Ombre Bianche - anno I - n. 0 - agosto 1979

QUANDO UN AMICO IMBRACCIA IL FUCILE Riflessioni a volte sintetiche sulla crisi e il terrorismo di Giampiero Zendali Carissimo Federico, Su invito di Torrani, mi sono messo a scrivere alcune mie impressioni che ho vissuto e vivo in fabbrica davanti al problema del terrorismo, ho scritto anche co- se rispetto alla mia crisi, (non so se sono stato in tema) ma le sentivo molto colle- gate. 1 . Tutta la questione del terrorismo mi ha parecchio cambiato, e senz'altro mi cambierà ancora; l'impossibilità a volte di discutere in fabbrica di cose di cui sen- tivo e sento una forte esigenza, l'essere praticamente costretto ad esprimermi su problemi (terrorismo) di cui non sentivo affatto esigenza, mi han portato a vivere in un clima in cui era impossibile stare zitti. Troppi collegamenti semplicistici e meccanici portavano e portano parecchi militanti a vedere terroristi dappertutto innescando meccanismi di logoramento massacrante e molta autorepressione dei presunti sospetti, tutto questo in un clima tragicomico che rende la situazione an- cora più difficile da vivere in maniera coerente. Da una parte i militanti che vi- vendo la questione in maniera troppo intensa e quindi con forte emotività e par- tecipazione nel seguire la cosa, dall'altra la gente che continua tranquillamente a vivere e lavorare magari dicendo: "Non faccio niente di male, non mi interesso di politica, sono tranquillo". Le stesse risposte del Sindacato ormai suonano retoriche e vuote. Tutti i comu- nicati su questo problema sembrano più dei crudi e freddi necrologi, senza dare il minimo segno di comprensione del fenomeno, ma piuttosto esorcizzandolo con la condanna continua, fine e se stessa, senza minimamente tentare di dire qualco- sa che si allacci alla ricchezza delle cose dette in questi ultimi dieci anni. Passati gli anni in cui il solo fatto di contestare, rompere le tradizioni e le istitu- zioni che ci opprimevano e ci opprimono tuttora, ci rendeva felici, pieni di spe- ranza e gioia di vivere, ci si trova ora di fronte al gigantesco compito di praticare e costruire nuovi modelli di vita, nuovi tipi di rapporti, costruire in definitiva un BibliotecaGino Bianco

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