Nuova Repubblica - anno V - n. 9 - 3 marzo 1957

6 LE MEMOIUE UELLA KRUPSKAIA L'UOMO E ILRIVOLUZIONARIO di ALFRED ROSMER - II I .L DESIDERIO di Lenin di conv.ince1·e, di conquistare i suoi oppositori, la p8zienza di cui dà prova nelle discus– sioni, non gli impediscono di essere talvolta rude nella polemica o tanto pii:1 quando sente il suo interloc11tore più vicino. I.e discussioni tra. socialisti russi erano sempre molto vive o venivano nn po' motteggiate per questo nei paesi democratici, in. cui il socialismo si era già addormentato e corrotto nella pratica parlamentare. Como i suoi com– pagni, Lenin diventava qualche volta più brut.aie di quan-- · to fosse sopportabile e durante la prima: guerra mondiale, nel 1916, si attirò un gior·no questa amareggiata risposta di Boukharine: « Se persisterete a scrivorn su questo tono, la rottura sarà inevitabile. Sarà per me una grnn pena rompere con ,·oi, che io considero come il mio maestro di social~srno .. E vi amo». Questa violenza di linguaggio restava limitata al campo della politica; essa non ·ri,·esti– va mni quel carattere di volg;uit,ì che Lenin aveva de– nunciato in Stalin, e vi era ostnrnea querla rozzezza che 10 stalinismo sviluppò nei partiti comunisti pretendendo di vf'dervi una virtù bolscevica. Nei semplici rapporti umani della vita di tutti i giorni Lenin si mostrava sempre premuroso .. affabile, facile al buon umore· e cor– dialmente malizioso. A un avversar·io politico, il socialista aust1·ìaco Yictor Adler, che lo aveva aiutato a lascia.re Crncovia - dove giì~ ora prigioniero - all'inizio della rrima guerra mondiale, scrisse al suo arri,·o a Berna per annunziargli che il viaggio era terminato felicemente e per esprimergli la sua « infinita grntitudine ». Sulruomo Lenin i Tlicord,i cosiil11iscono dunque un doc11mento unico; essi rivelano Lenin quale era, senza miti. Per Ja parte politica, le di.scussioni, i pmgram.mi, i cong1essi, in una parola per ·tutta l'attività del partito, del movimento operaio, non· tutto il materiale è della stessa qualità - ma non per colpa della K. Una discri• rninazione è ,qui necessaria, e d'altra parte mdstono ora su questi problemi un numero sulliciente di opere serie che consentono di studiarli agevolmente. Tuttavia sH ·molti punti c·è ancora molto da appl'Ondere dai Ricordi, spe– cialmente per il pel'iodo iniziale, quando i marxisti russi si preoccupavano di pl'ecisate i loro concetti, di elaborare il ]oro pfograrnma, di definire la loro tattica, di diffe– renzia~i dai movimenti che li a,·evano preceduti. J,a K. parla di un incontro di Lenin con 1111 vecchio populisb:t a Ufa, quando, scontata la depmtazione, era, sulla :strndn del ritorno. Lenin lo aveva conosciuto in passalo a Kazan e della 101·0 affettuosa conversazion~ la K. trova u11eco in queste righe di < Che fare?>: « :Molti di essi - ha scritto egli dei giovani capi socialdemocmtici ciel movimento operaio - hanno cominciato a pensare in modo 1·ivoluzionario essendo populisti. Quasi tutli nella pt'ima giovinezza, ebbero una stima entusiasta per gli el'Oi dPl terrorismo; bisognò lottare pei· liberarsi dall'influenza affascinante di quella tradizione eroica e per rorupÒre con quelle pers~ne che volle1·0, a tuUi i costi, rést11re fedeli alla Narodnaic, Volia e che ernno. molto apprez:;,;ate dai giovani soci11ldemocratici .~. JI pl'Oblema nazionale fn sempre Ull grande argomento di di:scus:-;ione presso i sociH.listi; molle erano le tendenze. Lenin difendeva con persevel'anza il diritto dei popoli a decidere cli se stessi. Critirhe malevole lo ha.'nno tacciato di ipoc1·itu, I fatti tuttav)a sono eloquenti: la vivacissima polemica con Rosa Luxemhurg p1·irna del J!Jl4 e durante la guen·a; e uno dei suoi ultimi atti, che fu, precisa– mente n proposito di questo problema, il ripudio. senza equivoci di Stalin e anche cli Dzerginski e Ordgionokidzè. « A Cracovia» riferisce la Krupskaia « durante gli anni clie precedettero la guerra impel'ialista, Vladimir llic si occuf.,ò molto della questione 11azionale. Fin da giovane aveva odiato qualsiasi forma di oppressione nazionale.' Marx aveva scritto che pe1· una nazione non esiste scia– glll'a più grande di quella di assoggettame un'altra, e ciò cpnispondeva. allo convinzioni più pl'Ofonde cli Ilic ». • La necessità cli assicurare al massimo il funzionamento ciel partito per permettergli di raggiungere i suoi scopi spinse Lenin ad approvarn le <espropriazioni> - oggi si direbbe hold•ttJ) - per alimentai·e la cassa de'! partito. Su èJue~to punto incontrò la resistenza: della quasi totalità dei socialisti russi: solo una fraziono del suo pa'rtito lo appro,·ò e le «es> furono abbandonate. · Ma è a questo punto che la data di pubblicazione degli articoli e dei libri acqui:sia un. interesse e un senso par– ticolari. Nel J!J25-2G, epoca in cui i Tlic01·di furono SCl'itli e pubblicati, una troika - Zinovie,·, Kamenev, Stalin - ~i è impadr·onita del polel'e, che essa esercita nl cli~opra delle i~tituzioni ufticiali clf'l pa1tit.o. Jl suo scoj)o princi– t.lale è l'cliniinazione cli Tl'Olski: egli non è uri « vecchio bolscevico> e i triumviri lo odiano a causa del posto che ha uss11nto nella l'ivoluzione. Tuttavi·a questo posto è tale che e~si non possono pensare ad attaccarlo di fronte; si limitano, per il momento, a 1·iveclere e correggern le opere in cui il ruolo di lui è con esattezza descritto e ad esa– minare preventivamente i manoscritti delle opere Qhe si vengono pubblicando. E' precisamente quello che rivela 11na lettura attenta dei Ricordi. S11lla rivoluzione del J!)05: Trotski fu alla testa del movimento, presidente ciel Soviet di I>ietroburgo, ar•r·estato' e condannato con i suoi compa– gnj d0po aver pronunciato davanti ai giudici un discorso coraggio~ in cui rivendicava la piena responsabilità. dei suoi atti; i Catt.i sono esposti nel Jibro che egli ha dedi– cato a questi avvenimenti « 1005 », .dì cui le Edizioni di Stato hanno pubblicato il testo russo. Ora nel libro della K. si trovano precisamente queste parole: < A capo del Soviet dei deputat,i operai fu messo Trotski >. Sulla preparazione della rivoluzione di ottobre, quasi niente, Nes8una menzione del fatto, tuttaviR. interessa]'.lte, che 'l'rotski fu nuovamente eletto nlla presidenza del So– viet; si apprender;\ solamente che alla riunione del comi– tato centrale in cui fu decisa l'insurrezione, egli si mise dalla parte di Lenin. E' un peccato cli omissione, del tutto anodino se si confl'onta con le accuse mostruose che sarnnno formula.te pili tardi contro di lui e ripetute ovunque all'epoca del JHocesso di Mosca. Ma è tutto quello che si poteva fare allol'a; gli avvenimenti erano troppo recenti e troppo noti a tutti, così come i ruoli giocati dai vari personaggi. Le consegne imposto a quel tempo dovevano essere pubblica– monto confessate. nel 1956. La. storica Pankratova, che sembra es$ere la portavoce degli storici russi nei congressi, in Russia e fuori, ha tenuto ~ mettere in evidenza la crisi profonda di cui ha sofferto per circa trent'anni « la storio– grafia sovietica a causa del grande numero di argomenti 1·esi sotto Stalin tabù ... e ha fatto un lungo elenco di fatti che era obbligo tacel'e o capovolgere: riscrivere la storia della guerra civile come so mai Trotski fosse stato com– missario alla Guerra >. Seguiamo alcuni dei riferimenti del-I ~J'ankratova: ordine di non far conoscere in Russia la stol'ica corrispondenza di Lenin .con Trotski, in possesso· dell'Ùniversità di Harvard; ordine di far sparire dalle biblioteche e dai musei tutti i documenti relativi al ruolo di primo piano, nella Rivoluzione, dei giustiziati delle grandi « purghe>; ordine agli storiografi Chliapnikov e Jaroslavski, nel l!J3l, di for apparil'e Trotski come agente segreto imperialista nella 8toria della guel'l'a civile. 01\IISSIONI di un ordine d~,erso concernono fatti impor- tanti della vita del partito. Lenin si trovò in più di una circostanza completamente isolato. Agli inizi della prima gucn•a mondiale, davanti alla confusione che regnava nelle· sezioni del partito, e tra. i gruppi degli esiliati dove si ebbero dei riavvicinamenti alla guerra e degli arruola– menti volontal'i nell'armata dell'Intesa in numero non in– differente, egli si affrettò a redigere delle tesi per precisare il cal'atlere imperialisb:1 della gnerra; preconizzò, come tattica, il disfattismo. Da tutto le parti. eia a·inevra, da Parigi, dalla Russia si elevarono voci di protesta. Lenin rnplicò, difese la parola d'ordine, la mantenne in una forma attenuata e ristretta: in quella guerra -. egli con– cluse - il disfattismo el''a per il socialismo il m.ale mi– nore; dietro la disfatta sarnbbA venuta la Rivoluzione. In un'alt1'8 parte delle tesi egli lanciava un'altra parola d·or– dine: gli Stati Unjti di Europa. Si trovava su questo d·accordo con Trotski che a,·eva allora formulato il mede– simo programma. J>recisamente per questo, il gruppo in– torno a Lenin lo criticò acerbamonte; pe,·chè non gli Stati Uniti del mondo? chiedevano. Argomento banale di logica formale che era faci 1 e ribattere. Lenin tuttavia si piegò; cancellò dal suo p1'0gramma una. rivendicazione di cui si doveva poi accorgère - troppo tardi - che rispondeva a una imperiosa necessità del momento se si voleva salvare uno. Europa che la gnena minacciava 9i distruzione. In U11 altro momento della guerra, quando la rivolu– zione scoppia in Russia, Lenin affida le sue idee a una tosi che redige in 'vi:;,;,-..erae proclama non appena giunto in Russia nell'ap,.ile del 1!Jl7. Questa volta ancor.a vi fu tra i dirigenti del pa1'tito nn vero stupo1·e. La tesi leni– nista non raccoglie che l'ade$ione di tilla debole mino– mnza, e se alla fine Lenin vince non è che a prezzo di 1uqghe discussioni e perchè gli avvenimenti gli danno ragione, non pel'chè egli eserciti in seno· al partito u11a dittatma personale o imponga autol'ita1·iamente i suoi punti dì vista. Di questi 11rti così importanti non si trova molto nei Ricordi. Perchè (]!ICSte omissioni? Perchè bisognava dis8i– mulare i confliUi che erano SOJ'li ira Lenin e la direziono (t52Y nuova repubblica del partito, la maggioranza del Comitato centrale. Per condurre la loro campagna i triumviri si rirugiavano die– tro il CC, parlavano di di,·ezione collegiale e proclàrna– vano il rnonolitismo del partito; qnalsiosi oppositore, e anzitutto 'l'rotski, era così messo fuori del bolscevismo. La J>ankratova aveva rivelato gli ordini dati agli sto– rici durante Fera staliniana; l)rusciov, per il suo rapporto riservato ai delegati del XX congresso, ma ormai pubbli– cato in tutte lo lingue, attinse dagli nrchivi del partilo, citandoli integralmente o dandone solamente degli estl'atti, una treritina di documenti, tntti relat.ivi ai crimini di Stalin; inoltre altri 18 documenti erano annessi al sud– detto rapporto; il Dipartimento di Stato ne fece una tra– duzione inglese che il New York 1.'iniea pubblicò nel nu– mero del 1.o luglio ]!)56. Nel numero dell'agosto ]!)56 della rivista Preuves, Coris Souvarine riassunse e com– mentò gli uni e gli altri dando su tutti informazioni preziose e sost.anziali Molti di essi erano già conosciuti e erano stati pubblicati in articoli o libri scritti da comu– nisti d·opposi;,,ione; la propaganda staliniana li dentuw.iò • allora corno dei falsi. Tutti i documenti sono interessanti ma ce ne i-;ono due inediti che concernono precisamente la l(t·upskaia. Essa non aveva mai avuto gran simpatia per Stalin; i loro rapporti personali ern.HO poco frequonti; durante l'ultima e lunga malattia di Lenin, diventarono difficili. Stalin si inframetteva tra il malato e lei nell'in– tento di isolarlo, di tagliare tutti i suoi rapporti con gli altri compagni, intendendo decidere da solo su quello cho poteva ess~rgli comunicato degli avvenimenti del partito e del paese. La sua condotta diventò così odiosa che K. dec_ise ·c1i s.::rivere a l<amenev pregandolo, insieme a Zinoviev - essi erano, malgrado le divergenze politiche, i compagni più vicini a Lenin - di proteggerla dalla brutalità, dalle < vili invettive> e dalle < basse minacce> di Stalin. E' là lettera che I<rusciov lesse al congresso, insieme con quella successiva di Lenin il quale, informato della condotta di Stalin, gli intimava di scusal'Si, minac– ciando di rompere qualsinsi relaziono con lui. Questi testi fecero sensazione quando l(nisciov li rivelò - vecchi di più di trent'anni - ai rappresentanti cli un partito del quale non ora staio loro permesso· conoscere la storia. Sono ora noti e autenticati, per così dire, da quelli stessi che li tenevano nascosti. Ma non bisognerebbe più dimenticarli; dovrebbero essere rip1'0dotti in capo alle opere dell'era staliniana che si ristampano, come un one– sto avvertimento al lettore. Se gli Editori Riuniti l'aves– sero fatto (1) avrnbbero dato de 4: La mia vita con Lenin> una edizione conforme al testo originale, quale la K. lo scrisse, purgata dalle falsificazioni cho la offuscano. (1) Nell'edizione italiana sono da segnalare alcuni errori, di non grande importanza, nell'ortografia dei riomi propri di persona e di luoghi, errori riservati stranamente, nella mag– gior parte dei casi, a parole francesi: Simanot per Saumo– neau (socialista e femminista); Montagus per Montéhus (can. tante di caffè concerto di cui Lenin gustava le canzoni rivo– luzionarie); Dravelle per Draveil (residenza di Paolo e Laura La/argue); Cordillères per Cordelieres ..; e soprattutto la man– canza di un indice dei nomi. Prezzo per contanti: L. 225.000 Olivetti Lexikon Elettrica

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