporcato. Sicchè mi viene il nervoso, perchè gli dico di invitarsi le per- sone che vuole ma di pulire lui quello che sporca. Tutti dovrebbero essere come noi, qui in cooperativa chi sporca pulisce". Davanti a queste difficoltà suor Da- .miana incoraggia, dicendo "Certe volte davanti agli impegni pressanti della coo- perativa, ed ai problemi familiari, alle ragazze viene da dire che si sta meglio sot- to padrone. Allora porto l'esempio delle cipolle d'egitto. Quando gli ebrei si sono liberati dal dominio dei faraoni, rimpiangevano le cipolle d'egitto, perchè era dif- ficile trovare la strada per passare il deserto. La nostra esperienza è come 1'espe- rienza di liberazione". 8. Conclusioni. Che dire di questa esperienza? Certamente non è valido il vecchio criterio in voga nel sindacato, che tutto ciò che è cooperativistico non interessa il movimen- to dei lavoratori in quanto quest'ultimo deve organizzare solamente i lavoratori dipendenti. Esistono, è vero, esperienze cooperativistiche di varia natura, che per modello di gestione aziendale per l'assenza di partecipazione e di controllo ope- raio assomigliano più a società per azioni che ad esperienze alternative. Ma è indubbio che alla MA.RE.LI. siamo in presenza di un gruppo di operaie coscienti del valore innovativo della loro esperienza, e che al centro pongono la sicurezza e la qualità del lavoro e non la divisione degli utili. Il non essere subor- dinate ad un padrone non significa in questo caso l'aver assunto una mentalità padronale. Che dire poi del collocarsi di questa esperienza all'interno del grande fenome- no del decentramento produttivo? Il decentramento produttivo in questo caso as- sume una doppia valenza. Da una parte la logica padronrue, che il sindacato da anni combatte, di decentrare per diminuire i costi ed ottenere un maggior con- trollo sociale dividendo i lavoratori in molte piccole unità produttive. Ma dall'al- tra, questa esperienza dimostra, come da una azienda decentrata, se si sviluppa un protagonismo cosciente dei lavoratori, possa nascere una esperienza che pun- ta non solo all'autogestione interna ma anche alla propria autonomia sul merca- to. Certamente questi obiettivi sono ancora lontani, ma alla MA.RE.LI . si è aperto un processo, seppur ancora oscurato da mille contraddizioni. Questo gruppo operaio dimostra a mio parere che, quando esiste una cosciente volontà collettiva e l'impegno personale di ognuno, dal limbo della marginalità economi- ca possono nascere esperienze nuove in grado di porre in discussione i vincoli e le compatibilità imposti dal sistema economico dominante. E per il sindacato, spes- se volte imbrigliato in questi vincoli e queste compatibilità, non può non essere una esperienza sulla quale riflettere. BibliotecaGino Bianco

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