La Nuova Europa - anno II - n.24 - 17 giugno 1945

LA J\TU01t4 EUROPA SETTIMANALE DI POLITICA E LETTERATURA Sl'SOJZIOl'l'S OI ABBON, P08TALa . "ANNO Il - NUMERO 24 ♦ .ROMA - 17 GIUGNO 1945 ♦ , UNA COPIA LIRE IO 1N QUESTO NUMERO: GUIDO PlOVENE;. ART E . p. G FRANCESCO JOVINE: TE A T R O p. G in primo piano. come un prohlema dl vrap1>0Sizione dello stato, co t~l l co~cr~ta r~alizza'zione della libertà. suo pesante macchlnario, '1l~ere GUIDO DE RUGGIERO: OR I E N· 1'AMEN1·1 P0Ll1'1CI. p. l LUIGI SALVATORE:LLI: RE S PON· QuH1d1 all'anti ·Statalismo subentra, iniziative !ndlviduaii; in ul <.t,~tiza,t:, confor1:1e al ·gene:rale -0,r~iamento de- una tendenza alla ditt<1tu se P\i,éeJ,n·_,,.., " ..,. MARIO PRAZ: L' U B R /.4 CO !j,O T · 1'0. LA FINES1'.RA , .•. p. 7 mocrat1co della vita _pol1t1ca. una ten· parte neutralizzata, og1effis,!l._all G:,-o,mtè ->"l-. ', ~~~~tts~Itr:,i:Ùaf~~~~C~~~~:J,"~~:;e~~ i ~r~~ delle fOVino:;e est ~;>~:~- , SABILI1'A' .. p. 2 ••• LA SE1'TIMANA . p. 2 HENRY A. WALLACE: PI AN I· PICARE PER LA LIBER· TA' p. 3 ALBERTO FERRAR!: CONTRO L- A. P.JCCONE STELI.>\: SU UN L /. YRO DI CALAMANDREI E AbTRO . . '•... p. 7 ARNALDO • BOCET,,l.1:" 1 LIBRI . • p. 8 le, u.t e,guag\lamento d1 cond121crn1e cl\ cosa di provvidenziale, anche nell'io • o· 112,d.i dfettu~re, per q~1anto _è. ~ibi~ Può darsi che in tutto ciò cl sia ~-àl- (. , 4 op1>0rtu~lltà. tra le parti contendenti, resse della Ubertà. La storia :nfatti"ci - ~ che ass1cun alle meno favorite dal!a mostra che l'irregi.mcntazione delle WOLF GIUSTI: Vl1'"A CULTU· RALE SOVIETJC.4 • , p. 8 sor~ la propri~t chanc~. mass~ operaie ò stato un mezzo effica• ~ ; A ~uesto rnd1:1zzo _si.. collegano t 110• ce, sebbene indiretto, di emancipazione L O O N A Z I ON A LIZZA ZIO· NE DELLE INDUS1'/l,IE'? J). 4 " :!i~g~'. l~;~ia~;\a~ 11 i· ,i~g~;~~·c~~ ~! ;. n~:;~~l~e~ 10 c1 ~nn~~es:~a~~ez:~1~fo:~t: ATTILIO MOMIGLIANO: LA POE· SJ,-l Db'L BELLI . p. 5 PIETRO PAOLO TROMPE:O: LO SCAFFALE DI PIETRO A LI~ p. 5 "Al,BERTO C~OCCI: Q U ,l L CHE ,JN01'IZI.-t DA FIRENZE p. O PAOLO ALATRI: LA MOR1'E AI'· P.4.RENTE DEL FA.SCIStl-10 . p. 10 :.e !{ludlcare l'~lern~1 impostazione un più alto linguaggio, hanno potuto ~ella lolt~ per I~ hberta. in Inghilterra, iniziare un lavoro d'incivilimento e di 111 base a1 vecch~ schenu m~nchesterla• specificazione. che ha già dato i suoi nl, nschtmbbe d1 non capir nulla. L() buon! frutti. Ma appunto perciò questo .spirito .è s~mpre qu~llo,. ma i te:mlni mezzo non può essere· elevato a. una letteralt so!lu opposti nei due e.asi. Og• formula. valida per tutti. perchè ri• gt i! Be\·endge fa leva sullo stato. per schierebbe di annullare un differenzia' LIONELLO VENTURI: LA «CE· NA» DI LEONARDO E' SAL· VA ..... p. 5 . ., ALBERTO ., NEPPI: V ECC H 1 .4 FERRA~A SENZA RAZZ~ SMO,. . ... , • • p. li ~~u~;ae ~s~!s.!lbe;t~u~i~ J~~/~·~: 11 ~, ~Ò ~;;~,;~eJit J'. 1 c~~~>:~s~on~ 1 ~~~e 1 ~;~~ ~-:~s~;.~~~~i~~i~~~~fi~A~f.d~!~;z~~\b~~~~ ttcspansione. degli elcmeÌ1ti più evo• n~lla l~t~era del r\spettivi programmi, Non s1•:Fiuò dire fino a qual punto è lo smnto che 11 anima: lo statalismo i sociailsti !iia.no consapevoli delle e$i• ORIEN-TA-M.ENTl ·POL-IT 1 ICJ non è pei liberali un fine a sè ste,'.>SO,genze ch~·J~1tcvitahi!e differènzianww m~ ~ un me:zzo o uno strumento per to rocialC' trae con sò; fino a qual punto \·emanc•ipazione degl'inct>vidui. La per· tengano fedl' alle v~,:-hle \deologie o sol1àlità umana resta sempre nel libe· solilHanoil bisogno di rinnov:irle, anche r:iosmo U massimo valore 1>0lltico,che sotto la spinta delle nuove esperienze ~t 3ttua non più contro !a società. ma rlt !'.b,~rtà.che essi lrnnno vissuto e sof· attraverso e per mezzo di essa. ferto'. Certo. essi sono trava~liati da Ognuno vede come questo indlrizzs-, una profondn crisi Interiore, ~che. per .sla app1:or,natu. alla situazione polit.t se stessa. Ci dà la misura del grado di italiana. Le recentl lotte per la Hbertà, matmità politica che hanno raggiunto, combattute per !a prima volta nella e della res1>onsahi!ità r.he li loro inne• nostra stona ncll'lnterc:ssc l1l lutLi ;;::u gablle successo trM con sL'. N )N blsogna cre<lel'e che la distrl· le veci il 1>artilo liberale. condannato tt.ilianl e non di una ristretta classe; ~o~~o~'ire~Wt~fg~·i~enl:n~~~~~e c~iA\. :~p~s::~~i~:nr:r;l~101;~0~~ sèc~~sst~·oeµ~ l'esigenza. proiondamente sentiUI, di cidano in tutto e per tutto con !e chvl• reclute Indesiderate. un rinnovamento sociale che spezzi il sioni del partiti. Tra questi vi sono AnChe oggi, benohè le forze conserva- mon,)po!io dol ve·ccht cétt pzarai:istt;.trle non t>OChi doppionl; per compenso tr:ci siano rilevanti. noi asslistiatuo allo del nuovi ceti plutocratici che usurpa· molte iorze non hanno una rappre• stesso fenomeno del loro mascheramen· ~m~~~; ~r~ed~:~:;o~i ~~:;a ur:!~1~;;,t;_ '::1l11 !":t'c ~~;1:fi~ftrt~~ar~~tl~i1;!~ti~~~~ ~Z:e~ltie~~)~~~n;;:i:rc~~ ;l~~~=[i~~~. : zione strutturale delto stato, che ~dl'gUi ni conongenu o per oppOrtunità. di ma• baronie terriere, finanziarie e indu- ~~t~~toéo;~~Y/ 1 ~~t~oc~Ò ~~tl~:~ev~~ scheramento e di difesa. Inoltre, vt so- striali, consapevoli della lQro res1>011 , ~ no partiti che hanno uno schtera~ento sabUità nel disastro ùet paese. non f&·rJ."mcnto in un rinnovato llb!ra ~~f~o a;~~~hi~~: ~ft 1 ~fco~u~i11\:t~~~[~ t r~:;:~e.i~:t~~r~~epft~le~l~;t~~O I~ ~~~ 'VLr sono (lUindl grandi ovportunltà destra all'estrema sinistra, com'è il ca• dente insinuarsi tra \e pieghe dei par- per gli elementi vivi del partito libe so della democrazia cristiana e in cer- liti antifascisti. e solo piccole frazioni raie e per li paruto d'azlòn~. t,Juest'ul· ta misura del partito liberate. dii esse si accampano al margine estre• timo specialmente ha f! grande vantag- Vi sono invece delle divisioni più mo del territorio del c. L. N. g\o di essere un partito nuovo, non semplici cd elementari. che non tra• E' un bene o un male? Non si può de- compr01nesso col passato, scevro. nel .vano corrispondenza esatta nel part'.ti, cidcre con un tagl:.o netto, 1 ,erchè c'è suo r1:.-clutamento, dal peso morto del e ne Intersecano lo schieramento. ma dell'uno e dell'altro. E' un male perchè vecchi ceti conservatori e dei tram;fu· che giovano assai meglio a illunllnarcl ritarda un necessario processo di chia• ghl del fascismo. Esso è, di più, ar;,,ma• .sulla direzione delle forze politiche in rificazione e perchè il peso di quelle" to da un sincero spirito di rinnovamen· .gioco. Gl'lndlrizzi a cui mi riferisco forze aggrava e derorma I partiti che to. che non potrà mancar di dare i suoi non sono più di tre, e possono desi· le accolgono. Ne sono vittime princiJ}al· frutti, non appena t'attività dei partiti gnarsi col nomi di conservatore, libe• mente il partito liberale e il demo-cri• uscirà dalla presente fase accademica. rate, socialista. In questa part.izione stiano: ma anche i partiti di sinistra per entrare in quella delle concrete rea– non figura la democrazia . .che si può hanno la loro equa parte di zavorra. llzzazioni. considerare come la comune Insegna o ,wendo accolto un gran numero di " •la comune aspirazione di tutti. transfughi del fasc~smo. o·a1tro lato, ~Può sembrare cJ:te lo a~~ .11.na . com~ questa ripartiziorie di forze le diluisce l l ter?.O lndirlzoo è dato dal soclalt• .paradigmi delle odierne d1v1s1011,poh• .e ln parte ne neutralizza l'azione. Se smo. preso come una designazione ge· tiche i tre partiti inglesi. Indubbia• potessero tenersi unite e compatte sa· nerica, che comprende numerose gra– mente, la continuità della vita slOrica e rebbero forse J)':ù pericolose, perchè dazioni, da! laburismo al comunismo. ·della trad~z\one parlamentore della 1onnerebbero una forte minoranza, con E.:sso ha per sè te forze più impon~nti, ~ran Brcttagna f~ sl. che lvi 1~ cli~· la quale gli altri part.iti sarebbero r.o· non solo del proletariato propriamente S!O'."edelle forze 1~ gioco più !H avvi· stretti a fare i conti e a scendere a detto, ma anche di altri ceti che I rl· c1n.i a quella degl interessi fonda.men• patti poco onorevo!l. Cosi almeno. i .tah da me ln~llc~ti. Ma 11e1,pu~e Il è conti e I patti sl fanno all'interno, e volglmentj della guerra hanno prole- ._com1 >le.ta la coincidenza: basti dire eh~ noi ne vediamo già te prime con~-"uen- ~~~~~~!~t<~1iuti r{~~~()co 1 A y;~~!!I~~ ·il partito conser':'atore. ~el ~ente dt• ze, nella ~rcla lotta contro i C. L. N.• ·ctella guerra è. della pace; ha un'abile ~ 0 f! 0 t~~df~i~~hl\ 1 ~·e~a~/~~~~.tit~~ 1 ~el~ ~~:li:to~:o;~t~if~:~s=~-bilO stesso dèlla direzione politica, che ha saputo distln•, .. liberalismo del conservatori ha sempre guere un programma minimo d'imme· due facce. e se il citato <11.scorsone diata attuazione, da un programma .mostra una. altri discorsi dello stesso Q massimo, che resta sullo sfondo, non statista ci hanno mostrato, ·purtroppo apertamente accettato, né apertamente a nostro danno, t'altr.1. Il secondo indirizzo ~ quello liberate. rifiutato, e che perciò" incombe come Per le ragioni già dette, esso non coln• un'oscura mtn.i.ccia sui Ceti conserva· cidc in Italia col partito li~rale, ma tori. Comunque, a parte questa e simili tu, Wrforenze, si può dire che la divisione del partiti inglesi rispecchi abbastanza fedelmente gU orientamenti politici fondamentali. Fra t tre partiti il con– servatore può apertamente dichiarare la sua natura e l suo( Interessi: esso custodisce un grànde-' passato, che si prolunga in un glorioso presente. l>l, versa tnvece è la situa:zion~ dell'Italla. tlove, per particolari contl11genze stori• Che, non si è ·mal potuto tonnare un vCro è · proprio partito conservator1:. con grave danno di tutto lo 5:Chiera inento politico. La sltuaztone odierna riproduce, per questo rigm1rdo, Qu~lla dei primi tempi dell'unifica:i.:ione, quan• do un partito schiettamente conserva– tore non potè costituirsi, perché avreb· be dovuto riunire inSieme elementi au– Strlacanti, reazionari, clertcali ·e borbo– hici; ciò che non era amm1ssibite dopa una rivoluzione. E ili mar1canza dl un partito çons,ervator'e, fu ridotto a farne solo con un settore più avanzato di esso Il programma mtnlmo, com~ enur1• e con una larga zon& dei partito d'a clato in Italia dal partito socialista o zione. tn Inghilterra dal labttrlsmo, incontra, Su questo indirizzo. le •idee non so- almeno nella lettera; 11 pieno consenso no abbastanza aggiornate in Italia. Nel dei sinceri liberali. Quel che però pro– suo paese di origine, esso ha avuto due fondamenle differisce è lo sp.ir1lo dè1 fasl distinte, e direi quasi opposte n'el due Indirizzi. Anche indipendentemente le manifestazioni esteriori. La prima dalle tormulazioni marxistiche, U so– è quella manchesterlana o c:obdeniana, claUsmo è nato, nella seconda metà del a base di liberismo economico, di con• secolo XIX, In un ambiente culturale correnza e di antistatalismo. Essa ha poco sensilJile ai valori Jella persona· dominato la scena politica inglese in- lità umana, anzi proclive a considerare torno alla metà de! secolo scorso. La questa. come un ingrediente subordina• seconda è una fase dl revisione critica to di un complesso sociale, av·ente una e insieme di estensione democratica, propr.ia finalità su1>eriore e 1mitarit1; La libertà, che nel primo tempo era qualcosa di analogo a quel ch'ò un or– l'appannaggio delle classi in qualche gano, o addirittura una ceHula, in una modo prlvllegi::ite, nc0'interno delle individualità organica. Il rapporto è quali si. poteva esplicare un'efficace·con- precisamente opposto a quel chP. la correnza, diviene nel secondo un'esl concezione liberale lstltui.S(.!etra t dUt! genza universalmente umana, che per· termini. tanto implica il riSçatto delle grandi Ciò porta con sè differenze sr.ruttu· masse diseredate. Il problema della. rali assai notevoli: una tendenza, nel giustizii.a sociale. ~ cui. il primitivo Il• I socialismo, all'irregimentazioue e all'or· beralismo era estraneo ed ostile, passa .ganizzazione anche coattiva. alla SO· Son queste le principdli for7.e oggi in presenza. Prevtsion! sull'esito del loro urto non sono p0ssibili, 1>er il fatto che, incal)SUlate come sono nel partiti, csSc si tengono tn certo modo to iscac.– co: di più, la mancanza di "Una consul· tazione elettQrale rende lmJ)Ossiblle un comput.o di esse. Le elezioni port\!rar,, no un rhlatimento, m<1 non definltlvo, perchè la natura molto ibrida dl zi!Cu• nl tra l maggiori partiti render;) :renv pre dlfnclle discernere quale tendenza effettivamente prevalga in ciascuno di essi. 'MQltogioverà al fine di una chia· rificazion~ l'orientamento ùe.I 1>aesl più evoluti, come l'Inghilterra. dove I rl· sultati della lotta elcttoralé avranno un pill sicuro valore Indicative,. Molto anche gioverebbe un rimaneggiamento dei 1>arlili italiani, in base al criterio di una più stretta affinità ed omogenei· tà degLi clemenu costituti\'\ di ciascu~ no dl essi. GUIDO DE KUGGIEKO REPUBBLÌCA E DEMOCRAZIA G IOV A.NN.f C:onU dedica uri lunoo; e tuttavia vivace articolo (Voce re1mbblicana 10 giugno) alla« Ue, pubbl{ca sen.ta UtJ(Jeltttil ». L'obbiettivo, dice m sostanza il Co,iti, 0{1(Ji è uno solo per l.'azione poWka italiana: fon: dare la repubblica. Eg{i scrive: « Credete davvero di ·risotven: t pro, blemi dt oggi e di domani senza sfor~ zarvi di essere democratici, e non vo• lendo ccmprendere che, in definil'iva, la Repubblica sarà socialista o liber– taria, conservatrice o progressiva, a secondfl. che il popolo italiano la vorrà socialista o libertaria, ccnservatrtce o progressiva? • C'è, tn queste parole de{ Conti, una verità fondamentale. una pregiudiziale che è anche la nostra. Irttanlo, però, i~ Conti stesso invita tutti a sforzarsi di essere dem0<:ratici. Ecco dunque un ag, gettivo almeno che dobbiamo aggiun– gere alla varora revubblica: e reintb· blica democratica•. Conti ci ris1xnuterà che cela va Solns dire. J!.' per conto suo ha ragione. Ma not' pensiamo con Talleyrand che pe,· • l'in-.'l"ieme del vubblico cela ira encore mleux en le disant. Crediamo anzi che, una biwna metà deltCJ battaglia (u del.• le battaglie) sarà perchè la repubblica rtesca veramente democratica; e prima an<:ora, perchè la Costltueute sia elet• ta e deliberi in clima veramente demo, cratico. E ver questo sm·à p!"ezioso i' concorso del P .8.l. L ._

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