Nuova Repubblica - anno V - n.32-36 - 8 settembre 1957

6 UNO S'l'UIHO Ul SILVIO LEONARDI TECNICA E LAVORO di FRANCO FESTI S lLVlO Leonardi ha già fa.tto parlare di sè nel 'ò6, qt'.ando stese In relazjone generalo al convegno del- 1'Istituto Gramscj, riportata ne I lavoratori e il pro– g-re1Jsotecnico. In un saggio piò recente (Progresso tecnico e ra7>porti di lavora, Milano, Einaudi, 1957), egli non fo clie sviluppare in modo più sistematico le conside1·azioni avanzale nell'altra sede, cercando di renderle più fac~l- 111onte accessibili a tutti mediante alcune necessarie pre- 111essesulla storia dell'industria meccanizzata, nella forma ,inHtta e piana dell'esposizione didattica. Leonardi non• poteva raggiungere meglio il suo io,– tento e contrib11irn con maggiore utilità al dibattito « ,·evi– ;:.i.ioni,~ta > in co1-.'::io nella sini&:tra italiana: anzi Ja sua è fo1·se la prima ,yoèe che invece di rivolgersi ai < princìpi » ~i ot·ienti senza accademia verso la considerazione dil-etta delle cose. Bene inteso che i suoi prlncìpi J'autot·e li hR, e lo dice ben chiaro; ma sbriga la faccenda. senza molte ambagi: Si considera un militante di sinistl'a, lontano ln ugual misura sia dalle posizioni <tecniciste> - secondo lo quali i ra.pp- 0J1:i sociali possono trasformarsi sponbinea– m<'.nt,~sotto l'impulso dello sviluppo tecn.ico e senza azio– ne politica - sia da quelle « volontarisle ». che sperano di tn1sforma.re la societù soltanto con la conquista del po– lNe politico e si fondano su distinzioni monichee tra bene e 111t1le,dimenticando la realtH delle siugole situazioni in– lNe;-;sate. La conhappo:::izione tra < la fìgura del le'Caico tanto 1,rnvo nel suo mesliere ,na hrnto lìmiht.to come uomo e la li!.{111·1-1 del poljtico setta.rio che assom..iglia a un vrete, tutto n,.;.-;orto e sacrifict"llo nella propaganda. di un mondo im- 111.1ginario:, è delineata ,con grnnde vivacjtà tanto affini– zio come alla fine ciel saggio, per dimostrare che « 1'jgno- 1·«nza cli,·enta infuUi I.a caraHeristica, e talora il vanto, df'I politico mass.ima I ista, ·che per difendere le sue verità. si rifiuta di conti-oliarle con la i-ealtù che lo circonda, men– Ire il t.ecniciata, ispirato dalle grnndi prospettive di sv.i– l11pp0 tecnico e concent1·ato in quello che .Yi può fare, non vede spesso quello che non tJi fa, e immaginando le con– di'l,i(111idei lavon::ito,·i nclln fabbrica futura, non vede e 11011 valuta obiettivamente Je condizioni dei lavoratol'i llf!lla fabbrica attuale,. E' in questo modo che « rifol'misti i• 111u$simalisti giungono pet vie diarneh-almente opposte Allo stesso .risul1alo, di i.mpedil'e o di ostacolm·e g1·ave- 111enle la formazione di orientamenti politici che, parten– do dalla realtà, dal modo dj produ7.-ione esislente e dalle sue cont1•addizioni si propongano di trasformarli da.ndo pit~no sviluppo alle· for/4e pl'Ocluttive e ceI"chino di assicu– tai-e ai lavoratori una vita migliore, t:he, per essere mi– gliore clo1riani, si doVJ·à. rendere tale già oggi>. Tecnica e lavoro - Costituiscono la «.tecnica:-. i rnezzi di 1,tvoro sviluppati nel sìslema sociale della produzione: 11(11,vi rientra. Ja capacità ,pratica di operarn, derivante da esperienza o da studio, che si considera nei « rapporti di l~,·01-0 », rapporti uomo-macchina e norno-01·ganizza- 7.ion~. Tecnica e roppoi:ti di lavoro si inA.uenzano a vicen– da, ·e cosi acciide anche per i rapporti di proprietà ed alt,·i (~lornenti sovrastn1Hu1·alj (fattori icleoJogici e culturali). I.e forme di volta in volta «nuove», pur non invadendo tul-to il .campo dei mezzi di lavoro - spesso anzi la parte interessata è molto piccola - lo caratteri7,zano ugual– n1ente, anche se incontrano opposi:,-,ioni o re!:!istenze quan– do urtano tradizioni (ideologie) e inte1·esE:i costituiti, pe1·chè «.jl nuovo è più forte del veochio e prima o poi p,·evale >. Perfino le ideologie rivolttzionarie possono esser 11tes.Jein grave diffi.cottà dal progl'esso tecnico, quando si sia.no cristal li;,,zate i'n dogrnj e non siano più capaci di in loi-preta.re Ja reAltù. La meccaniztazione deHa produzione - Carnlteristica pt·incipale ne è il graduale di.stacco del lavoratore dall'og– oelto del proprio fovoro, dato che non si può dare della macchina una definizione stretta,nente tecnica (Marx}. I c1,mbiarnenti nella pa ..te motrice det lavo1·0 (sostituzione dl'lla ,fol'za t1rna11a) sono soltanto conseguenti a quelli clttllll parte operatrice (utem~ili azionati da meccanismi 11nco,·a mossi dall'uomo ma non più dalla sua a,1.e ma– nuale, con la possibilitit dì un lavoro supe1·io1·e). Il capi– ta.lii-ano, assai più vecchio delrind11stria meccani.zznta, noò ne.i suoi stadi pr·ecedenti le premesse neces~~rje alla introdur-ione della. macchina, mentl'e q11ei:1t·ultima, un1:i voHu. introdotta, consentì una fase superfore di sviluppo Hllo stesso capitrdi.-m10, compiendo la distl'uzione defìni- 1iva delle precede,nti stl'utture sociali. Sin dRll'origine il c·i~pitillismo è cai-;1itel'izzato dall'accentrilrnento degli shu- 11w11lidi produzione, prima nella forma di cooperazione .~emp!ice (artigiani che lavorano coi vecchi rnetodi ser– ,·cndo.-;i degli strumenti del padrone), poi nella mn11ifat– lum, dove s.i introduce la divisione del lavoro (specializ– za~ione del lavoratore in una sola fase della pl'oduzione) e gli 8trumenti, onnai differenziati per adattansi alle sin– gole ope.r·azioni, JW('parano J 1 avvenlo della.. macchina. La nascita dell'industria meccanizzata _ Avviene nella IHoduz.ione di beni cli consumo (industria tessile}, pe1-chè era la sola a disporrn di un mercato sufficientemente am– pio. NBI li33 Ka.y irwenta la naveUa volante, ne'! 1768-G!) Arkwright e llargi·eaves i primi filatoi meccanici: erano tutto macchine. mosse a 111ano, o al più con for·ta idrica. o animale. Nel 1781 '\Vatt costruisce la prima motrice a vapore capace di movimento rotatorio; rapidamente in– trodotta. nell'industria.. tessile essa aumenta Ja. capacit·tl. produttiva delJe macchine, provoca lo svilupj>0 delle miniere di carbone e della metallurgia ferrosa, con la na– scita di nuove industrie e di trasporti meccanizzati (fel'– rovie). Effetti della meccaniztazione - Accentramento, dell'in– dustria nelle città, con creazione di una. classe particolare di popolazione svincolata dal .vecchio mondo contadino e distinta da esso per divel'so genere di vita e più ele– vato livello di bisogni materiali e culturali (classe ope– raia). S.i hanno aJtresì gl'avose conseguenze su grnn parte della popolazione, pe-1· la :rottura. di un equilibrio seco– lare, la dequalificazione obiettiva di attività professionali artigiane, rinserimento nelrindusfria di fo1·za-hworo non qualificata {donne, bamb.i11i, ex-contadini), la creazione di roano d"opera esuberante. Le organ_izzazionj sindacali e ]a rappresentnnza politira degli inter·essi dei lavoratori non esistono ancora, e 1Je1tanto è posr:;ibile scaricare sulle spnHe di que~ti ultitni tutte le conseguenze negative dei cambiamenti. I primi tentativi di rnsistcn,-;a non sono diretti conho i rapporti di cla.~se, ma contro i mezzi mec– canici in sè stessi, che ne sono soltanto lo stnimento (luddùnno), in alleanz.a con le tenden:,-,e conservatrici che sognsno la resla11rnzione del vecchio ordine artigianale-· COl'porati,·o. Solo quondo i 1:woratori si organiz.z.ano in sinclacoti e in pal'tili riescono, nel corso di di~·e1·si decen– ni, a volge1·e in proprio fa,·01·e almeno una pal'le dei van– taggi ciel progresso tec11ico, rnenhe qu('sfnltimo si im– pone in misu1·a sernpl'e niaggior·e e aumenta continua– n1.ente la. contraddizione ira jl crescente carattere socfole della produzione e il carattere individiwle llell'appropl'ia– zione. La macchina. diviene il centro cl<'ll'ol'ganjzzazione produtti,·a e all'operaio non resta che adattarsi al sno ritmo: le operazioni di tra~fom1azlone clellt:1 materia sono sempre più distaccale dall'1Hte mf\nunle dell' opera.io e, proiettate su un piotro O(l(Jettivo, 8i inconfrano con la 8Cienza, caratteristica que:si'nltirna destin1.tta ad accen– tua.,·si vertiginosamen1e col pt1ssaggio da tmi:,. fase all'alt,·a della meccanizzt1zione. l ,a tra.sfom1azione delle matel'ie prim i-~l'Rle a. dir·e Findu~tria, prende semtYre pili il so– pra,.~vento sull"agticolt111·a, fino a produ1Te strumenti mec– canici e chimici che tendono a conferire anche al lavoro Rgricolo nna Yera e pl'Qpria impronta industriale: aumen– tirno le interdipendenze nel s:istema. pt·oduttivo e primeg– !,ria su tutto l"industrja. meccanica (pf'sante·), costruthice cli macchine. L'industria meccanica - Fornendo mncchine, diminui– sce il favoro neccss1nio aHa trasformaY.ione della materia (lavoro vivo), in mistna maggiore del lavoro richiesto per il macchinario ·corrìsponc½1Jte, diminuendo pertanto il lavoro comple~si\"amente necessario per unità di pro– dotto (uumento di vrodutli'l.:itò). Al suo ruolo-guida tec– nico corrisponde il ruolo-guida dei sindacati rnetal-mec– cEmici nel movimento dei ls,vorato1·i. I prodotli risultano dalla. composizione di p('i",zi elemental"i fatti in distinti posti di lavoro e 'monlati ~ssieme (indtt,ìl,•ia di montag– gio), con una differen:t,n fondameniale rispetto al11indu– stria o flusso continuo {es. materiali plastici e flessibili, chimica, elettricitit), do,·e la lavorazione passa per stadi successivi e concatenati che interessano tutta l'unità di pl'odotlo. ),,"elFindusti-ia a flusso cont-inuo l'uomo deYe soltanto co.ntrolhne e intetvenire tdTìncbè la macchina faccia ciò cbe de,·e fi:tre, e i rapporti tra gli uomini ten– dono a di\"enil'e fun'liiOnAli piuttosto che gernrchici: in– vece nelle industrie di nlontaggio, e sop1·nttutto nelle fasi ini,-;iali, l"organi'I.Z8zione è gerarchica e le tl'asfonnazioni, che tendono - o\ limile - a po1·ltlrl11.nelle condizioni dell'industria a fln~so continuo, si possono riferii-e a ti-e fasi. Le tre fasi della meccanizzazione ~ J .a fa:;e: macchine polivalenti (gene1·icl,e), in cni buona parte del tempo di impiego è assorbito dAlla. regolazione dell'utensile (par– te opNi:ltiva), ne<'eSi'liH•ia. per compiere un dato lavoro. J.'ol'ganir,zai."jione dell'oAicina è rudimentnl1•, con capi-l'e– pa.rto scelti cliret~Bnwnle ha gli operai anz·iani: gli eJ-=e– ct1tori affwnhrno, al proprio li,·ello, tutti gli aspetti del problema loro affidato, con un cam,,o cli iniziativa per– son8le abhasl,rnza nn1pio. Siccome i resullali cieli.:\ pro– clur-.ione cli1.w-ndono dall;1 volontà e didl1\ carwcità del– l'open1io, si hHnno paghe a incenli\"o (cottimo), con– cordate col lavor(ll,ore clic de'Ve fomirn una collabora– ;:;inne volontaria ù1. t;i8ta del propt·io tornaconto econo– mico. li conflitto di inlct·c:-:si si svolge essenziulmente tr·a la tendenza del pa.<lrone a J·iclune i cottimi e quélla del– l'operaio a limitar~ volontariamente il 1·itmo per-cliè i èot– timi non vengano ridotti; il rendimento medio ttziendale è determinato effetli,·3mcnte dalla media dei rendimenti individuali, con possibilitù di compens3zione . .I. manovali comtm-i, sebbeno nurneros.i, s,·olgono un ruolo del tuHo marginale, menh-o domina lit fig:um clcro,J(irnio qualifi– calo e specia.li. -:zato, 11.bb: t.sbuw,a sicum nella Sila JhlSsihi– Htà. di occupazione e capi.we di un prog1·essivo addestra– mento e - in molti casi - cli una vera e propt·ia car- (175 179) nuova repubblica riera alrint.erno della fabbrica: egli è l'anima. del ·movi– mento sindacale, che si configura conro as8ocia,zione di me.Jtiere, vale a dire unione di tutti coloro che, indi– pendentemente dal luogo di impiego, sanno faro un certo lavoro. 2.a fase: diffusione di operazioni a carattere ripeti– tivo, con le macchine polivalenti che vengono fissate sempre nella. stessa posizione, fino a che sono sostituite da ma.echino monovalenti (speciali), che fanno un solo lavoro con maggior pl'ccisione e costano meno. L'orga– nizzazione sì modifica in Conseguenza: l'operaio pltssa ad eseguire una sola., o pochissime, operazioni partico– lari e diviene operaio com,tme, con sempre minor libertà nella. scelta· dei tempi e dei metodi, «oggettivamente> preordinato rispetto al processo lavoi-ativo e che quindi non impara. quasi niente dalla esperienza di lavoro e, a. quarant'anni, anzichè salire di responsabilità e di C!.'lr– riera. come gli operai qualificati, è già. vecchio e spre– muto. I capi-repa1-to non provengono più dalla gavetta: si prendono dall'esterno, curando che abbiano una certa. preparazione culturale o, anzicbè conosce1·e minutamente i particolari della lav~razione, sappiano avere un'idea. di insieme della funy,ione del reparto. Anche i sindacati seguono la trasformazione e da unioni cli mestiere. di– ventano organizza:,-,ioni indifferenziate (.'lindacali di ca– tegoria), che contl'appongono un unico fronte dei lavo– ratori - non più qnalifìcati - al gruppo padronale che intanto ha accentrato attorno a sè una enorrne quantità di potere: l'operaio comune può essere difeso solo come massa, per jJ peso politico cbe può esercitare nello stato. A questa. situazione si ,·icollega la scissione sindacale a111e1·icana. prodottasi nel '35 e superata. solo due anni fa, in piena tena fase di sviluppo industriale. Al principio della 2.a fase (inizio del secolo) si hanno i primi studi sulla organizzazione scient.ifica del lavoro, clie tendono innanzi tntto a togliern alroperaio lit, l'esponsHbilith di org1rni,-;zRt·e il proprio lavoi-o, pei·chù « la rnuggior prnduzione si ottiene quando si affida a ogni operaio un compito bon definito da escguil'e in un tempo e in un modo ben definito» (Taylor}: si vieta. espressamente agli operai ogni conhibulo 01·iginale al– l'organjr,zazione del luvo1·0 1 compito rhe pussa in ogni suo aspetto alla diL-ezione dell'azif'nda, e a pe1·sonale specializi.ato. li taylo1·i!:=-lllOincontni l'ostiliti\ degli ope– rai, ma coni$ponde alle esigenze delle ror·ze prncluttive in una. determinata fase, a un ce,-10 ~tcidio di sviluppo: in q11esto trova i suoi aspl)tti positivi, ma anche i suoi limiti. Se Taylor si dedica. partic-0la1'mente allo studio dei temJJi di lavoro, Cilbreth fa seguire lo studio dei mo– vimenti, e con l'ultedorc sviluppo delle rice1·che si giun– ge al metodo 4\ 1.T.ll' . (misurazione dei te,npi e dei meto– dj), che fornisce tabelle stand:u·d per i singoli movimenti comunemCnte usati nell'inclusfrja, Ji scompone in e mo– vllncnti elemei1tari:,, e a:'<segna su questa base un tempo a ciascuno di essi. Con Ju M.'J'.1'11. l'allontanamento del– l'oggetto di lavoro, dal contatto urna no non è ancora. com– piuto, ma le ope1·t1zio11i.i,illìdate all'uomo sono così dim– nianizzate da es.sere pronte per venire· affidate a conge– gni meccanici. li rendimento degli operai non può più essere vai-iabile: se uno di loro J'ende di meno, non serve che altri lavorino di più: tutti devono lavorare allo stesso 1-itmo, 8. rendimento assolutamente costante, senza pil1 alcun incentivo (cottimo} contrattato direttarnente dal lavo1·atore. Occorre quindi un incentivo del tutto indi- 1·etto, no.n stretta niente. economico: J'1'.ncenl,ivo morale. Di qui naS'cono Je tecniche e mo1·alj :> del tipo « relazioni tmwne » (E. :Mayo), volte a far acceUJl1'e al lav·oraiore la solidarietà con 1'az.ienda. (e si d.iffonclono parallela– mente ideologie < nzienclalistiche >: l'azienda come comu– nità, ecc.), mentre nel sistema.· salar-ii.de si passa alle paghe di claase, 1, obiettivamente> fiss1:1te 12er ogni posto di lavoro, e il cottimo si svuota di significato. Gli addetti a,i serviz.i e gli impicgRti passRno dal 5 al 25-30% degli occupt\ti ·e si sviluppano nuove catego1·ie cli oper11i, ad– detti alla son·eglianza e alla mant1tenz.ione di macchin~ complesse, la cui figura con-i.sponde agli specializzati della I.a fase, ma a un livello molto pili aHo: debbono a,·er ricevuto a .scuola una fornrnzione culturale e una. istmzione professionale sempre più elèvs.te, con la co·n– seguenr-a di un reclutamento _e di una posizione sociale che ~i,·ergo~o rapidamente dalla tradizione della. classe operaia. 3.a fa.se: meccunizi,nzione spinta (macchine tl'an8fer ca1·aUerizzate clall"intcg1•azione, passnggio automatico del materiale tra le \"arie trasfo,·mazioni), ontoregolazione antomc1tica, cAlcolatriei elettroniche. 11 pr0cesso produt– tivo può ,,n:er luogo sen=a che il 7>roriollo venga toccnto da mono umnna. li la\"Ol'O umnno si sposta alle Ctnrnioni di p1·ogeth1zione, co~trur-ione, comando e riparazione· di macchine: la varcclliz.:o.::ioue delle fum·.ioni, CRt·a..Ueristi– ca della 2.a. fa~e, scompare e Jascia il posto a nuo\'e funi~ioni tinitarie, bnsc\te sulla respnnsabiliLì.. e lt.1, capa– citi~ cli dcci~ione. Per queste è n('Cès.;,111·in untt /or,,iazior,e ctdtw·ale relativanumle elevata, clie può e-.;ser data solo dalla ~cuoia secondaria.. JI volume di la,·01·0 incol'pOr-i\to nelle marchine aunwnhl, ma è enormemente SUfleri,,1,c il lttvo1·0 vi,·o i-i,;parn1iato con questo m<'zzo e li, pro– d11ttiviti1 c-01111Jieun altrn balz-0 in avanti. lla il laxoi-o incoq101·~to costit all·azienda anelio qwrndo gli impianti sf:.1nno formi, e la rapiditì1 del pro– gre:-.so tec11ico li 1·ende ben l)l'esto supe1·nti: non Ol'il così quando, nella J.a fase della n1ecc3nizzazione, il fovoro vivo pes~va in 1nodo' flncora determinante e il progresso tecnico e1·a molto più lento (allora era possibile scari– eare le· crisi sulla niictno d'opera occupata). Quindi, Ja produzione de,·e procedere in modo continuo, secondo ,m ritmo preordinalo, analogamente a quanto ricl.iiedouo gli operai per la stabiliti\ e sicurezza del loro reddito: è pi1'1 com·eniente diminuil'e il prezzo di vendita piuttosto che rallentare il ritmo, e i leg1rn1i di interdipendenza C(lll t,utto il corpo economico e sociale aumentano io n1isuru. decisiva.

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