Nuova Repubblica - anno IV - n. 8 - 19 febbraio 1956

' . (9~)-:niJ011a repubblica .. POLEMICA su COMUNITA' DI FABBRICA rivendicare .ad un comunitario·· uno dei punti principali 'del mio articòlo; ·acJ,dirittura lo nega implicitamente,. at~ _ traverso.-tma sÌnenti,ta. che .in èaltà .è.,una -oonfer.rn& -,- FEDELTA? AD UNA SCELTA' Le affermazioni del Ma1:toglio· a proposito di urià mia ·'pretesa mancan.za di obiettività, anzi del, d~sidedQ di «svalutare» e «snaturare», debbono ·Perciò a~cor~ essere· prov'ate. Esse," mi pare, rientrano in m;• senso dir~ fuso di. vittimismo; che si s,pinge sino alla accusa eh~ gli intellettuali çli ,J vrea tradiscono la, cultµra in_ qu~nto anti-comtlnitai-i. Non -so sino a che --:-pimto j;li i'ii.tellct::. tuali éomunitari condividarro questa graVè affermaziom:)~ Per qu__ anto mi riguardai - ed il çliscprso potrebbe e~; sere-- fattd anche· per i miei amici - nort ho bisogno di di P-IN o T A GLI A zu e e H I. . . ' . . ~ . ·, A MIA Lettera dalla Olivetti (N. R. del 22 ·gen- _J, naio 1956)) ·si imperniava st~ S:lcuni Punti che, poiché, • dimenticati nelJa risposta dell'ing. -Martoglio, m~ -pare di do,;e; riàssumere .. Dicevo che: è pretenzioso affer- · mare che Ja lott~ · per la riduzione delrorai-lo di la– voro a 'parità di· salario e ·1a riè~l'Ca di nuovi orienta– meriti Sindaca-li Sianò dovuti all'apparizione di Autono-· • mi~ ·Aziendale - come· tendeva a. sostenere, d~lle co-. ]~nne dell'Espresso, Franco Ferrarotti - e non piuttosto il prodotto di un_à fa.se indllstriale, in Jtalia ed altrove; n'on è comprovata· da.i iatti l'affermaziOne çlel Ferrarotti che « Comunità di FaQbrica ha agito seCondo ir metodo costante ·del :Movimento Comunità ché' vuole impostare· un'a.iioÌ,le j;jo1iticll e - sindacale [if corsivo ;"è m_ioJ nori disgiunta da una qualificazione- teCnica'»; · -Autcinomia· Aiie_ndale (cioè Conrnnità. di. Fabbrica)" è un· sindacato a~ièlldafo, ·che ho· ·chiamato «·coadiuvante~ sia per de– f~riire le ~ue preminenti caratteristiche, sia p,er distin– guerlo dàl sindaca~o cosiddetto «padronale», dal sin- dac~to « di coffiodo », ·e da.i.· sindacati di classe. . ' A sostegn_o 'dl q\testa ultima,. te~i ripreridev? b~eve– n~ente ·i punti . ~rinCipali della' relazione presentata q.a me _al cong1:_esso del_la FIOM, a nome di_ un· gr1uppo di– com:(}agni. Li Tipeto. Si sta m8nifestando in Italia un fenomèno di disterisiol1.e economica caratteriZzato dalfa ,s_ei:npre più _anipia ·separazione - per non· parlare di contrapposizione· - di, aziende industria.Ji- in piena espa.n-. sl~n8 eco"noffiica (quale è il caso della Olivetti), da a·ziende itÌdustriali in stasi quando norì in érisi. A que.: siO fenomeno si accompagna quello della formazione di «· isole di ·privileg'.io », nelle quali un settore della classe' operaia viene a trovarsi_ in condizioni relativamente pri-' vil~giate ·rispetto a ·queBe dell'altro settore, condizion3:tò · da rinà situazione econoinica negativa, sottoposto a sfrut– tamento intenso e a condizioni sociali spesso dramma-~ tiche. _Da 'Ciò Ja condizione strutturàle per una frattu·ra tra i 9,ue settori; da ci?>anche ,la pos~ibilità .e la tendenza ad incapsulare il primo settore in fo_rma.Zioni sindacali aziendalistiche, . a carattere collaboratiVo, che rèndano d0finitiv~ 0 la f/attura. Cioè ·1a possibilità di formaziòlle' di· ..orgaiiizzaziòni Sindacali, èhe. ho chiÉtmato s.a.c. e·, di cui" ho indicato il primo esempio in Coi:riunità di Fab– brica .. In che ..cos; un s.a.c. si distingue da un_ sindacato padronale, o ~a un sindacato di co~odo? Q~esti ultimi sono. uno stru1:nent◊- della repreSsione fascistica o di una a,Fjone paternalistica netta e voluta._, nell'ambito di" una Jotta di p~asse 1 vista. dal Jato padronale; loro scopo è. l'as– servimento e la distruzione d,elle reali organizzazioni ope– raie o,_ quanto meno, il loro ind~bolimento sino. alla impossibilìtà di condune una lotta autonoma o di ot-_ tenere un miglioramento. Essi. cioè servono allo scopo dello sfruttamento intensivo dei lavoratori e non dimen– tlca·~·o Ciò· neri1IT1eno .·nelle ma~1ifestazioni « benevolenti ». , ! 1l _ s:a:c. "'s"i nqUadra invec0 nel tentativo di snpera-· meJltO. della lot'ta a·i· classe e di costituZiori.e di centri', comun~t."à. o· gruppi sòciali, a carattere azièndalistico o gl'avitanti into~no all'azienda, nei ql1ali interessi ·diversi m·a .ri~risid~rati ~o'n' inconciliabili vengano composti e s{ip'èr_ati_. ··E'sSo; cio~i, llon tende né a distruggerè, né ad in 'd.eb ~lh:e, ~é ad·. asservire· le Òrganiizazioni operaie; bens1 _- a _ corifigurar)e in ciò che si potrebbe chiaffia"re ~ pÌ-esSure 'greiup » -~.lla pari di gruppi consimili (tecnici, aZio~1_isti).; n'on, _yuol~ 1 mi~arne la capaéità di rivendica– zio~e, ~n'a renderla ·«ragionevole» nel rispetto déi pro– bl_emi tecnici ~ c,1egli « infer'essi comuni»; non vuole· ri- · fiutatne Vin?eriri1ento più pfeciso nel quadro aziendale, rlltt lo li:nlita alla gestiOne ·di attività extra-aziendàli e ad un"a g'erierica « demòcrazia aziendale»:.· Non è chi non veda _che molti sono i riferimenti a situazioni sin– d_a~ali americane; ma ·norr è anche chi non veda clie - , se,. eia p&rte di chi si batte su un teneno di classe e Cl'EÌdeche soltanto su questo terreno si possa 'davvero oitelle1:e ·una tr'asform8.zione sociale liberante, il feno– nì.eno · è da combattere duramente - ben <liVersa è la misura e il contenuto e l'intenzione di Un orientamento del genere rispetto al f8scismo aziendale e alle sue pro– liferazioni. , MartOglio nii contesta la ident-ificazione di Comu– nità di Fabbrica con il s.a.c. e ripete di sfuggita l'ac– cusa, fattami verbalmente da un alto esponente· comu– nitario, che l'accostamento con il fordismo non sarebbe che una subdola manovra per far passare di contrab– bando la qualifica di « padl' ona.le ». La sua interpreta– zione dél fordismo è del tutto personale - a meno che Quel «moderna» applicato ad « azione padronale» non eO~leng~ un z:riondo di signHicati non espressi -. Quanto poi alla sua contestazione, egli ci dice bene· che cosa Comunità di Fabbrica vuole, ma: non come in– tende arrivarci·; e,·. bènché io non sia p'articolarmente :7ers3.to in dottrine pomunitarie, non ho trovato altrove indicazioni èhiare su come Comunità ·di· Fabbrica in– tenda supei1hb fa. fase ·capitalistica nella qu'ale si trova, per re3;lizzare sia l'aziènda autonoma di diritto pub– blico, sia la coint1nità all'interno ed intorno ad essa. Egli cioè dimentica che, .quando un Movimento pretende di passare dalla fase meta-politica alla fase politica e sindacale, accetta implicitamente di essere giudicato nbn dalle sue afferrna:.doni teoriche, ma dai f.Jitti; dall'aro- · • pa.Ìenti- rnartogliane per_ dimostrar~ di aver sempre vo.. biente economico-sociale in cui vive· e dal modo con ·cui lu~o cercare la veri.tà - anche quando -ciò è tutt'alti_q ·reagisce ad·esso; dai rÌemici --ed ainici che si Sceglie; ..dalla ·che comodo e sicurO -; a tal punfo ·cl;e, pur appai·té; qualità d~.i propri .. aderenti e _dal)e_ conseguenz~ ..çlepe . nendo per_ fort~ çonvinzione &Ila FIO~I, non ho mai e~jf proprie iniziative. Che cosa dice il Martogolio su tutto tat_o· a <,:riticarne .. anclie aspramente 1a -linea d'aziop~ ciò? Non· dice· niente. . • • ' ' · ' quando ho •ritenuto "di doverlo fare pe~ ·fedeltà alla ~~i'.' Si può aggiung~re dell'altr~, · pe~ sottoli~ejre questa funzione -sòèiale d1 intellettuale e eh m1htanté ..;-):,1a mi: - almeno apparente e non confutata :- contraddizione · lita;nti, " , _;,;~ tra propositi e realtà. In un fa_scicoletto sta~pato nel genriaio· 195~' ..::..'_agli_esord~ di CO!Aunità di ·F~b_brfca -, « Per una Corrinnità- di J?abbrica », f si affetma che « di fronte a.l pericolo di interpre}aziçmì in ·senso reaziona,rio · della' pi·opTia aziOrie,· ,il Movimento Corrninità' ritiene op- 1 portuno ribadireJ la ·propria posizione -rispetto a tre. ·pro- ' blemi fondarJ]~ntali: 1) l'unità ·qella cla~sè operaia; · 2) il .conti-atto nazionale colletti,To; 3) l'aPertu·ra soyrana:ziònale de11e lotte_ del lavol'o ».' Ottimi ,piopo.siti. Ma come· dimostra -il Martoglio che Comunità di Fabbrica a:bbia mantenuto -ir ;primo? Senza ques-ti chiarimenti -_ e ..senza fatti èhe ne coryiprovjno l'autenticità - la. mia tesi rimane. Còmunità di._ Fab– bric~, .cioè, per uni condizione strutturale obiettiva e per forz~ interne, '~gisèe 1 n~ll'ambito di una frattm;a del ~o– vimèhto Qpe1·aiQ e. di un superamel1to azièndalistico' della lotta di classe. Le slle possibilità ~-imangono in .questi liffiiti, .Che sono anche q·uelli di un più v8sto, l1on ancora chial'amente· espl'esso, tentati-Ve di trasfOrmazlone del movimento operaio -italiano, a scopo di conserv.azione, non di rivoluziope sociale. Tutto ciò basterebbe a conva_lidare la inia tesi; o almeno ad invalidare. le contestazioni del Martoglio, se– gretario della Comunità di Fabbrica. Ma, dicevo, un sindacato aziendale· coadiuvante è caratterizzato, tra 1:Rl– tro, dal tentativo di modificare i normali termini di lotta sindacale, portandoli; dal piano della cpntrapJ:>OSi– zione a quello della composizione. Ciòè a incontri con la Direzione, nei quali le due parti sono ben distinte e autonome, ma si considerano legate da intel'essi comuni e, còmunqne, non divise ·da posiido~i i_deologiche, sbut– turali, st.oric:he inconciliabili. Alcuni fE!,tti - oltre alle teorie su_0sposte -:_· -Permetfono almeno di supporre qual- cosa di· simile ~ella ·olivetti. · ~ · I fatti recenti - di cui si è occupata largamente la stampa di sinistra e che sono, perciò, di dominio" pub– b1ic~- avallano_ infatti la in~erpretazione largamente condiVfSa in fabbrica che i irasferiril0nti di alcuni di– rigeÌtti rappreséntiilo uria trasform8zione di alcune cli quelle strutture che - di per sé e per la presenza di detei-minate persone·~- non· permettevitnò-. un rHillo "più rapido di « comunitarizzazione » della fabbrica. In que– sfo caso tale « comUnitarizzàzione » rion sarebbe che una applicazion·e dèlle tesi comun"itarié;' senonché il tentativo, per il fatto di svolgersi in un'azienda capitalistica, di– venta invece, tina soluzione «coadiuvante» ~hius.a. R IMANE comunque - se>'.\si rifiuta questa- interpreta– zione· e, .cqn essa, l'ipotesi del s.a.c. che questi fatti spieghere~be. i,_1mrd.o logico, in quanto inte1?i ad ottenere un clima di collaborazione aziendale attraverso A.A. ,– la necessità dì andare ·olh:e ad alcune affermazioni ge– neriche, che non dicono niente. · Quanto a queste affermazipni, dalle qual.i ho già spulciato quella contrassegnata con il n. 3, non mi· pare che esse v ~da.no oltre ad alcuni aspetti marginali. 1. - Tutto il Movimento Comunità è in una specie di limbo non più meta-politicp ma ancora pre·-politico. • La stessa lettera di Martoglio dimostra la difficoltà di giudical'e politicamente un Movimento che ora dichiara di voler fare della normale. lotta politica sul piano dei– partiti ,« tradizionali »; ora condanna il partitismo e la politicizzazione e si rifugia. nell'asserzione che gli unici mezzi sicuri sono quelli che contengono in sé il fine. Sono profondamente simpatizzante con questa posizione, ma bisogna dire che essa è solo meta-politica o extra– politica. Ora Comunità deve decidere tra questa posi– zione - che implica anche azioni in un campo solo meta– sindacale - ; oppure accetta le responsabilità dell'essere una fol'mazione politica, prima tra le quali quella di avere una dipendenza sindacale a carattere scissionista. Sino ad. allora, dire « sostanzialmente apolitico», a pro– posito di Comunità di l?abbricà, è il meno che si possa dire .. 2. - Mi dica il M-artoglio se la differenza tra 300/400 e 621 è tale da mutare la sostanza del mio assunto; e, se no, non sollevi illazioni gratuite. 3. --.-- Tratterò presto e più ampiamente 1-'àrgomento della I"iduzione d'orario, con la documentazione· relativa. Quanto ai prezzi, il Ferrarotti in Premesse ad 1m sindacalisnio autonomo - pubblicato « a cura del Mo– vimento Comunità», nel 1951 - dice, a pag. 54: « ..;·vediamo l'azione sindacale e sociale sempre più stret– tamente collegata alla realtà economica.- Cosicché, ad esempio, -un aumento puro e semplice del livello- mone– tario dei sa.lari in una fabbrica potrebbe tradursi in un corrispondente aumento dei prezzi dei generi alimentari o dei servizi della zona dove la fabbrica ha sede». Nella sua. smaniosa ricerca di «inesattezze» e nel suo vitti– misllio, il Mal'toglio· ha perso un'ottima occasione per .. , . ' . - - ' -, O LTRE a ciò, si può nota.re che, 8ffem1ando che l'ift _ tellettuale che « si -pone· contro'» :Comunità è- COn'lu-=· nità · di· Fabbrica si pone per ciò stesso contro, la- ricer~ disinteressata della- verità, cioè contro la cultura, .l'inge~ · iner -Ma~'toglio ideTltifiCa, Ja cu,lturn in, g~nel'~1e.-Con .1_~ Particolare cultura comunitaria. 1 considerando que.sta_·çorlle Cultura in assolùto. Modo' into)lerante se ve n'è. tino'~ e ben poco comunit8.rio,"' stando alle ideologie· di quei Movimellto e alle· ripetute affermazioni dell'inga Adi·ia.,; no Olivetti - di· aftro·ntare la ·questione, se si 'considera.· che,' pe1· la stessa definizione di libertà, oglli correfltè rio~ - può che· ,essere una corrente ctilturale -in• gioco; e · che tradire la cultura è,. precisamente corninciàre _ad afff:li:.– mare che ~a -propria cultura è tutta la cultura o }a solli'– sede autorizzata di ,essa. Le altre, non consenzienti, do-,• vendo èssere considerate estranee o nemiche della cultui'.a, _ D'alt,ro lato, J'affermazione. del Martoglio pone iri· dubbio - anzi, nega - che la posizione dell'i_ntellet~ tuale possa permettere, senza «tradimenti», delle sceltè culturali, che· sianp · anche ideologiche e perciò pbl-iticbe) in quanto la ricerca non potrebbe più essere « disinte– ressata». Nel suo preannunciato « lungo discorso» il Martoglio çloVrebbe anzitutto chiarire se "ciò vale per tutti gli intellettuali - ed anche, perciò, per quelli comuni– tari·-; oppure se si rivolge soltanto ad alcuni, e a quali. Ma bisogna comunque stabilire subito che questa in– coll1patibilità esiste s.oltanto nella tes,ta del Mm-toglio. Essll vorrebbe --vedere nell'intellettuale· un tecnico, gin– dicando poi quest'ultimo secondo la vieta e ben poco democratica concezione del tecnico agnostico -ed incÌif– ferente di fronte ai problemi soéiali del proprio tempo. In altre .. , parole, :essa nega una funzione, ..prec'ipua del– l'intellettuale, il-• quale non vive nel distacco è' ne!Ciso– l~unent~~ ma deve .operare nella realtà del suo tempo, portando un contributo non di erudizione, ma di par– tecipazione, nella critica, nei confronti, nelle valutazioni, nelle interpretazioni. · . Il problema non è dunque di attaccamento ~lla: fi~ gura, so~ta"nzialmentè reazionaria, del -~ littira.teur », o~-, goglioso di una presunta indipendenza aristocratipa. -:--– e legato in _realtà a tutte le conservazioni -; ·ma di fedeltà ad una scelta, fatta liberamente ed, in piena co~· scienza, attraverso la quale si detern1ina e postrui&ce, la" propria figura morale. Avete provato a ,crive,.. sullo Letiera 22? Uno ttrumento energico e veloce ,cotla ad aUineore le poro!e: 8 le imprime· con la nitidezza che_ si richi«le ad un pen8iaro prectaQ. Avete provat_o o 8ollevare la ·Lettera 22? Un dito la trasporta. ogni a~olo, del tavolo e della casa puO d,ven• tare il 8UO, 8i sposta COn fJ:lcili~~ da una s1an;:a aU'ol1r9-, v,agg,ct con voL Olivetti Lettera 22 Poo: Kg, 3,7 - Quanti•: 11n .,."9 Prnu ~rcontant) mod•llo Ll ... 11,. 41.000 +I.O.E.· ul'9iltt•.fl•nlbll' 11 .. 3.QOO. 'i- I.O.E, fi~i~i;~:f ~i!fm 1 1:~ 1~~ 1 ufficlo, •1•11,.;domutlcl • carlole•I• ct.eupongonol•L•tt•ra22 I 1 i t !

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