l’ordine civile - anno II - n. 6 - 15 marzo 1960

- I I ➔ bi I / l'ordine civile / .. Democratici e repubblicani, ma so- pratutto questi ultimi, hanno assoluta necessità di procurarsi grosse carte ; carte che possono essere fornite pro– prio da clamorosi ·impegni degli USA in materia· di- politica estera. Adenauer è corso a Washington in_ quanto ha avuta la netta sensazione che l'amminist·razione re,pubblicana, pur •. di affrontare il verdetto deUe urne in posizione di prèstigio, mediterebbe di fare sostanziali concessioni alle tesi russe sul problema di Berlino e della Germania. Non solo, ma Ade·nauer nel suo viag– ·gio ha , do,r;ufò inserire in •calendario una serie di ·'iiicontr,i con gli esponenti repubblicani_ e democratici, che po– trebbe·ro raccogliere la eredità della amministrazion~ F;isenhover. Ben Gurion è in America pe·r son– dare - le reali intenzioni degli _ USA in ordine_ ai problemi de,[ Medio Oriente; problemi che potrebbero pure essi rap– presentaFe materia di- aspro contrasto nel confronto tra la piattaforma elet– torale democratica e_ que:Zla repubbli– cana. La situazione -in campo repubblica– no è_sufficiente-mente chiara. Nixon - se dov·esse spuntarla ne_lla "corsa" alla Casa Bianca - difficil– mente, nella so-stanza, potrà __ a-llonta– narsi dalla linea politica seguita dalla - amministrazione Eisenhower per quan: to riguarda i gra_ndi problemi della po– litica estera. E che tale linea desti non' poche perple~sità nei • tedeJs~hi occidentali, dopo la morte di DuÌles, è un. fatto che neppure il riserbo diplomatico e le cautele dei responsabili dell'una e dell'altra parte riescono a_nascondere. La diplomazia americwna si affanna a dichiarare· a tutte lettere che i di– ritti riconosciuti dei berlines•i e dei te– deschi occidentali non verranno mai barattati. 1',fa, nello ste·sso tempo, ten• ta di strappare al cancelliere tedesco l'adesione al principio secondo il qua– le alla "conferenza al vertice" gli oc– cidentali potranno esaminare con i rus– si le possibilità di non belli. de.finite "so-luzioni provvisorie,, dei due pro– blenii. Dove parlare µ,i "soluzioni prov– visorie" comporta, inevitab-ilmente, il· negoziato che muova non già da pre– messe ri,gide, quali quelle che Ade– nazier vorrebbe che si ponessero ai ne– goziatori russi, ma da premesse ela– stiche. Premesse elastiche che lascerebbero la porta aperta a "soluzioni _parziali" che, di fatto, altro non .potrebbero ·si– gnificare che il riconoscimento, sia pu– re indiretto, delle richieste avanzate dai governanti della Germania Orientale. Il dipartimento di Stato, in definiti– va, sembrerebbe disposto, seguendo in qi,,esto i suggerimenti inglesi, a scinde– re_ al "vertice" il problema tedesco e di_ Berlirw dal problema del disarmo; nel tentativo di conseguire un successo diplomatico in almeno- ,uno dei due problemi. E poichè la questione del disarmo appare pressochè ,inso-lubile - nono– stante gli ottimismi degli ultimi tem– pi -- non v'è du.bbfo che il successo diplomatico and-rebbe cercato dagli americani su-l problema Tedesco e di Berlino; secondo la linea di condotta, deleteria per l'occide·nte, seguita a Gi– newa nel 1955 per l'Indocina. La posizione. il,-iAdenauer è nota: i tedeschi sono disposti ad accettare sa– cri (i.ci dolorosi, sol.o nel caso ·che le gr~ndi potenze raggiungano un a'ccor- . do sostanziale !J_Ul disarmo; poichè un ta'-e fatto starebbe a significare che la Ru_ssia ha deciso di lasciare un libero corsa allo sviluppo dei problemi legati alla questione tedesca, sulla convlusio– ne p,;sitiva de-l quale Adenauer mostra di non nutrire nessun dubbio: A] contrario, ogni co-"!::promesso po– litico su Berlino e sulla Geirmania, che non abbia come base una definizione dei problemi del disarmo, si risolve– rebbe, se-condo -Adenauer, in una scon– fi(ta politica della· Germania Occiden– tale e quindi dell'Occidente. In campo democratico la situazione è più confusa. Se alla convenzione demoaatica ed alle elezioni dov;sse prevalere un ~o– mo vicino· al gruppo gitidato da Tru– man, le tesi di Adenauer troverebbero largo credito nelle direttive future del– la ,politica estera americana. Truman è infa,t_t-ideWavviso che con i Russi è necessàrio trattare da po,si– zioni non solamente -di forza militare;– ma da posizioni. rigide sulle questi?ni di principio. • In uno dei s1Ìoi ultimi articoli l'ex presidente ameri~ano è giunto ad ac– cusare l'amminis_trazione repubblicana di cedimento irresponsabile e progres– sivo nei co'nfronà dei Russi, quando la -5tessa s'è prestata al gioco dei èontatti d11morosi e "filmistici" fra Oriente ed Or:cidenie·, senza' che vi fossero salde nremesse per concludere }Ul terreno della realtà concreta nei- rapporti in- ternazionali. • La posizione di Kennedy è più sfu– mata e pre·ttam:ente "ele#oralist-ica": tale quindi da non. offrire al cancelliP.– re t~desco che scarse. possibiiUtà di va- lide considerazio"ni. . Più· chiara qdella del gruppo demo– cratico vicino a Steve'nson, che mostra di volere seguire, magari co'n più èoe– renza e decisione, la politica dei "col– loqui di,sten~iv-i" inaugurata -da Eisen- hower: ' • · ll momento per Adenauer è certa– mente diffioile. Aveva pnntat6 tutto - pe-r - dare un nuovo e definitivo volto alla politica tedesca ~ su due carte_: la solidarietà piena degli ~Uedti occidentali e l'u,-iifi– cazione europea. La solidarietà· degli alleati per rom– pere l'isolament'ò psicologico del popo– _ lo. tedesco, isolamento che 11-.ell'ultimo secolo di storia ha contribuito in mo; do determinante al potenziamento di quello stato di introversione che è.sfo– èia'io nelle "Kulturkampf" prima e nel– l'Hitlerismo poi. L'unificazione 'europea, che doveva dare un contenuto positivo alla fine dell'isolamento; incanalando le prandi energie del popolo tedesco su binari che avrebbem .dovuto impegnarlo nel– la edifìcaziorrn di unq gmnde çomuni• pag. 13 tà politica, portatrice di pace e di pro– sperità per l'Eùr_opa e per il mondo. Ma la solidarietà degli alleati sem– bra scricchìolare, l'unificazione euro– pea avanza a stento è sembra battere vie non del tutto·, chiare, tali da non risponde,:e aUe esigenze reali della Ger– mania e dell'Europa. Questo per quanto concerne Ade– nauer; più complicata la "missione" di Be;i Gurion, \intesa a saggiare la posizione americana dinanzi ai proble– ni-i del llf edio Oriente e di Israele; ma di ciò ci occùpereino prossimamente. POLONIA Nuovi dati nell'agricoltura L'aspetto dell'economia polacca do– •po quindici anni di regime comunista appare caratterizzato anzitutto da uno quilibrio tra lo sviluppo dell'industria e quello dell'a,gricoltura. Quest'ultimo settore è infatti quel– lo che è fonte di maggiori ,preoccupa– zioni per i dirigenti polacchi, ed è quello in cui l'« edificazione del so– cialismo ii incontra maggiori resisten– ze. Attualmente, infatti,- su circa 20 mi– lioni di ettari di terre coltivabili le aziende di stato e i kolkhos ne OCCU· n<1no poco più di due decimi, mentre il resto è in mano a privati. Questo, in contrasto con la situazione esistente ne'i _ settore industriale, in cui lo svilup– po su basi socialiste è pressochè com- 1pleto. _ Le lacune e le deficienze nel settore agricolo hanno avuto un aspetto più fa. cilmente perce,pibile, ma non ,per -que– sto più importante o più significa,tivo, nelle carenze verificatesi negli ultimi mesi dello scorso anno ne,gli approvvi– gionamenti di derrate e_soprattutto di carne. Il fenom~no ha logicamente tro– vato un fattore di esaltazione nell'au– mento delle paghe degli ope~ai in quan– to l'aumentato potere di 'acquisto dei commm11tori cittadini e il conseguente incremento della domanda è stato su– periore all'o~ferta di derrate. Ciò in– dica che vi sono stati errori_ nella poli– tica dei -prezzi e dei salari in quanto non si è saputo mantenere un e,quili– hrio. Altre due cause sono state la sic– cità e il basso Hvello della ,produttività. ~ Ad ogni modo è bene dire che nel settore aii;ricolo vi sono· state anche rea– lizzazioni ,positive. Si omette ,qui di fornire -cifre e statistiche, ma alcune di ·qùeste oEfrono lo spunto per consi– derazioni niuttosto curiose. Ad esem– pio, nel :,,. 7 dello scorso anno di « Pro– spettive Polacche J), rivista edita a Var– f'lvia, son·o riportate statistiche e dati relativi alla produzione nola.cca sia agricola che industriale, al commercio estero, etc. Vi è ,mche una ta,bellina sul « consumo rh•lle vrincipali derrate pro-èapite in Polonia _e in certi paesi negli anni 1937-1938 ii, dalhi auale è possibile rilevare che in Polonia il con– snmo di ·cereali calcolato in nrodotti di trasfòrmazione 'è stato nel 1958 p~ri a 144,4 kg. per abitante e. ad 'esemriiò. irr Italia, come media degli anni 1956-

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