l’ordine civile - anno I - n. 4 - 10 agosto 1959

Spediz. in abb. postale - Gruppo Il l'ordine •civile RIVISTA QUINDICINALE Anno I - n. 4 • 1O agosto 19 5 9 Una copia L. 100 Ediioriale: Crisi di un sistema - Duplicità delll! democrazia di Francesco Mercadante - Mari– tainismo 1935 e Maritainismo 1959 di Augusto Del Noce - Della « testimonianza» di Alberto de Jacobis. - Studi: La politica dello sviluppo della società, da un inedito di Giorgio Sebregondi. Note e commenti : L' Enciclica del Papa sul sacerdozio - Verso la sommità russo-americana - Napoli senza acqua • DC : un potere non un ideale - PCI: una tattica non una politica - L'altra America - I viaggi dell'Imperatore d'Etiopia - L'Algeria problema africano - Il 20 luglio 1944 - Cuba: rivoluzione permanente. Opinioni e dibattiti: "Terza generazione,, e "Ordine civile,,: il problema dell'autogoverno, lettera di Antonio Cortese - Potere dei tecnici e potere dell'uomo, lettera di Nicola Guiso - Cosa debbono fare i giovani? let– tera di G. E. Valori. - Letteratura e costume: Bernanos visto da von Balthasar - " Ordet,, di Dreyer - Letture: Libri di Carlo Levi, Francesco Tagliamonte. • Crisi di un sistema Abbiamo già altra volta criticato tutte le posizioni che sottovalutano il fenomeno Milazzo e che lo riducono ad un episodio di corruzione e di malcostume. Non è stato certamen– te solo l'on. Milazzo a disporre di potere e di danaro pub– blico durante le elezioni e dopo di esse. Abbiamo ,detto che il fenomeno Milazzo è un indice di fenomeni nuovi che av– vengono nella nostra società politica e di cui è necessario te– nere conto. Concederemo subito che l'on. Milazzo rappresen– ta l'esplosione di questi movimenti piuttosto che la loro maturazione civile: eppure hic Rhodus, hic salta. In realtà, l'on. Milazzo è l'indicazione che di nuovo la realtà naturale della politica e della società civile sj ribella innanzi ai limiti e alle storture dello Stato moderno. Lo Stato moderno offre aUa società per sua -espressione ed alla politica per suo strumento delle ccideologie », dei miti utopistici, che servono come legittimazione di potere ad una classe dirigente. Questa non si seleziona in base a valori reali, ma in base alla sua accettazione del mito, -alla sua apparte– nenza ad esso. Di fro~te ai partiti moderni, la natura sociale dell'uomo cerca di reagire prima con lo scetticismo di adattamento e poi con la protesta in qualsiasi forma. Per lungo tempo. la DC ha beneficiato del primo tipo dì reazione: Milazzo ha ora iniziato a beneficiare del secondo tipo. La sua forza è la protesta, il suo successo è a un tempo espressione e frutto della decadenza· civile. 5e non si porrà rimedio, se si lascerà che il fenomeno di– iaghi solo perché lo si vuol combattere alla cieca ( dimenti– cando l'aspetto giusto, anche se male espresso, che sta alla sua radice), allora esso assumerà un aspetto distruttivo e ne– gativo, con conseguenze facili a prevedere. Del resto è difficile capire. Gli stessi cristiano sociali han– no capito poco del successo di Milazzo ( che è essenzialmente un successo personale e non di partito) e si presentano come una .sorta di sinistra democristiana locale. Sarebbe per loro il principio della fine. n problema è diverso. I partiti hanno privato la nazione ed il cittadino della politica, monopolizzandola per i propri scialbi sofisti. Il paese è ora diviso tra il cinismo e la rivolta, tra la negazione della politica e la politica della protesta. Bi– sogna saperlo. Si deve ben ,comprendere che fare dei cattolici i supremi paladini deilo Stato moderno in nop:1.edel quieto viv,ere o peg– gio di concessioni amministrative sarebbe un grandissimo erro– re, che del resto la Chiesa non ha alcun desiderio di commet• tere. Non a caso il regnante Pontefice ha come posto a mo– dello e a luce del suo Pontificato la luminosa figura di San Pio X, mentre si introduce la causa di beatificazione di Pio IX, il Papa del Sillabo. Ancora una volta la critica al moderno sarà accusata di avversione alla libertà. No, è per profondo amore alla libertà dell'uomo che ,la Chiesa ha parlato, difendendo i diritti della Legge di Dio. Sono esigenze di vera libertà umana, di vera partecipa– zione democratica, di dignità e di autorità dello Stato quella che i partiti di oggi, sia -di denominazione cristiana, che lai– cista, non difendono più: è nel confuso senso di questo che chi sfida i partiti, anche se negli strani modi siciliani, può aureolare la sua ribellione e se il potere personale finisce per essere preferito a un potere istituzionale fittizio, sciatto e di paravento. Le energie e le forze che si agitano incompostamente nel– la società civile domandano una nuova forma. Se questa non verrà, i fenomeni localistici si moltiplicheranno, mentre i co– munisti e i socialisti gareggieranno a offrirsi all'autonomista locale di turno, che reazioni di coscienza, di passione e -di senso politico spingeranno a innalzare la bandiera della prote– sta. E molti cittadini si riconosceranno in quella bandiera. Non sappiamo cosa sarà alla ,fine. Ma se questo fatto che è ripresa di interesse politico deve ritrovare una alta e vera forma civile, dovrà -essere affrontato per tempo e con disegno unitario. Un grande paese come il nostro, il paese nel cui primato morale e civile ancora crediamo perché siamo cattolici, non può vivere tra ìl cinismo e la protesta.

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