Nuova Repubblica - anno IV - n. 51 - 16 dicembre 1956

6 IL CONGRESSO DELL'UNIONEGOLIARDICA UNI~fA' RITROVATA di GIORGIO MORALES I L IX CONGRESSO dell' Unione Goliardica Italiana, apertosi in un'atmosfera di incertezza e di scettici• smo, si è concluso in un modo che giustifica fondate speranze per una ripresa dell'iniziativa politica dell'UGI. Il bilancio goliardico al termine del congresso perugino può considerarsi relativamente positivo e complessiva• mente soddisfacente. Questo Il giudizio che può essere espresso. in base ad un'immediata e necessariamente som– maria valutazione dei fatti; un giudizio prudente, mode-. rato nell'ottimismo, non privo di riserve per il futuro, ma anche Senza incertezze nella valutazione dei progressi che l' UGI ha compiuto da Modena ad oggi. Allora l'UGI si trovò vicina alla scissione, divisa fra una maggioranza equivoca e indefinibile, nella qµale i residui del « vecchio centro», gli interessi « malagodia– ni » e certe confuse prospettive meridionalistiche ave– vano trovato occasionale confluenza, ed una minoranza rinnovatrice costituita dalle forze goliardiche che consi– deravano la battaglia per il rinnovamento della scuola come il naturale impegno dell'UGI, derivandone altresì il limite universitario dell'iniziativa goliardica. Il dissolversi pressochè immediato della maggioran– za di Modena con il conseguente isolamento del presi– dente Festi e la mancanza di una effettiva direzione po– litica dell'UGI; l'impegno della minoranza nel gruppo goliardico dell'UNURI, fertile di valide iniziative locali e nazionali: questi i motivi più importanti che hanno contrassegnato il periodo intercorrente fra i congressi di Modena e di Perugia. Non era molto: che il presi– dente Festi avesse liquidato la propria maggioranza era un fatto positivo soltanto perchè in tal modo il con– gresso di Perugia aveva la possibilità di· non essere ipo– tecato •da maggioranze precostituite; era venuta meno la forza numerica, ma non per questo era sorta una forza politica intorno al presidente dell'UGI, tanto che appa– riva fondato il timore che Festi sL valesse del proprio prestigio personale e di una pratica di attivismo orga– nizzativo per recuperare le posizioni perdute. Se tale eventualità si .fosse verificata. la situazione di Modena avrebbe potuto riprodursi a Perugia, perchè il gruppo goliardico, erede della minoranza di allora, vanamente avrebbe avanzato una ... propria ideale aspirazione ege– monica Su tutta l'UGI; di fatto sarebbe rimasto steriliz– zato nella minoranza, costretto a condurre la propria iniziativa nell'ambito esclusivo dell'UNURI e degli Or– ganismi Rappresentativi, privo di effettivi legami con tt.itta 13 realtà goliardica delle associazioni. Da questa situazione obiettiva nasceva l'incertezza che contrassegnava anche la più immediata vigilia del congresso di Perugia. Difficile era prevedere l'atteggia– mento del presidente uscente che sembrava essere in grado di controllare una larga maggioranza dei delegati; difficile era prevedere la possibilità dei membri del gruppo goliardico di fare accettare alle delegazioni di base le loro tesi maturate al centro e sulle quali era le– gittimo avanzare il dubbio che potessero essei si già af– fermate alla periferia; difficile era infine prevedere la reazi6ne dei delegati delle varie associazioni, molte delle quali, prive di reale consistenza politica, non potevano aver fornito loro mandati molto precisi. ' Hilanrio dei risultilli Se si commisurano a questa confusa situazione pre– congressuale i risultati del congresso, i motivi di sod– disfazione non mancano e non potendosi attribuire al caso la formazione di una piattaforma politica larga– mente cii maggioranza e l'elezione di un consiglio della goliardia che ne è stato la logica espressione, è da sottolineare con compiacimento la vitalità e la capa– cità di ripresa dei goliardi italiani nonostante le loro crisi di orientamento e la incerta situazione politica del paese che giustifica le più gravi perplessità anche nel– l'ambito del movimento studentesco. Rispetto alle incertezze della vigilia, le certezze « goliardiche » uscite da Perugia possono riassumersi schematicamente in questo modo: 1) il presidente Uscente, Giorgio Festi, ha rinun– ciato a svolgere qualsiasi ruolo quali che fossero le sue possibilità iniziali di c0ntrollare la maggioranza; 2) le tesi politiche del gruppo goliardico hanno riempito di contenuto il congresso ed hanno trovato rispondenza in talune nuove esperienze associative (co• me quelle dell'Unione Goliardica Palermitana) e con– senso nella larga maggioranza dei delegati; 3) la piattaforma politica scaturita dal congresso si è valsa di· taluni contributi nuovi anche da parte degli univer:sitari del PSI che hanno in tal modo mo– strato di essere inseriti politicamente a pieno titolo nelle associazioni goliardiche; 4) il congresso ha rifiutato invece le posizioni e– spresse dall'unico oppositore di rilievo, Paolo Ungari, il quale ha - cercato di dimostrare l'esistenza di due ccanime » nell'UGI: una « liberale», in regola con le tra- •dizioni goliardiche, l'altra (< socialista », ccopportunista )), C< conformista » ed intesa ad attuare nell'università un piatto e spicciolo « sindacalismo studentesco}); 5) la « base • ha mostrato buon ·senso politico e notevole maturità respingendo clamorosamente tutte le mozioni anticomuniste ed isolando così gli studenti li– berali e alcuni socialdemocratici; · 6) il consiglio della goliardia è stato eletto senza la presentazione di candidature ufficiali: mai scelta fu · più libera e nello stesso tempo più rispondente' alla sostanza politica congressuale. La relazione:.fiume del presidente Festi è stata l'ul– timo atto della sua solitaria avventura da Modena a ·Perugia. Novanta cartelle dattiloscritte sono state il ri– sultato del suo sforzo personale; uno sforzo serio, tutto sommato, sul piano della storiografia dell'UGI;· uno· sforzo inutile sul piano politico. Dopo di, che, annunciando che non avrebbe comunque riproposto la sua candidatura, Festi si è ritirato in silenzio. Il conti-ibuto dee:11studenti socialisti E' indubbio che, con questa premessa, il congresso sarebbe fallito senza l'intervento dei vari membri del gruppo goliardico (Pannella, presidente del!' UNURI, Lunghi, Mombelli, ecc.), i quali, ignorando la relazione di Festi, hanno fornito al congresso un punto di riferi– mento capace di suscitare il più ampio dibattito. Una politica deU'UGI, per l'università, attraverso l'UNURI e gli organismi rappresentativi, n-eUa battaglia democra– tica del paese: questo, in formula, il tema politico svolto in congresso dai membri del gruppo goliardico. La con– tinuità d'impostazione rispetto alle indicazioni fornite dai goliardi nel congresso di Grado è apparsa indubbia. Ma indubbio è stato anche lo sforzo compiuto peì= ag– giornare la tesi" dell'impegno politico del movimento stu– dentesco per la riforma universitaria, rispetto all'attuale situazione politica del paese e delle università. I rap– porti scuola-società e movimento studentesco-forze po– litiche sono stati messi a fuoco e vigorosamente sot– tolineati, a·nche se la precisazione degli strumenti po– litici idonei a. renderh organici è rimasta necessaria· mente incompleta. Ma la battaglia per il riconoscimento giuridico degli Organismi Rappresentativi ne è uscita co– munque p:·ecisata, nei suoi reali termini politici, co 0 me battaglia per la istituzionalizzazione del movimento stu– dentesco e per la· rivendicazione del diritto degli studenti a p~~~cipare al governo delle università. La stessa tradizionale richiesta goliardica, quella dell'università dei professori e degli studenti, è parsa fondarsi, non più sulla semplice denuncia della « cat– tedra assente », ma su una attiva volontà di iniziativa delle forze studentesche nei confronti dei docenti per legare, nell'ambito della scuola, le istanze di rinnova– mento degli studenti alle posizioni più avanzate esi– stenti fra i professori. Tesi simili, che potremmo definire di « sinistra de– mocratica », rispettando per-O con questa espressione l'originalità dell'esperienza goliardica e la sua caratte– ristica di apertura (ogni preclusione ideologica e poli– tica nei confronti degli universitari comunisti, è stata, tra l'altro, respinta), conducono pari ,pari al discorso sull'incontro delle forze studentesche con le forze del lavoro. E' stato un discorso appena accennato, eviden– temente, ma accennato col vigore che è proprio dell'in– tuizione politica: dove esso ha riacquistato rilievo è stato nel rapporto fra produzione e scuÒla, fra l'esi– genza cioè dell'espansione della produzione (e si è par– lato del piano Vanoni) e l'esigenza complementare di una trasformazione della scuola in base alla necessità di una preparazione e qualificazione professionale a tutti i livelli (e quindi anche al livello universitario) adeguata alle nuove prospettive di sviluppo tecnologico. Prospettiva questa, nella quale gli interessi delle forze studentesche e quelli delle forze sindacali trovano una effettiva convergenza politica. Notevole è stato il contributo degli studenti socia– listi (li chiamiamo così solo per un momento perchè il loro pieno inserimento nell'UGI non giustifica attri– buti alla loro qualità goliardica) al dibattito congres– suale e i delegati se ne sono resi conto a tal punto che il socialista Craxi è stato eletto nel consiglio della goliardia. Che il contributo dei socialisti fosse un reale contributo «goliardico» alle future prospettive dell'UGI, Craxi lo aveva dimostrato nel suo applaudito inter– vento, in ispecie quando aveva detto chiaramente che la p"resenza dei socialisti nell'UG~ non indicava sol– tanto la ricerca di uno strumento (tale proposito sa– rebbe stato analogo a quello dei comunisti quando sciol– sero il CUDI) ma anche e soprattutto l'acquisita con– sapevolezza della funzione critica dell'UGI nei confronti delle forze politiche del paese e delle stesse ideologie: in una parola, la consapevolezza dell'autonomia del momento goliardico nell'università. Paolo Ungari è rimasto fuori da questo discorso che si è dimostrato capace di realizzare un'ampia mag– gioranza omogenea. La sua appassionata battaglia con– gressuale, anzichè tende.re alla ·rivalutazione della sua opera di pre&.idente .dell'UNURI dal gennaio al ,luglio di quest'anno, si è rivolta _contro l'immaginario bersa- (141).IJU~;Y,a .repubbUta glio del « socialismo» e dei « socialisti », acquistando in tal modo, nell'impressione dei congressisti, un cèrto sapore reazionario. La risposta più valida al suo di– scorso è venuta proprio da parte dei non socialisti i quali hanno negato l'esistenza delle due « anime » nel- 1' UGI. Riconoscimento giuridico degli Organismi Rappre– sentativi, battaglia per il diritto allo studio, alleanza con le forze della produzione per il rinnovamento della scuola, larga apertura politica delle associazioni ed esi– genza di una loro più sostanziale capacità democratica di valersi del contributo del più gran numero di stu– denti, sono stati motivi ispirati da una sola « anima » goliardica che pur nella diversità degli atteggiamenti e delle formazioni culturali e politiche si è mostrata ca– pace di fondarsi su una omogenea volontà politica. Gerardo Mombelli di Pavia, nuovo presidente, Bru– sco di Sassari, Lettieri di Napoli, Zolezzi çii Genova, Rossomando di Palermo, Ungari di Roma e Craxi di Milano, dirigeranno fino al prossimo congresso l'Unione Goliardica Italiana. Ungari è entrato egualmente nel consiglio della go– liardia, perché non c'è stata alcuna presentazione di liste che desse al congresso l'indicazione di escluderlo. I ·delegati hanno così espresso una volontà di equilibrio consentendo che un serio oppositore come Ungari par– tecipasse alla direzione politica dell'UGI, ma hanno an– che espresso un consiglio della goliardia assai qualificato e rispondente alla situazione congressuale, nel quale Ungari si trova chiaramente isolato: La stessa stra– grande maggioranza che ha voluto quel consiglio della goliardia, ha anche isolato nella votazione delle mozioni anticomuniste quella piccola parte di persone la cui pre– senza nell'UGI è legata a particolari interessi di par– tito: alludiamo agli studenti liberali ed anche ad al– cuni studenti socialdemocratici, i primi carichi di rim– pianto per la situazione equivoca di Modena che aveva consentito il loro inserimento nella maggioranza (que– sta volta l'avvocato Orsello ha fatto solo una fugace e sconsolata apparizione), i secondi, davvero confor– misti, pieni di speranza per una unificazione su posi– zioni di oltranzismo socialdemocratico che automatica– mente faccia sorgere nei nostri atenei liste elettorali contrassegnate dal simbolo del sole nascente contro quelle dell'UGI che <( ha fatto il suo tempo». ·; Queste constatazioni con quelle precedentemente .fatte giustificano l'ottimismo di cui si è parlato. all'inizio sulle prospettive dell'UGI. Ma anche la già accennàta cautela e la prudenza nell'ottimismo debbono accompa– gnare qualsia$i valutazione realistica e onesta. Certo non basta un congresso a risolvere tutti i problemi ed oggi non possiamo nasconderci che la si– tuazione delle associazioni goliardiche di sede· è spesso particolarmente carente, tanto che c'è il grave rischio che le indicazioni di· Perugia rimangano avulse da una reale foi-za politica se non si riuscirà a creare un complesso· di nuove situazion'i associative. Queste ed- al– tre difficoltà obbiettive sono disseminate lungo la via che. l'UGI si appresta a percorrere. Bisogna prendei·ne coscienza e lavorare per superarle. ' INCONTRO GIOVANIL PSI- UP Da qualche tempo aveva– mo richiamato l'esigenza che ...:.... per la unificazione di tutti i socialisti - anche gli obiet– tivi fondamentali della poli• tica socialista verso le più giovani generazioni venisse– ro dibattuti per iniziativa e responsabilità degli stessi giovani. A questo proposito avevamo altresì sottolineato l'insufficienza - comune del resto ai motivi più generali della politica nazionale - di un puro e semplice incontro tra le due formazioni giova• nili socialista e socialdemo– cratica, nonchè la scarsa ri• spondenza delle strutture bu– rocratiche -:- anche quando dotate di formale autonomia - a realizzare la più larga adesione al socialismo delle generazioni che si inserisco– no nella società con tanti concreti problerrìi e cosi radi– cali istanze di rinnovamento. L'incontro a livello nazio– nale tra le delegazioni gio• vanili del PSI e di UP ha voluto costituire la prima battuta_di un dialog~ di cui ci auguriamo un serrato pro• seguimento, e insieme l'av• vio ad una effettiva integra• zione politica nell'impegno periferico e di· base. Erano presenti per il PSI i compa– gni Balzamo,· Boiardi, Craxi, De Felice, Egoli, Pellacani,: Perricone e Scarrone ; per UP Buttitta, Leon, Morales e Paci. Ampia documentazione in merito verrà· presto diffu· 1 sa a tutte le organizzazioni giovanili socialiste a cura della seg.reteria nazionale del MGS (PSI). Per intanto ri– produciamo il comunicato re· datto alla conclusione dei la· vori. H I rappresentanti giovani– li nazionali del PSI e di UP si sono incontrati a Roma il 30 novembre 1956 per di– scutere i problemi relativi all'unificazione socialista e alla situazione studentesca_. giovanile in Italia. In uno spirito di cordiale collabora– zione è stata sottolineata la , importanza che assume il processo di unità socialista per la costruzione dello sta– to democratico e come ef~ fettiva alternativa alla situa- ' zione determinata dall 'immo-' bilismo centrista. Per quan– to riguarda il settore giova- ,l nile studentesco' è stato sta- , bilitp un comune impegno di lotta democratica fra le mas..,, se giovanili e nella scuola. E' stata avvertita altresì la · esigenza di approfondire sul- · la base di una integrazione poiitica i termini e i modi · di tale aZione riel paese ,,. ,_ - . '

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