l’ordine civile - anno II - n. 2 - 15 gennaio 1960

bi l'ordine civile gli autonomisti) che l'autore considera singolarmente ésatto. • -E il contrasto personale del M urri con la Chie~a viene presentato ·come frutto soltanto di una particolare si– tuazione personale disgtaziata, di' poca· .accortezza da' parte - sua, di mancanza di_ senso diplomatico, è di amarez;à e risentimen.ti dovuti ad in~omp~ensione, ed addirittura in parte generato proprio d<I:ll'irrigidimento delle autorità èccl~– siastiche. Mentre in realtà t~tia topera del Murri è ispirata e mossa_ fin dal prin.' cipio, proprio da un movente culturale– mistico. E anche a voler sciogliere ar– bitrariamente l'_equivoco politico reli– gioso cui egli soggiace, { e che era co• mune del resto a tutti . i. cattolici ·del tempo ,sia di parte moderata che demo– cratica) non ~ possibile assolverlo su nessuno <!,eidue piani, poichè la sua opinione politica non si regge ed è an• zi_inesistente _senza_ la componente reli– giosa. Ma anche gli altri protagonisti .della vicenda de.Ila 'L.D.N. erano guidati al fondo da un sentimento di rivolta spiri– tuale. Il loro atteggiamento, proprio della posizione razionalista che li por– tava in politica all'aècettazione del si– stema liberale come buono in se stesso ("Libertà! Libertà! E' l'unico mezzo per arrivare a concludere qualcosa" ,proclamava la "Giustizia Soc'iale"), sul piano religioso li spinl{eva al revisioni– smo modernista, e, nella pratica, per il successivo evolversi e modificarsi del suo contenuto, li avviava alla ribe.{lio· ne cosciente a tutto ciò che si impone con i caratteri della Verità e dell'au .. torìtà. Noiì tutti; naturalmente, arriva– rono con chiara coscienza, a questi estremi, ma era questa la linea di svi– luppo logico della loro posizione, che il Murri solo percorse fino in fondo. Di fronte al suo atteggiamento brutalmen• te anticlericale gli altri che erano rima• sti nell'equivoco di qna posizione che non voleva essere "nè cattolica nè laica, nè clericale nè anticlericale" si ritira-. rono da quel terreno sdrucciolevole che stava franando sotto i loro piedi,· verso l'eresia patente. • • Questi rilievi sono opportuni, più che altro, riguardo allo _spirito animatore dell'opera; poichè, quanto alla figura storica della L.D.N. anche la sola espo– sizione documentaria degli atti e scritti dei suoi protagonisti è più che suffi– ciente a mostrarne all'evidenza, la eaui– vocità ideologica, l'inconsistenza politi– ca e la sua assoluta imTJo;sibilità di es– sere altro da quello che fu. L'unica sua qualifica ideolotrica era infatti proprio quella di "cattolico" che gli veniva negata dalle autorità ecclesia– stiche, e che essa stessa rifiutava sen– za sostituirla. E' significativo i.I fatto • che ancora al III Congresso della Lega, quando ormai questa si avviava a _mo– rire di consunzione, il Cacciaguerra do– veva riconoscere esplicitamente che sen– za la qualifica religiosa mancava alla L.D.N. 9ualsiasi fisionomia e che "il • legame polLti'co sociale·" era (nefficace a tenerla in piedi. • Nel campo politico non aveva in real– tà niente ,altro . d[! dire che n·on fosse già_ patrimonio. ideologico degli altri partiti. E .nulla, di fatti, fu la sua for– za politica, che non riuscì a conquistar– si una b·ase qualunque, nè tra le masse caitoliéhe, ne tra quelle socialiste. Nel– l'impegnò tatt~co ( tradotto peraltro sol– tanto in esercitazioni verbose), si esau– riva tutto il suo programma concretò. Un partito dunque di capi senza gre– gari, e che avrebbero finito pe-r accor· gersi di aver battuto l'aria. L'unica sua ragione d'essere, l'unico motivo che la tènne in vita, per quel tanto che durò, ·era un motivo polemi– co, quello della ribellione ai clericali e, indiretì/ì~ente, e malgrado tutte le assicurazioni in contrari'o, all'autorità della Chiesa. Quando il Cacciaguer,ra e il Donati tentarono l'impresa di farla sopravvivere allà fine ingloriosa alla quale si era avviata, per il chiudersi degli orizzonti di .quella lotta polemica che stava ormai diventando chiaramen• te fine a se stessa, e vo.llero rianimarla proprio eliminando il motivo polemico; non fecero in realtà che affrettarne pre• cipitevolmente la mort~, appunto per– chè, mancando anche la ribellione, ve– niva a non avere più assolutamente nes– suna ràgione di esistere. Ci sarebbe ancora da osservare, circa l'atteggiamento degli autonomisti-leghi-~ . sti verso la Chiesa, come essi siario par– titi da quella tipica posizione dualisti– ca che conduce al bivio dei due vico.li ciechi dello spiritualismo e del politi– ,cismo; e come essi abbian:'o conservato, durante tutta la loro vicenda, quella singolare pretesa di convincersi e con• vincere gli altri della conciliabilità del– la condanna dei Pontefici con l'orto– dossia cattolica. Si tratta di posizioni e pretese che in tanti ambienti, eh.e , si dicono cattoli.ci , sono in gran voga anche ai nostri gior– ni. La vicenda storica dei DC autono– misti in· tutto il suo sviluppo po~rebbe costituire, per quegli ambienti, un esempio istruttivo e ammonitore. ANTONIO DE SANCTÌS MERIDIONALI e SETTENTRIONALI ( Nella struttura del pregiudizio etnico in Ita– li.i), Il Mulino, 1959. L'attuale pro.cesso sociologico in atto nel Meridione d'Italia,. che certamente _aprirà più lunghe e nuove prospettive di studio, non può intaccare minima– mente il valore dello studio del dottor M. W. Battacchi. Perchè riteniamo che .l'unica e sola prospettiva di questo studioso fosse sta– ta quella a carattere psicologico, indi– pendentemente dai dati che di riflesso il nregiudizio può portare in ,Italia o nella società. Riteniamo che sia anche un'indagine che esce dai soliti lubghi comuni su mo– . venze..ed .atteggiamenti di i{rnppi di in– dividui, piuttosto uno studio sistemati- / J CO dei p~oble,mi di definizione del pre· giudizi,/ etnico. , Àl' duplice punto di vista teorico è pratico-operativo, per la definizione del pregiudizio etnico, che è il primo passo . - ha, detio l'autore -e- è stato piena– mente rispeitato, senza peraltro che l'autore straripasse in c'ampi di indagi– ne che non fossero psicologici, ma ·so- , ciologici. , L'autore infatJi non intendeva asso: lutamente ··pervenire ad indagini parti– colari, avendo scontato la definizione– ~tèssa del pregiudizio, ma dopo aver da– to· una definizione teorica, arrivasse a quelle· ma ,tutto ciò non nel senso ero~ nologico, ma logico. Cio'è il pregiudizio etnico nelle sue definizioni, nella' sua complessità feno– me'nica, nei suoi rapporti riflessi con la conoscenza scientifica, e nella sua defi- nizione genetico-strutturale. • Il càmpione etnico scelto - nel caso Settèn'trionali e Meridionali -- come sosti'ene· lo stesso autore, va visto· dal– l'aspètta operativo ( indice del compor– tamento ìn.dividuale, strumenti di inda– gine· più appropriata ecc.) nella sua fase st:rumentale ·senza peraltro arrivare a delle conclusioni di ordine sociologico, che non· investono il presente studio. "L'indagine , è dèscrittivà, vogliamo anàlizzare la struttura dell' atteggiainen– to, non doman.diamoci perchè e come si è realizzato". Così dice l'autore. Evidentemente il dottor Battacchi, per ragioni di • competenza, presenta e descrive ~problemi metodologici relati– vi ad una indagine ~ul pregiudizio so– ciale· proponendo un esempio di inda– gine sperime'ntale. Cosa che potrebbe dar agio, come fa giustamente notare il prof. Canestrari, a giudizi negativi da parte di lettori non specializzati. I qua– li potrebbero accusare il dottor Rattac– çhi di ecces-sivo formulismo e di- ecces– si,i:o scienti.mw. • Il "caput mortumìi" dello §tudio, sa-. rebl,e il grosso prolilema che scaturi-. sce dalla descrizione fatta dall'autore e che investe un giudizio di valore tra Settentrionali e. Mer 1 idion,;,,li. A parfe il fatto che qualsiasi illazio– ne che si volesse trarre dev(! tenere pre, sente un valore ipotetico delle conclu– sioni; va da sè che ogni considerazione f~tta dall'autore non esce dal limite del campo· puramente tecnico, non investe. l'elemento morale o pratico. Che dall'indagine svolta, dall'in,..chie– ,çta promossa t-ra soggetti Meridionali e Settent1:ionaJi, ne scaturisca una man– canza di atteggiamento adatto alla inte-. graziane, per cui nell'incontro della lo– ro..cultura i Meridionali sembrano esse– re succubi dei Settentrionali, non •signi– fica affatto che da parte dell'autore ci 1 sia. stato un giudizio di valore di ordine pratico. Sono molto interessanti alcune· con– siderazioni che ha s1.1oltoil Prof. Cane– strari, e che lo stess10 autore riprende. Infatti il Prof. Canestrari scrive che, "quella sorta di. magnanimità del set– tentrionale, per cui ammet-te piuttosto f(

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