La Nuova Europa - anno II - n.14 - 8 aprile 1945

LA NUOJt4EUROPA SETTIMANALE DI POLITICA E LETTERATURA 'ANNO Il - NUMERO 14 ♦ ROMA - 8 APRILE 1945 ♦ IN QJJESTO..._ NUMERO: LUIGI SALVATORELU:: U ,V GO V E R • NO C Il E' GO V E R ,V l . • • p, l MARIO VINCIGUERRA: O l S C U S SI O· NI SULLA CONSULTA.. p, l . LA SE.'T T l MA. N A . . p, 2 WOLf' GIUSTI: SVILUPPI PO. LITICI NEL MONDO SCA. VO , . , . , ••• P. 3 BASILIO CIALDEA: LA TRA G E· DI A DEL/.,' UN OH E R l A . p, 3 ROBERTO AGO: A. S A. N F R AN CI· SCO: FEDf:RA.LlS.KO E VO. 7' O P L, URI MO • • , , ·• . P. 4 Il UMBERTO SABA: AC,,TR.E SCOR, CIATO/E . ...•.•• P. 5 MARIOPELAEZ: STORIA DI UNO STOUNELLO CARDUCCl.4.- NO ........ , -~ 5 GlllDO PIO\"EN"E: ART E . • • P. Cl FRANCESCO JOVINE: TE A T R O p. 6 A. PICCONE STELLA: UTOPIA A G AD A ME S • • , • • • . • P. 7 AURELIO CORlGLIANO: L'UOMO, LA SOLITUDINE.: E LA SO, CIETA' • •••• , , , .. P. 7 UMBERTO MORRA: L'ITALIA DI. V ISA. • • , • , , • • . . P. 8 AUGUSTO GUlDl: NOTlZlA. SUL, LA POESIA MODBRNA SVE. DES E, , • • • • • • , P. 8 " GUIDO DE RUOGlERO: QUESTO POPO&O: LA CRISl MQ. RA LE •.•••• , , •• P. 9 GABRIELE PEPE: L' ,t U TOR l T A' DELLO STATO . P. IO ROBERTO PAt-;E: SCUOLA ED EDUCAZIONE OPERAI.4. p, IO VETERANO: LE ESEQUIE DI G/0\'ANNJ A.\CE.\"DOLA. p 11 ROBERT LLOYD: LO SPIRITO DI PETAIY ALEGGIA AN– CORA SULLA FRA.VCIA P. Il UN GOVERNO CHE GOVERNI S CHIVEVAl\tO !' 11 marzo: «Siamo all'ora undecima: In docllcesima scoccherà con la libera7.ione del- 1'Alta Italia. Gual se et lasciamo co- gliere impreparati!•· E' passato un mese: e ormai anche la dodicesima ora dovrebbe esser vicinbsima a scoccare. Ma la preparazione non ha progredito: il 1>rob1emade! govento non ha cam– minato verso la soluzione. Ri1>igllamo il diicorso, ancora una volta, « ab o,•o •· Non sl è fatto quel che era neccssarlo per mantenere il compromesso Istituzionale del giugno 19-14, nel suo spirito e nella sua por– tata 1>0litica. Lo spirito era non di negazione o svalutazione del pro– blema istituzionale. ma di rinvio della decisione allo scopo di prepararne le condizioni pii\ adatte e dl non pre– j?ludlcarc intanto lo sforzo cii guerra. La 1>0rtata 1>0ltttcaera dl stabilire una onesta. effettl\·a condizione di par,tà fra le parti diverse, dimodochè nessuna fosse In grado di prevalersi della sua posizione nello stato, della sua in· ttuenza sul governo - sull'uno o sul· l'altro elemento dell'apparato governa– tivo - o di Qualsiasi altra circostanza a le! favorevole a fin di alterare O im· J)e<.lirc a suo temoo l'autodecisione na· ztonale. La prima appltcazlone particolare di questa esigenza generale è che la Luo· gotenenza ciel regno rimanga nel pre– cisi limiti della f.ua funztone costitu· zionalc: 11 principio classico coJtituzio· nate « il re regna. ma non governa• vale a c!OPJ>la ragione 1>erchi oggi fa le veci del ca1>0dello stato ln forza del com1>romesso tstltuz!onate, e deve es· sere inteso e applicato con tutto li ri· gore che esso com1)0rta, esc1udendo qualsiasi influenza aulica sulla politica e sull'amministrazione dello stato, sia per le cose sia per te per30ne. Una se– conda a1>pficazlone - strettamente connessa con la 1>rtma- è che le forze armate dello stato (tanto della difesa nazionale quanto dt1-llapollfìa) dtpen· dftno unicamente, non solo in dlritto ma In fatto, dal governo democratico, agiscano al comandl di Questo unica– mente per l'lnt.erC$Sl'! comune della na· zione. e sappiano che questo e non al• tro è il loro doverP. Non deve esserci nell'aria neppure un lontano sentore di militarismo dinastico, di pronuncia· mento o di col1>0 dl stato. lnfine, l'am– ministrazione civile dello stato, negli alti e nel bassi gradi, deve rispettare tntegralmente ti principio democratico e non com1>romettere in nulla la fu·• tura autoclcclslone popolare. Non sono, codeste, tesi astratte, postulazioni dot– trinarie, ma esigenze strettamente ade– renti alla realtà rlell'oggl e del domani. Il governo c~l tocca presiedere al triplice compito, della guerra, della ri– COIStruzlonce della pre1>araz1onelstitu· zlonale, dovrebbe essere al tempo stesso Integralmente rappresentativo ,(nei modi consentiti dalle clrcootanze) delle diverse forze democratiche del paese. e robustamente unitario.A pa– rer nostro, si sarebbe provveduto bene con un complesso governattvo ristretto li quale, occupandosi solidalmente del– l'impostazione oolltlca generale, avesse sotto di.. sè capi competenti del dica· steri per tradurla net prOv\'edlmcntl amministratlvl partlcolarl. Polchè ciò non si è fatto, occorrerebbe almeno <'he ti comitato del mlnlstrl a cui, con vari titoll. sono deferite funzlon\ c:-o· vernati\'e più gener.::iu, costitul~ i'.111 organo dav\·ero efficiente e dirlgenr•· evitando che la sua funzione sl ridUC3 a una semplice duplicazione e compli– cazione dl burocrazia mlnLSterlale, e ottenendo Quella combinazione di dlri.>· zione 1>0lltica e dt efficienza tecnica che oggi è più necessaria che ma\. A una simile azione di ~overno spet– tava innanzi tutto la ricostruzione del· l'aprmrato amminlstrath·o. strumento pregiudizialmente necessario per tutta l'opera del governo stes...~. Dovevasi effettuare con grande raplaltà l'e1>ura– zlone negli alti gradi; cog\lPre l'occa– sione (veramente eccezionale) per svecchiare, potare, snell!re la 1>ianta annosa della burocru1.1a governativa prendendone gli elemf!ntl adatll oon ll– berlssima scelta dentro e fuori l qua· dri ufficiaH, senza feticismo dl compe– tenze e arche sante di carriere; f)Orre le fondamenta provvisorie del tanto in– VOC3tidecentramenti e autonomie lo– cali; chiamare 1>erquesto a tntlma col• laborazione, fuori di ogni pedanterl3 legalitaria, i migliori elementi emer– si nella lotta cil liberazione. dentro e ru01i i Comitati: preparare ed ef• fettuare al ·più presto le elezioni ammi– nistrative, la ricosu·uzlone dei corpi elettivi locali, condizione prellminare per la rieducazione del cittadini alla vita pubblica. Un simile apparato amministrativo - per cui la capacità tecnica non de,·e far trascurare l'attendibilità Politica, e vice,,ersa - avrebbe la possibilità di collocare le fondamenta della rico– struzione econorhlca. lasciando ll più possibile giocare le energie e le tni?.i<l· Uve individua!!, ma convogliandole e MO IVA RCHIA E REPUBBLICA S EGNALIAMO at lettori di Nuova Euro1>a che non fossero attresti co– me siamo noi, lettori dt Voce r~ 1>ubblicana, un'intervista data a questo atomale da Guido dc Ruouiero sull'ar– (10me11toindicato qui sopra. 1-;• im'in· tervista esemplare per precisi.onc e or– oanicità di questioni e di risposte. Il de Ruogiero aJJernui s1tecessiuamcnte. e spiega con efficace concisione, l'im· portanza della decfsione; 1L carattere reazionario, e di eredìtà fascistica, che assumerebbe necessariamente fl mante• nimento della monarchia: L'errore fon· damentale commes.~o ero quei Iiberalt e cattolici in buona fede che appO{Jgia,10 la soluzione monarchica per vaura del bolscevismo e della guerra civile. e La organiz7.andole secondo plani d'insie– me., secondo la concatenazione delle diverse esigenze _(a conunclare da quella primordiale dei tras1>0rti). Man mano che si presentano, per la forza stessa delle circostanze, problemi so· cla\i connessi. non si deve esltare ad abbozzarne una provvisoria e parzlale solu?.lone. Ne indichiamo solo due: ge– stione delle fabbriche, e remtegrazlone nell'organismo produttivo del reducl dalla guerra. Questo non solo non contraddlrel>be al principio della Costituente sovrana, ma, .1nzl servirebbe mirabilmente alla sua preparazione. Giacchà problemi e soluz.1ont non cadranno in grembo agli eletti del po1>0l0: occorre srnòiare g!I uni e J>reparare le altre. E anche per questo dovrebbe esserci un tm1>ulsoe una direzione governati\•a. oltre che con ·quel provvedimenti già accennatt di emer,llenza - e l'emergenza oggi ha un ambito vastissimo. - con li pro– muov~re comitati di studio e rapporti di e.;;1>ertl come se ne è avuta una fio– ritura ln Gran Brek1gna durante la .s,:uerr3. E invece noi ci andi3mo avvt• clnando alla Costituente senza neppure un principio dÌ tale pre1>arazi.one. Ari eSS3 avrebbe potuto servire i;ià ò3 moitl mesi - insieme con quella rlco-;11tuzlone dei corpi e!etttvi locali di cui abbiamo già parlato - l'Assem– ble3 c.::>nsulti\'J, solennemente pro· mes-;a net giujno 19H e misteriosa· mente mancata fino ad o~gl: e ora che è fhwlmente In J;:estazlone, mtnacclata di aborto. L'assemblea consultt,·a deve ~,ver? i! 1>ilt J>OSsihile carattere cli rap· preaent~zlone ùemocratic3 nazionale. e funzione (}()litica:non solo di consl~llo. ma di controllo, <li garanzia ulteriore dell'('rdlne democratico, di avviamento, e. diremmo. di educazione alla Costi• tuente. In essa e intorno ad essa t par· tlt' potr3nno e dovranno incontrarsi e affront3rsi nella piena luce della pub• bllcit.ì n1ztonale. precisare programmi, dtlll •'.\l'é db,sensi. concludere accor<ll. Sen.ta una risoluta pres? <ii p.,;;:zione d~I 1~rli:i sulle grand!. Questioni nazt()– nali ·non sarà possibile realizzare n~ una fom1azlone organica nè un'azione vtt'llda dl !òt'.Overno. Nulla di p!ù imem- 1>estlvo e più vano del generlci appelli alla concordia. In una sltuazlone come questa dell'ltalla, ragioni di dissenso vengono fuori a ogni momento: OC· corre prenderne coscienza, non n3S<'On– dere la te-sta sotto le lenzuola. Ci st In· tenda in quanti più si può e su quanto più si può: ma sia inte· sa vera. sul posittvo, sul concreto: intesa che affronti IP. Questlont, non le sfugga o le rinvii. E cosi pure si fini· sca lla! giocare col rlmprove~ gli In– viti ai partiti per la non entrata o l'en· trata al governo: non si tratta cli fare un governo con sette, set, auattro o due J>artiti; si tratta di fare un goyerno che goverui. Non basta una mamfesta• ztone di amor patrio. un negativo rutti· fascismo, un generico ricostruztonlsmo. una verbale professione dt democrazia: occorre esser d'accordo sulle premesse J>O!lllche fondamentali. Garanzia ef· fettlva dell'ordinamento democratico 1>ro,·v1sorioe <follalibera autodecisione per Quello permanente; radic~ll rifor– me di struttura pollllco•sociale da pre• parare 'e da promuovere innanzi alla Costituente: Politica estera di wtela degli Interessi \'Itali italiani. coordinati ~n quelll delle altre potenze minori e inquadrati In un nuovo ordinamento tr:ùndiale ed europeo superante - J>er tutti - il domma della sovranità na– zionale. LUIGI S.-\L\"Al'OHELLI paura è cattiva consioilera •· dice il de Uu(1oiero. Questa maniera concreta di i1npostare la questic»I.€ - che non esclude affatto motivi 1Jiù. oenerali e ideali in pro' della repubblica - apre la via at tle Uuooiero per respinoere « il tentativo tnsidioso • del plebiscito, che, riducen– do tutto il dibattito a un si o un no sulla Questione di principio, impedireb– be l'esame, il vrocesso e la sente,iza po– litica concreta. Basta solo questo pun– to (capitale) ver mostrare tutta l'effi· cacia e l'opportunità dell'impostazione del de Ruggiero, unica veramente ade· ouata alla presente situazione italtana. Chi non riconoscesse a11estaadeuuatez. za, preferendo la pura e semplice pre– giudizial.e astratta, si farebbf, per tromJo zelo e per dommatismo, at.tsi– ltare inconscio della monarchia. 1. s. SPIOIZIONII: IN A8BON', P06'T~ UNA COPIA LIRE M DISCUSSIONI sulla / .. , ,: , CONSULTA·-:- U '1A Informazione che pareva uffi-~ ciosa. pubbllcata dalla stampa il 2'-J scorso, annunziava che il Con– siglio del ministri del giorno prima aveva approvato un decreto legislati– vo che lstlttllva la Consulta nazionale. Questa sos1>irata e dibattuta Consulta, do1>0 lunga attesa, appariva alla fine US<'lta di colpo, l>ella e ratta. da un consiglio di ministri. l giornali forni– \'ano anche noli7.le sul congegno delle commissioni e dell'assemblea plenaria, e sulle reJatl\'e attribuzlom, ed aggiun– ge,·ano che era stata nominata una commissione interministeriale e per e– lallOrare definitivamente le proposte co1u.:ret~ Per l'a1>pllca;,:ionedei criteri e per la formulazione della procedura reintl\·a alla nomina cii consultori•· Queste informazioni dettero luogo :ld una pre,:;a di 1>0slzionepiuttosto vt• v3c1;-dt una parte della stam1>a e di alcuni J>artltl. Anche questo giornale, nel numero scorso. In una breve nota ùlrettorlale. senza entrar~ nei partico– lari. cl tenne a fare una osservazione preglw\\zla!e. riguardo alla improvvtsa fretta eia cui pareva preso il governo, dOl)O lungo sonno. a mandare avanti un decreto di tanta lmpo11.anza ,sen.za o1ver as!òlaag:latol'opinione pubblica - quasl che ,·oll?Sse farla trovare ln rac• eia ad un fatto compiuto. Ed un'altra osserv~zlone faceva la medesima nota: che da quanto si apprendeva nel co– municato ufficioso Il governo. sia col restrirurere la materia di consultazlo• ne obblta:atorla. sia col riservare a s~ il i;r1ud11.10 della consultazillne o meno dell'assemblea plenaria rlvelava 1~ ten· denza a sminutre Il 1>iù pa._~iblle il valore ))OHtico della Consulta. facen– dnne piuttosto un insieme di comitati. k-cnlcl presso ciascun ministero. inte– grati di tanto In tanto. In maniera piuttosto accademica. dall'assemblea plenaria.. Senonchè. nel pomeri~gio del 30 mar– zo il giornale Rìcostrnzi01'e pubblicava un comunicato dell'Ufficio stampa del~ la Pre<:ldenza del Consiglio. In cui sl dichiarava: « Tutti l particolari pubblicati dal giornali nei giorni scorsi circa 13strut– tur.i della Consulta nazionale debbono essere considerate sempllcemente p·ro- 1>0stead elementi di discussione•· Non cl sotrermi3mo ln d!scussiont secondarie circa la differenza tra i due testi: prendiamo atto del comunicato aovernativo .e consideriamo accolta Ja Idea che il progetto della Consulta sia largamente discusso prima che prenda forma def\nltlva di atto legislativo. Di fronte alla questione di una Con– sulta nazl9n:ile, che riempisse in parte il vuoto lasciato dal Parlamento e pr~ parasse gli elementi. per la costruzio n~ dl una nuova vita parlamentare. fa· cendosi prlmo mediatore tra il paese e li governo. &isono profilali due modi di vedere molto lontani runo dall'al· tro. La ,Uflfìcoltà di conciliarli In un medesimo .:iuo legislativo è stata senza dubbio la causa del lunghi tentenna• menti governativi. 1l primo punto di vista è quello a cui ~acce-de ti governo. appoggiato o spinto soprattuttl dalla Democrazia cri.: stlana. F:' li 11unto·di vista che era interpretato nelle notizie ufficiose che pubblicò 1>er prime la stam1>a, e che ebbero l'approvnzlone incondizionata, si può dire entusiastica ciel Popolo (e La Consulta. come è presentata dal governo nel decreto tstilutivo è un atto di praticità e di 1>robltàpolitica•). E' la tendenza a fare, della Consulta, sia pure con molte concessioni formali alla tesi contrarla, un organo essen– zialmente tecnico, che fiancheggi e as– sista l'ammlnlstrazione dello stato, nella misura e secondo l bisogni che il governo riterrebbe più opportuni. Trop))O ,;stretto è, nel progetto, il ca'11- Po delle materie per cui la richiesta del parere sarebbe obbligatorio (mate– ria di bilanci e d'lmposte, leggi eletto– rall); troP1>0alla mercè del governo la convocazione dell'assemblea plenaria, nel cui seno si vedevano maturare i germi della paventata politica. Strano è questo, che a fiancheggiare e sostenere - sia pure Involontaria• ' mente - tale atteggiamento per una - come dire? - sterilizzazione della Consulta st sono slanciaU d'impeto i

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