l’ordine civile - anno II - n. 23-24 - dicembre 1960

Il' d" • "le or in.e civi vece può diTsi, per esem io,dell'esistenzialismo e del nazismo). Preoecupazione ,del cristianesimo è - •allor.a .,.- quella ·di fàr decantare la parte virulrnta -dei nuovi valori portati ,d-all'evo– luzione, eppoi di ridim~nsionadi, legittimandoli per il cristia– no in quanto uomo e ,qtjiindi, poichè uomo, in cammino lungo la strada di strutturazioili .adatte ai tempi ,e agli ·ambienti. Non è una concessione né unp scendere a patti, da parte del cristia– nesimo, poichè non si ttatta mai - nè mai si è trattato - ,di accomodamenti nella d~ttrina, ma soltanto di nuovi assesta– menti ·nel campo di malerie opinabili. L'uomo, per ritrovhre il suo eJquilibrio ( e quindi l'uma– nità, per superare l'att~ale crisi) deve assicurarsi la libertà .e la socialità, e,d in forme più decise e c·hiare di iquelle { deri- •vanti ·da -compromessi) I che lo impastoiano oggi. Senza una maggiore libertà e una maggiore socialità l'uomo mod-erno soccomberebbe .presto shtto il peso di forze che egli stesso ha evocate e scatenate: si fensi al prepotere della massa, al pre– potere dell'industria, cl/te pure parlano di libertà e socialità. • Si pone allora la 4omanda : come può l'uomo avere una maggior.e libertà e socialità, che no~ sia però la esasperazfo. ne per difetto o eccessq, nè la copia; dei valori offe.rti da li– beralismo e marxismo? E, altra domanda : i due valori non sono fra loro incompatibili? _ L'uomo nuovo, bisogna chiarire, fa una scelta nuova, ma gli strumenti •sono i m«i:-desimi di ogni tempo: carità e peni– tenza. Delle quali - c~rità ,e penitenza - si parla tantò, si discetta dottamente, ma all'atto pratico si è ormai disabitua– ti ad usarle. Tutte le ,istituzioni che nascono dall'uomo. in quanto associato ad altri uomini {Stato, proprietà, assisten• . za, lavoro) devono essere riviste e ridimensionate col compas• so della carità e della penitenza : fintanto che mut·i la conce– zione che si ha o•ggi della esistenza, il cui significato non può essere soltanto il conse.guimento dell'interesse personale, ma il compimento di ben altro scopo, è meglio la fondazione - come credono i cristiani - del regno dei Cieli. Il raggiungimento' del benessere ( e non dell'interesse. personale fine a se stèsso) è semmai un mezzo che -deve con• cepirsi a disposizione fell'uomo - di. ciascun uomo - per• ché _possa ricercar~ p4rsonalmè_ntè_ Pequili~rio. _Si tratta di un mezzo necessar10, ma non md1spensab1le. Si comprende che, con questa chiave Idi volta - carità e penitenza -:__tutto acquisterebbe ~Il altro rapore, un altro e più alto signifièato: il tempo libero, i rapporti tra persone, tra comunità, il la– voro, l'arte, la cultur~· i sentimenti. Resterebbe dimostrato, per esempio, che. le erre non sono un fenomeno periodico ineluttabile, ma posso o benissimo essere bandite - dato il grado ~i evoluzione potenziale al quale è oggi pervenuto l'uo– mo, così come sono stf te bandite le grandi carestie o le pe– stilenze che affliggevano il Medioevo. Si potrebbero fare ·~empi a dozziné, perdhé potrebbe mutare tutto. Prendiamo la cinematografia e lai letteratura ad intenti di pornografia - oltre tutto è un ar 1 omento attuaie. A parte qualche caso \ pag. 9 patologico, nel quale cioè il creatore dell'o era seJ1te effetti• vamen te il gusto fine- a se stesso· ,delle sue ' espressioni ( per– ché lui medesimo è immerso morbosamente nel brago), la maggior parte di creatori ,- scrittori e reg~sti, editori e pro• duttori - non hanno neppure il gusto dellel forme che usano, ma le usano esclusivamente per finalità .di -c~ssetta o per scopi di pubblicità. E così dicasi per cin1_?matog~afia e letteratura ccmilitanti », ,che sono cioè al servizio di demagogie. Baste– rebbe usare il corµpasso di cui si parlava s~pra: e tutto mu– terebbe senza sforzo (-dico senza sforzo, pe~chè la presente è una situazio~e di forz~tu:a, e la sit~azionp più ag~vole sa– rebbe -senza mterpolaz10m pomo grafi.che e 1-demagog1che, an- - che nel campo del cinema e della letterat-dra). - Oggi il cristiano non può rimanere ~rroccato negli ere– mi, ma deve scendere a valle, deve scendere e penetrare. in queUo che ~a qualche te~po tende a consi1e~a~~ il campo ~i Agramante; deve volgersi al temporale e 1v1v1ficarlo, s11nll• ficarlo, agganciarlo per riprendere il filo della tradizione e (nstaurar~ il nuovo ordine sociale. f La Terra Santa di questa nuova crocia~a non è oltrema– re, ma, intorno a noi. La gente da evange1izzare ( un po' il çorrispettivo di quello che un tempo erand gli infedeli) non è tanto in plaghe lontane, ma lavora e soffre, si sto-rdisce e si annoia accanto a noi, quindi dentro la I _nostra cittadella. • Ed i primi .da evangelizzare -siamo noi' ~tessi. Eppoi i no• stri immediati vicini, eppoi i lontani, eppoi gli altri : poiché i.I cristianesimo è universale, ed il cristial' o ha quindi non solamente il_ diritto, ma il pr~ciso dovere, oggi, più che in a!tre epoche, di essere ver~mente militante, di operare per il rinnovamento. · , Se il cristiano trascurasse il preciso o 1 bligo di operare per il rinnovamento di se stesso e degli altri, se sottovalu– tasse il suo compito di essere una. testimoniaf1za, potrebbe sen– tirsi rinfacciare la tremenda accusa: eravamo accanto a voi, e non ci avete cercati. . I. Chi scrive ha visto un sacerdote (sac~rdote che perso– nalmente non meritava rimproveri, per il stlio zelo e la carità missionaria) piangere per una simile accus~. . Ecco dunque qual'-è la parola d'ordine iche ogni cristiano deve ripetersi quotidianamente: io sono una testimonianza. Appare chiara una considerazione. QuJsto compito (che un tempo fu affidato precipuaménte ai sacèrdoti, agli ordini religiosi) oggi è destinato ai laici, ai nuovi I laici, e quasi per intero : perché oggi - date le condizioni aµibientali - sono i laici. più atti a fungere da truppe d'assal~o, a c~r~a~ nella maglia di piombef che appesantisce questa i umamta 11 varco ,dal quale passare. E quando - superato l'attuale quietismo ~ indifferentismo - ci saranno schiere sempre più numerose di uomini nuovi, allora l'uomo potrà meglio vivere ,la sua vita· temporale, poiché sarà' sempre più a~bondante ed ef. fettiva la Grazia. I ' i

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