Nuova Repubblica - anno III - n. 35 - 6 novembre 1955

(85) nuova repubblica I· SET~E GIORN_I NEL MONDO I DUE PIANI INUONSISTENTJ: I DUE P.IANI deposti sul tavolo della presidenza dellà conferenza di Ginevra hanno confermato le ilpprén– sioni che formulavamo alla· vigilia degl'incontti fra ì quattro ministri degli esteri. La battaglia st1llà p·1·iorità delle due questioni f~ndamentali :.._ unità tedesca e sicu– l'Òzza europea - si è subÙo tradotta in due pia.ni con– trapposti, ciascuno dei quali. ·)_1aposto in prima linea .il JJroblema alla cui soluzione ognuna delle dne parti con– .ferisce impo1·tane.a priorita,·ia. E in ciascuno dei due piani la questione fondamentale vien& inquadrata da nna cor– tin,t fnmogen9- tendente a dare soddisfazione solo appa- 1·ent'<·alle rivendit,azioni del-l'altra parte. La lettura del testo di ciascuno dei due piani suscita ·silbito un senso di profonda apprensione. Nessuno dei due piani è una cosa seria: 'né quello sovietico, né quello a.nglo– JrancO-americano, esposto in precedenza a Pal'igi ai mi– nistri degli_ esteri clèlle altrè potenze della NATO e pre– sumibilmente approvato da loro ~ e quindi anche dal nost.ro ministro degli esteri Martino. NoJ1 è una cosa seria il piano sovietico: perché non si tratta di aggiungere un altro trattato ai già numerosi trattati inutili cl~stinati a fare la fine del classico « pezzo cli carta» di Bethmann-Ho!Jweg, bensì di }'isolvere i pro– blemi senza la soluzione dei quali è ridicolo parlare di sicurezzt E il piano sovietico è 'un altro trattato sulla si– curezza collettiva, che la tesoro dei trattati prebellici, dal patto, B,-iand-Itellogg ai vari trattati cli non aggressione, imitandone pedissequamente lo stile, le clausole principali e lo spirito, senza contenere nessun suggerin1ento serio per la soluzione del problema tedesco, la corsa agli armamenti e In creazione di una sostanziale arn1onia politica, econo- m,.ica e militai·e fra i due blocchi. ' _Non è più serio il piano occidentale, che propone l'in– clusione della Germania unificata nel sisten1a militare -aUa.ntico. E' vero che contiene un'estensione delle propo– ste cli Eden della scorsa conferenza cli Ginevra. per la crea– zione di una. zona smilitarizzata lungo la frontiera fra i due mondi; zona che dovrebbe comprnndere quasi tutto il tenitorio tedesco unificato - secondo un'indiscrezione di stampa - ~ quell~ della Polonia e della Cecoslovacchia. Ma il problema della fascia neutrale è un problema po– litico e non militare, quali che siano le garanzie offerte, come il controllo rada;. da entrambe le parti. Con i mezzi cli trasporto e d'offesa moderni non si tratta. cli allonta– nare di 100 o 200 chilometri la fanteria, ma. di porre fra le forze dei due b_locchi una fascia cli P\lesi politicamente neutrali abbastanza la1:ga e abbastanza ben difesa da to– gliere all'aggressore potenziale ogni velleità di violare la neutrnlità della fascia che automaticamente si schiere– rebbe con l'altro blocco. Stando poi alle indiscrezioni della stampa - dalla New Yorl, Herald '1'1·ib1<ne al Messaggero e ad altri' gior: nali occidentaiJ - il piano occidentale proporrebbe che il patto di sicurezza destinato ad enti·are in vig~re dopo l'uni– ficazione tedesca e l'inclusione della. Germania unificata nel sistema atlantico sia sottoscritto solo dalle seguenti na– zioni: Stati Uniti, Grnn Bretagna, Francia- e Germania unificata, per l'Occidente; e Russia, Polonia e Cecoslo– vacchia, per l'Oriente. 1 ' La notizia data anche nella stampa governativa ita– liana è esatta? Questo progetto è stato. comunicato a Pa- 1·igi •alla conferen~a, cni assisteva il ministro Martino? E' stato approvato dal consiglio della NATO col voto del– l'Italia? Sono interrogativi che reclamano una risposta tngente: dqpo, le rivendicazioni italiane reçenteIT\ente !'Sposte al se– ·'gretario cli stato John Foster Dulles a Roma dalle più alte 'personalità dello- Stato; ùç progetto di questo genere ver– ·,·ebbe a dimostrar,e non- ~olo _che di queste 1·ivendicazioni .non si è tenuto a.lcun conto, n1a che ci si app1·esta ad ag- •gravare la posizione di inferiorità dell'Italia - e di tutte le alti-e poten~e « mtnori » dell'alleanza atlantica.· La nqstra sicme.zza ha forse meno bisogno cli essere ;··garantita di quella 'delle na.zioni che i tre «grandi» occi, ;c1entali intendono chiamare a. sottoscrivere il loro patto di ;'.sicurezza con la. Russia? O è .destinata ad essere garan– Jtita per,, Pfrsona interpo~t"J Sùl. pia.I):~-l)rat1co,- si tratta ,per o.ra di questioni oziose perchè il piano occidentale· non sarà mai approvato- in quella forma 'dalla 'Rùssià .. Ma sul piano dei p;·incìpi - e SU· quello cielle .prosiJettjve d~l futuro atteggia.mento Òcci– clentale verso, h'Italia ~ sono tutt'altr9 che oziose perché rientra110 in quel contegno cli créscente disprezzo· per la· po– sizione cleHe piccole potenze, che caratterizza la diploma– zia delle « grandi » potenze occidentali. .PAOLO V:ITTORELLI ( Foster Dulles si è incontrato molto cordialmente. con Franco discutendo, a quanto pare, fra le altre cose, la possibilità di un 11.atto del Mediterraneo clie includa Spagna, Italia e Turchi.a) ( Dis. di Dino Boschi) 5 DORO I COMPLIMENTI ROMANI - Ballo madrileno LE T'f ERA HA BONN LESCADENZE DIADENAUE P ARECCHI FATTI accaduti nelle ultime setti,nanè in- , dicano éhe qualcosa di nnovo si sta rnuo,·endo an– che nella Repubblica di Bonn. Effetto senza dub– bio della distensione internazionale che, nonostante non abbia po!'ta~'-Sncora ad alcuna soluzione prop1·io per quanto rigu~1·da il problema più ca.ro_ all'animo dei te– deschi, ossia la 1-itmi[icazion-e, ha consentito tuttavia, con lo smantellamento delle posizioni più aggressivamente ol– tranzistiche, il riemergere di una çerta efasticità e cli nn certo gioco nelle acque stagnanti della politica tedesca e nell'ambito stesso· della coalizione governativa. Il viag– gio a lVIosca di Adenauer e il ritorno dei p~·igionieri dal– l'Unione SO\iietica sono per i tedeschi gli episodi ,più tan, gibili della distensione; e. il 'fatto che la sta,npa inco- · mi nei ad Rccorgersi che, dopo. tutto; i sovietici non sono proprio dei cannibali è· segno che lo spirito di• Ginevl'a sta facendo presa anche st1 certi circoli dell'opinione pub– blica internazionale che sembravano irrimediabilmente. pri- gionie,·i cli una' mentalità da gne.iTa fredda. , Sotto questa prospettiva vanno considerati pertanto an. che i rec.:enti sussulti .interni alla coalizione ~gove1·nativa, che sono .la prova più evidente dell'incipiente tramonto del– l'autorità di Adenaue,·. Forse col passare del tempo si J'encle sempre più manifesto quanto la· fortuna 'di Ade– nauer, dell'uomo delle posizioni cli fo1·za, ro .. se legata alle vicende della guerrn fredda. Non c'è dubbio tuttavia che Adenauer è. sen1pre l'uomo più forte e temuto in Ger1nania, se non altro perchè non si vede èhi potrebbe succedergli degnamente, ma per effetto della distensione la sua politica è giunta a. una serie cli scadenze che difficilmente riuscirà– a superare sen¼a scuote,·e sensibiln1ente, e forse inin1edia– bilmente, il prestigio del vecchi·o cancelliere. La stessa forte ripresa nazionalistica provocata dall'imbroglio della Saar, che ha impegnato la stragrande maggioranza della stampa tedesca .in una virulenta propaganda contro l'« eu– ropeizzazione» del conteso distretto industriale, ha sotto– lineato l'isolamento del cancelliere in questa questione cosl grossa, nella quale egli tanto si era adoperato per vin– cere (orti resistenze anche in seno al suo stesso partito. La piccola crisi cli governo che, come abbiamo riferito altra volta (v. Nttova Repubb/i.c" del 28 agosto), sembrava minacciare la compagine ministeriale 'in seguito alla se– cessione dal partito dei profughi (BHE) dei ministri Ober– .fander e Kraft, si è risolta praticamente in un nulla di fatto, poichè l'uscita del BHE dal governo deliberata. il 1.5 ottobre dal congresso di questo partito non inciderà im1nedjatarnente sulla con1pagine n1inisteriale; a meno •che altri gruppi della coalizione. non abbiano interesse a ria– prire il problema della ripartizione dei ministeri. L'uscita dalla coalizione cli Bonn è stata ginstificata dal BHE con il rifiuto di Adenaner di sostituire i ministri Obel'lander e Kraft. · In realtà è molto probàbile che il BHE sarebbe uscito comunque dal ministero, nel tentativo cli arrestare il suo declino che sernbra. fatale, come hanno mostrato anche le recenti elezioni di Brema, passando all'opposizione. L'ef– fetto di maggio1'e rilievo della secessione del BHE è la pe1·dita per Adenaner della maggioranza qualificata di due terzi in parlamento. Ma neppure l'opposizione socia.ldemo- cratica (rarl'à alcun utile dal nuovo corso ciel BHE, che nel .recente congresso non Ila mancato di fipetere i suoi slogans vivacemente antisocialisti. Pur non volendo sopravvalutare il significato politico cli una consultazione elettorale come quella tenuta a B;.e. .,na 1'8 ottobre per il rinnovo dell'amministra,1,ione citta• dina, è chi a l'O che non è possibile inte,·pretàre la grande vittoria dei socialdemocratici, che hanno conquistato la maggi01·anza assoluta dei seggi, soltanto co1ne un succes~o personàle del vecchio sindaco socialdemocratico, secondo quanto affel'rna la stampa governativa. Il momento in cui si sono svolte queste elezioni, impostate soprattutto su po– lemiche di politica estera, dice chiarnmente che il responso delle ume rnppresenta comunque nn voto contro Adenauer. Ma al cli li, di qtiesti episodi che, per quanto sporadici, denotano pur sempre un certo cedimento del fronte go– vernativo, il governo di Adenauer dovrù supel'are ancora la non facile prova dell'attuale congiuntura economica. Se l'allarn1ismo di certi ambienti può apparire esagerato; è ad ogni modo sicuro che la politica liberale cli Erbard è giunta a un punto cruciale. Il ministro dell'economia, che non mosti-a cli voler deflettere dai suoi princìpi, si pro– pone di cornbattere la crisi che se1·peggia nell'economia tedesca ricorrendo soprattutto all'arma· della pressione psi– cologica sui consumatori e sui produttori per frenare l'asce. sa dei prezzi, con una vigorosa propaganda anche a inezzo della stampa-; ma la pressione psicq)ogica da sola serve poco o nuÌla, se non ci siano argomenti- più persuasivi della sonidente immagine cli Erhard riprodotta dai gior– nali, e dell'appello alla «moderazione» da lui rivolto sia agli industriali, perché non aumentino i prezzi, che agli operai, perché non insistano per l'aumento dei salari. · Oli svilupp.i dei prossimi mesi, nei quali il calendario politico si annuncia particolarmente ricco, consentirannO certamente un"indicazione più esatta dei ,novi.menti Si– t,rnlmente in corso nella Repubblica di Bonn, movimenti sotterranei dei quali si percepisce eia tem·po l'esistenza ma non ancora una direzione chiara. Intanto ~i avvicina la riunione di Ginevra, nella cui imn1inenza i socialdemocratici hanno intensiricato gli sforzi per cost.iti,i,·e una piattaforma cli politica estera comune al governo e all'opposizione, n1entre it parlamento di Bonn. si appresta a rip1·enclere il dibattito sl]lle nuove forze arrnat_e con la discussione della Soldatengesetz. E infìne è proba– bile che éntro b,·eve ten1po giungano a una conclusione ari– che le manovre sempre più intense dei sindacalisti cat• tolici per la fondazione di una associazio,;e sindacale crf• shana autonoma, che provocherebbe antomaticamente una. t::cissione del 11GB, la ]ega sindacale unitaria c·he organizz"a. attualmente sia i lavoratori cristiani che quelli socialistl.. Quest'ultima n1anovra è il rovescio dello. spirito di Ginevra. }'"in quando occoneva l'unità cieca ed assoluta contro i comunisti il sindacato faceva comodo a tutti, adesso che certe posizioni sono superate le forze reazionarie ne ap• profittano per tornare all'offensiva, a spese, naturalmente, dei la,,oratori. !Ifa tutto questo offre ampia materia cli ri– flessione anche per 'i socialdemocratici.· MARTIN .FISCHER

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