Ombre Bianche - anno I - n. 0 - agosto 1979

Dal vangelo all'aurogestione 43 Ma la scuola di cucito non ha successo. Dopo un anno di attività sono pochissi- me le ragazze del paese che frequentano. L'insuccesso è dovuto al fatto che que- sta attività è solo di carattere formativo e non economico, mentre le esigenze del- la famiglie del paese spingono le ragazze al lavoro ancora prima del compimento dell'età. La grande maggioranza delle ragazze del paese lavoravano già nelle fab- briche di Verona o Vicenza, e le poche che frequentavano la scuola, lo facevano solo in inverno quando il lavoro nei campi al quale erano occupate durante tutto l'anno, era meno impegnativo. Da questo primo insuccesso, il parroco e la supe- riora delle suore, prendono spunto per dire con preoccupazione che le ragazze "scappano" tutte, incominciano ad "andare a destra ed a sinistra", diventano "irriconoscibili". La proposta che ne scaturisce è conseguente a questo timore di veder le ragazze del paese abbandonate ai "pericoli del mondo", senza che esse abbiano potuto ricevere una "sana educazione". Suor Damiana che era stata "abituata ad obbedire e basta" accetta la proposta di creare dei lavoretti per far prendere un po' di soldi alle ragazze che in tal modo avrebbero assecondato il bi- sogno di reddito da parte delle famiglie rimanendo in paese, al riparo del mondo esterno, vissuto come realtà demoniaca e pericolosa. 3. La nascita del laboratorio. Nasce un gruppo di 7 ragazze che con suor Damiana incominciano a cercare dei lavoretti di ricamo da svolgere per alcune aziende, ed il reddito guadagnato con i primi lavori viene suddiviso equamente a fine settimana. Ma il guadagno era molto basso, quasi una miseria. Suor Damiana allora raduna le mamme delle ragazze per discutere insieme se fosse giusto o meno che "le figlie rimanessero in paese anche se portavano a casa pochi soldi, e non erano in regola dal punta di vi- sta contrattuale", mentre al contrario nelle aziende di Verona o Vicenza lo era- no. Da questo momento si sviluppa una esperienza di decentramento produttivo in favore di una azienda tessile di Vicenza che promette un lavoro stabile e dura- turo, ed il risultato è che il laboratorio passa nel giro di poco tempo da 7 a 18 di- pendenti. Ma il dato più interessante da rilevare è che già all'inizio, a metà degli anni 60, si instaura una pratica di dibattito tra la suora e le madri, interpellate come re- sponsabili dell'educazione delle ragazze ancora tutte minorenni, e più tardi con le ragazze stesse. È la logica stessa dell'utilizzo del lavoro per compiere opera di apostolato e non come mezzo per crearsi profitto, che permette fin da subito il crearsi di un di- battito intorno alle scelte che di volta in volta il laboratorio è chiamato a compie- re. È anche la logica stessa con la quale si opera apostolato che, sostenuto dallo spirito rinnovatore del concilio, punta più a far maturare, a rendere protagoni- ste, a sviluppare la personalità di ognuno piuttosto che a trasmettere passivamen- te i contenuti della tradizionale cultura cattolica. BibliotecaGino Bianco

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