Nuova Repubblica - anno IV - n. 1 - 1 gennaio 1956

(91) nuova re1mbblica LA RIFORMA l?ONDIARIA. 'IN SICILIA DESERTO N-ELLE CAMPAGNE Con la spesa di circa 400 miliardi di_lire, di cui 200 a carico dello Stato e 200 a carico dei pr.ivati, nel tempo mas• simo cli dieci anni si potrebbe portare l'economia agraria dell'isola· fra quelle pi,, avanzate d'Italia. Ma, se non si po– pola la campagna,-tutte le spese sara,rno state inutili e qualunc1ue piano di trasformazione condannalo al fallimento di GIUSEPPE GESUALDO· V U N Pl"ANO ORGANICO di lrnsformazione agrarja in Sicilia deve pre,·ed("r·e una migliore uWiz,za,,;i•;:,no dolle terre e del cli1na, col sensibile aun-iento della alluale mode~ta supedìcie boschi,·a, elevando gli attuali lJ 2.378 ettad a.cl una 'snpNficic pari ad ha. 388.478, desti. nanclo· Hl bosco tt1lle le super/ìci incolte o cli sca1·sissimo renclinìcnlo produttivo, q_1wli i seminativi di quinta classe ed i vascoli voco· aclutli ver qualimqiie coltur<, di a-llo rnJdito. 1 vttnlaggi di Ji\"f•:-;tirc le nude k·r1·e montane cii Sici– lia s·,rno cli cl-iw'rso oi-cli11collt·c quello <.>conomico. C'on ade– g-uali rirnboschim0nti si ,·erTebbe a t.-asFotmare il regime ìd1·ologico e a rassethue quelle pendici franose che pro– ,-oeano piene e :c;hal"ipimienti, ed insabbiano i pochi bacini montani cli cui l'Isola dispone. :P('1·· quanto rigwncla i seminativi nudi della superficie cli un 111ilione e 290 mila ettari, ne aneli-ebbe 1-iclotta 1a estensione aurnentando notevolmente quella dei seminativi ar-bor-ati e delle colttne arboree specializzate. Una note– vole p;-ute di tale super·ficio dQvrcbbe essere assegnata agli 1ili,·ell clie da ha.. 82.G2i" potrcbbf'>1•0 c. :;8e1·0 elev.-1ti, con :;-:icuro J·endin1ento, a oltre 150.000, incrementando equ11.– n.1f'nte la _coltura dei rn.-1ndo1·leti, dei Yigneti e dei frutteti. Con un tale inci-emento clell'a1·bo1·ah11·a si concorrerebbe a c-ambi;ne anche il c"lirna ed il pae8nggio dell'Isola elimi– nandone l',;1spetto desedico estivo, e Jasciando ai serni– nilti,-.i nudi la superficie consigliilta da una ra½ionale agri– collt1r·a e da un rniglio1·0 rendimento cconomjpo. Riteniamo che tale superf.icie possa reshingersi fino a raggiung1"1·e i 500.000 eUari mentre le colture arboree spe– cializzate potrebbero estendersi fino- a 050 mila ettari, e 537 mila ettai-i potrebbero des(inar1i ai seminativi arborati. Ci sernbr-a inutile sofformarc.i sulle gi-andi possibilit,\ Una straùa del cenlro urbano di "ì\1azzarino die presenta ragricoltura siciliana. per gli ortaggi e le frutta tecn.ici, gcomeL.-i, i11gt>gneri, dottor·i in agral"ia, periti qualunque piano di trasfunn<1zione condannato al falli- primaticcie ài fini dell'esportazione. Il clima ed il terreno consentono produzione di frutta di aHo tenore zuccherino che è più idonea alla resistenza nei lunghi viaggi ed a mantenersi nel tempo più di quanto gc11e1·almc11te consenta q11ella prodotta ne11'Italia centro. settentrionale. Con un·ottima oI"ganiz,i;azione co_ltu1·ale si può antici– par-e la matmazione di certa frutta (uva, mele pere) e degli ortaggi (carciofi, pomidori, melanzane, ecc.) portanck> tali prndotti nei mercati nazionali ed esteri in anticipo ri~petto ad altre regioni d'Italia e del mondo. Con una organizzuzione tecnica n1zionale nella produzione e con un'adeguata attrezZatui·a commerciale nella vendita e nella spC'clizione la Sicilia. poti-ebbe fornire tutta l'Europa dei suoi irnp<Heggiabili prodotti agricoli, lasciando alla sna econo,nia quel margine di p1·of.itto da soddisfare tutte Je f';;ig0nze della sua crescente 1)opolazione. Kel CHrtl))O prnduttivo bisogna mantenersi cauti nel fi~:--ar·èl'incremento della produziÒne.' Si può ipotizzarn che la media. di pi-oduzion~ di grano per ettai-o venga spinta dagli attuali ]2 quintali a IG quintali; ma se limitiarho la coltura ce.-ealieola alle lene idonee e quindi più pro– dutli,·e, destinando le meno p.rocluU-i,·e ai rimboschimenti <'clall"alber-aturi:l, è logico che btle media debba essere note~ vol11wnle spperata. La pl'Ocluzione Joi-du. vendibile, calcolabile attualmente in circa 224 rniliai-di, alla fine della trasforrnazione potri~ superar-e la somma di 400 rniliardi di lii-e, cni va aggiunto J'inci-ernento di reddito d"èri,·anle dal nuovo orcli1H\n-1onto zootecnico da noi p.l"eccdenteme"nte calcolato in cii-ca 50 niilùu·d.i cH lire. Infine, la trasfo1-rnazione fondiaria agl'a1·ia della Sicilia oltre: che a~,;01·bi1·e una. numerosa masi-:a cli disoccupati od .inoccupati nel campo della popolazione rurale venebbe a . fomire altrn vasle poss.ibilitc\. di util'e impiego a numerosi braccianti; artigiani (rnurnlo1·i 1 falegnami, fabbri, ecc.), a agrari, ecc. ,. Questi Ult:irni con un·agricollunt- .. moderna sarebbero stabilmente occupali, ed ogni a;,,ienda. agrai-ia, degna di questo nome, don·ebbe essere obbligata ad utilizzare 1a loro opCl" a.an ,,,ichè quella dei sl'.:'niianalfabeti che oggi diri– gono il procesi--O pr-odutlivo agr-ario dell"Jsola. I N LINEA molto approssim,1tà per un:ef'ficiente trasfor– nrnzione fondia,ja agraria in Sicilia si p1·e,·eclono neces• 1:,urie le seguenti opere: a) coi;hnzione cli krn. 7000 cli nuove strade rotabili seconda;.ie, comunali, ,·icinali ed n,r,iendali su fond·;:>arli– ficialc; con larghe;,.:ze ciel piano stradale cfo 7 a 3 meUi secondo rimpo1·t.a"nza della strnda; b) co8truzione di JOO piccoli borghi rurali, wa1·si nei punti più pai-licolannente adatti a decentrare gros8i ag– glomerati urbani ed a Jacilitai-e la vila della popola: zione ~poi-.-sa., integrando quei;ti piccoli ceni.I-i rurn.li con la coiSt.ru,,,ione di case popohni dofate cli piCcoli oeti, che CQn,,_;cnL-1110 la possibilitù cl.i ist.it uii-e dei pollai e <:oltivtue. qualthe pianb1 da. fr-utto; e) cost.rnzione cli 50.000 nuove case nnali spiu•se nella campagna nei pres:-,.i o lungo le sli·adc rotabili, in rnoci-.> da. popolare le terre clelflsola e creare un ruz.ion(\le ordi• namento proclutti,·o e sociale; d) meccanizzazione ed c!etti-ificazione dell'agr·icoltura ed flppi-estamento cli n. 30 conlr-.i di meccani,r,zazione; e) i-iunovarnento zootec11jco e cnlhm:1le; f) si~ternazione dei tel"reni e Ja'"or.i eh piccola bonifica; y) arborah11·a e rimboschimento; h) appr-ovv.igionamenti idrici ed i,npiirnti cl.i iri-igazione. Con la spesa cli ciJ"ca 402 miliardi di Jire di cui 202 a car-ico dello Stato e 200 a ci:u'lCo dei pl'.lvab, nel tei:npo massimo di 10 anni si potrebbe portare l'economia agrari~ de11'JSola fra quelle più avanza.te d 0 ltalia. _1\'Ia,se non si popola la can1pagn1t, tulle ·1e spese sa.ranno sktte inu~ih o mento. 8in dal primo JllOlllent.0 delrimposb1zione dei piani di ti-asfomHt½ione è pNciò nccessa rio pre,•éclNe (;he ogni pr-opr-ielario cli tene ecccdf'nti i 20 ctlarl si,t· tenuto I\ costruii-e tante ca~e coloniche pN ogni 20 cli a.ri di ten·eno possecil!t.o. Jnoltr-e, è necessaJ"io iniziai-e lé opero di hil.sfor• rnazione m,lle zone dì pili prnnto .rendimento ed ivi con– ceni n11·e tutti i mcài e .le ene.-gio, ù1 modo che 1101 tempo• rnus~inio di 5 n.nni la tr·asl'orrnazione di qu<.>:--tc deter-rni11ato zone po;e;.sa,esSel'e por·tata a. tota.le completamento. ~1-'gnaliHn10, a titolo· indìc,1tivo, la zona fr-umenbu·ia èrntro-rne1·idionalo comprendente i comuni di Cela, Butera, Mnzziu-.ino de.Ila superficie cli cii-ca 87.000 elta1·i, come zon_a. for~enwnte cl<.>pi-essa economicamente e socialmente, ma parlicolamwnle prnnta a riceve1·e l'impulso della trasror– maz.ione con garanzia di rnpiclo succe8so per Je sue condi– zioni natu,·ali e per· Ja cnpaciti\ cle,gli nomini che Ja. popolano. (Ti-altasi del Cornpi-eni--orio cli bonifica dol Cela,. che da circa trenf.rnni attende la realizzazione della tra– sfo1·mazione fondal'ia agraria). Jn questa zona, nel tempo ma~~irno cli cinque anni, si potrnbbe attuare il più lusinghiero c:--pcr·irnf'nlo cli trasfo:r– rnaz.ione agraria. e di coloni½zazione. Entro questo mese di gennaio sarà iniziata la pub– blicazione di una serie di quaderni di Nuov~ Repub– blica. Pèr primo uscirà « Otto anni di autonomia sici– liana» di Antonino Romirez. Nel prossimo numero: un articolo sulla direzione sociale delle scuole jugoslave di Vladimir Muzié, pro– fessore dell'Istituto pedagogico dell'Università di Za– gobrio.

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