Nuova Repubblica - anno III - n. 25 - 28 agosto 1955

nuova r-epubblir.a SE'l'TE GIOHNI NEL JUONDO I ,_ ____________ , LA ·RIVOLTA . ' DEL MAR()(JCO I L 20 AGOSTO 1953, il governo Laniel-Bidault, uno· rlei più consel'vato,·i che la Francia abbia mai avuto, pr~ndcv<\ una decisione as..ai gl'ave per i futul'i rap– porti franco-marocchini: altrettanto grave, forse, quanto la decisione p1·esa alcuni anni pl'ima dalla Francia di tl'Oncare le tmttative con· i nazionalisti' indocinesi. La decisi<·-ne presa due anni fa di deporre il sultano regnnnte del Marocco, Si Moharnmed ben Youssef, e di so.-,titi1irlo con un suo lo11tano pa1'ente, designato teorica.– rnent,, dai C9' 1)i religiosi e in pratica dal potente pascià cli Marrakech, l'ottantenne El Glaui, apparve allora come una semplice congiura di palazzo. In realtà, l'uomo che era stato esautol'ato era 1111 « compagno della Libel'a– zione », per In sua fedeltà alla Francia antifascista, ed ern diventato il simbolo del movimento nazionalista ma– l'Occhino; mentl'e i congiul'ati, d'accordo con le a11to1·ità f1·ancesi, el'ano 1'espres~ione dei g1·ossi interessi fondiari francesi e indigeni, El Glaui essendo personalmente uno dei piè, ricchi propl'ieta,·i del i\fo1'occo. Da allora, la Francia è andata pl'omottendo riforme interne, che non è mai stata in grado di attuare, e il 1111ovo sultano è rirnasto prigioniero nel suo palazzo, per timo,·e delle rapp1·esaglie· dei suoi concittadini, che ormai lo considerano uno strumento della potenza occupante. La storia dell'amministrazione francese nel Mal'occo non è però tutta negativa. Tn quasi cinquant'anni di pro– tettorato, specie sotto il maresciallo Lyautey, la Francia era riuscita a trasformare il Marocco in un paese mo– derno, ottimo, terreno d'investi menti proficui, nel quale a poco a poco si e,·a andata formando una coscienza civica nella popolazione locale, auspicio di un futuro autogo– vei-110 marocchino. Ma il rimodernamento del Mal'Occo attirava anche tma popolazione francese di ci,·ca 300.000 anime, che i maggiori esponenti del mondo della finanza e dell'eco– nomia sarebbero riusciti facilmente ad aizzare contro la popolazione locale, creando una solidal'ietà fittizia fra la– voratori e capitalisti francesi, a vantaggio della difesa degli enormi gruppi d'inte'i-essi formati fra i grossi ·coloni. Dopo la guena, mentre la popolazione marocchina ~i sentiva n1atura per passa.re a forn1e di autogoverno, l.'arnrnini,trazione francese, d iscreditata e indebolita dalle esitazioni dei funzionari cli Vichx subito dopo lo sba,·co alleato, minata dall'intervento di capitali americani, non era più in grado di tutelare efficacemente gli interessi eco– nomici francesi e s.i trovò nella necessità di operare una scelta chiara [ra il tentativo di restaurare il prestigio e l"uuto,·ità della Francill con la forza e l'attuazione di una politica di larghe 1·ifol'l11eistituzionali ed economiche. • Si fo1·ma1·ono subito due partiti, sia in Francia, che f,·a i· marocchini. I coloni frnncesi del l\1al'Occo, legati a qualche gl'O·so capo indigeno, come El Glaui, e assai influenti a Parigi, dove finanziavano giornali e pal'liti di destra, ottennero dal residente dell'epoca, Juin, una politica di forza. I nazionalisti marocchini, che erano riusciti ad attrane dalla loro pal'te anche il vecchio snl– tano ·e che, soprattutto dopo la lezione dell'T ndocina, avevano potuto interessare alla loro causa qualche espo– nente della sinistra. francese, come Mendès-France, e qual– che intellettuale, come il Malll'iac, invocavano invece le i-ifo1·111e. Eliminando il vecchio sultano, il 20 agosto l053, il governo di Parigi, stimolato dai g,·andi coloni francesi del Marocco e dai loro amici parigini, fra cui il maresciallo .Juin, cercò di trincerarsi saldamente nella politica di forza, mentre la situazione precipitava in tutta l'Africa settei1trionale fi·ancese, permettendo a Mendès-F1·ance, nei suoi sette mesi di governo, d"inaugurare il l'itorno alla po– litica liberale, che anche il suo st1ccessol'e, Edgar Faur·e, r,·enato fortemente dai gruppi di destra che sostengono il suo gabinetto, sarebbe stato costretto a prosegt1ire. i\Ia il govemo Fau,·e, che ha concluso gli accordi con la Tunisia, anche perché altrimenti non sarebbe più stato in gi•ado di contmlla,·e la situazione, non è riuscito tutta– via a sostenere la politica proposta dal suo rappresen– tante in Algeria e tentenna davanti alla scelta liberale indicata dal nuovo residente generale nel Marocco, Gil– bert Grandval, nominato dallo stesso Fanre qualche set– timana fa. Governata d!t una maggioranza parlamentare di cen– tro-destra, la Francia sta perdendo tutte le st1e posizioni cl'oltrnmare, perché la st1a ala desti·a non ha più -la forza di fare la politica di repressione che desidel'C1·ebbe, men– ti·e il. suo centro, diviso tra fazioni avverse, non ha se1n– pre il coraggio di portare fìno in fondo la politica di ri– forme di cui sente la necessità. Senza un rapido e deciso l'itomo alla politica é ai metodi di Mendès-France, il Ma– rocco potrebbe diventare presto una seconda Indocina. PAOLO VITTORELLJ ELEZIONI I ISRAELE I T, 26 LUGLIO SCORSO gli elettori israeliani d'ambo i sessi sono andati alle urne per la terza volta dopo la nascita dello Stato di Israele (avvenuta il 5 maggio Hl48}, per eleggere i 120 deputati della li.nesset, la unica Camera Legislativa contemplata dalla Costituzione. Han– no preso parte alla votazione 848.000 persone, cioè 1'80 per cento dell'elettorato, secondo la legge che sancisce il di– ritto di voto per tutti coloro che abbiano compiuto i 18 anni d'età, senza alcuna discriminazione nei confronti della minoranza araba o cristiana, e fissa a 21 anni l'età minima necessaria per essere candidato ufficiale di un partito. Il cittadino israeliano vota, secondo il sistema proporzionAle, per una lista di candidati compilata dal partito a cui ade– risce, il quale ha bisogno di esser sostenuto almeno dallo 0,83 per cento dell'elettorato, per avere un suo rappresen– ·tante nella l(nesset. Il co11gegno della legge per le elezioni favorisce la co– stituzione di piccoli e medi partiti i quali hanno finora bloccato ogni tentativo di modifica della legge stessa, op– ponendosi alle richieste del più grande partito israeliano, il Mapai, che patrocinava l'introduzione di un sistema elet– torale sul tipo di quello inglese. Le liste p.resentate sono state 19; di esse 14_ avranno rappresentanti alla Camera. Dei 14 partiti, 6 sono della sinistra, se si vuol com– prnndere anche il Mapai, il quale si propone una oculata nazionalizzazione inquadrata nella economia dello Stato ed intesa a sviluppare il settore delle cooperative, a cui do– vrnbbe essere coordinato lo sviluppo di alcuni rami del– l'imp."esa privata. Una parte fondamentale del programma del partito è cost.ituita dal potenziamento dell'agricoltura e dell'industria della zona semi-desertica che si trova nella parte snd del paese, orn popolata in seguito al flusso con– tinuo degli ebrei provenienti da altri paesi. · Inoltre il Mapai 'Si propone di continuare nella stabi– lizzazione dell'economia nazionale, ed in politica estera ha come obiettivo il, raggiungimento della pace con i vicini stati arabi e la continuazione delle cordiali relazioni d'a– micizia con l'Occidente. Questo partito è stato al governo fìno dalla nascita dello Stato di Israele e poteva presen– tarsi -~Ile elezioni vantando di essere• riuscito, almeno par– zialmente, ad arrestare l'inflazione, e di a.vere compiuto grandi lavori di irrigazione. Tuttavia il Mapai, che nutriva speranza di ottenere una maggioranza tale da permettergli di rinunciare alla coalizione con alcuni partiti minori, non è riuscito neppure a mantenere la sua posizione delle ele– zioni precedenti, scendendo dal 27,3 pér cento ( 44 seggi) al 32 per cento (39 seggi). Questa perdita è da attribuirsi soprattutto alla eccezionale campagna anti-sindacale con– dotta tra coloro che non sono operai per intaccare la po– tenza della Federazione dei Lavoratori (Histadrut), ormai padrona dei gangli vitali dello Stato. Gli altl'i partiti _di_.sinistra {eccettuati -due che ra-p- prnsentano gli operai religiosi e che banno molte cose in comune con i partiti religiosi di destra ed a questi spesso si associano nelle votazioni in pa,rlamento) differiscono in vario grado per ortodossia socialista, progra'mma di nazio– nalizzazione e legami di amicizia con la politica sovietica. Essi sono il Lavoro Unito che ha ottenuto 1'8,5 per cento, il Mapam c011· il 7 per cento ed il Partito Comunista col 4 per cento, i qu.ali non hanno partecipato al governo pre– cedente. Al centro della Camera, siedono i deputati del Partito Progressivo, i cui non n1olti aderenti sono per la n,aggior patte intellettuali e liberi professionisti; il Partito Pro– gressista ha conquistato un seggio in più, passando dal 3,2 per c,into al 4,G pe,· cento. La destrn si presenta frazionata in una serie- di piccoli partiti. All'ala estrema sta il Pa,·tito della Libertà (He– n,t), il quale in tema cli politica del lavo,·o è fautore della nazionalizzazione dell'Ufficio di Collocamento, per sottrarlo ai Sindacati contro i quali ha svolto la campagna 11,_ cui accennavan10; mentre in politica estera propugna nn si• stem~ più « fo,-te » nei confronti degli stati arabi. Questo partito, che non ha mai fatto parte del govemo ed ha unito inJ;orno a sé tutti i « piccoli uomini :o scontenti delle direttive sociali su cui è attual111e11te imperniata la vita di Israele, ha ottenuto il 13,25 pPr cento dei voti, contro il G,G per cento nelle elezioni prec~denti, pr-obabilmente rac– cogliendo i suffl'8gi che prima andavano all'altro partito di destra pii, moderato, il Sioni.-ta Generale, che gode le simpatie degli industi·iali e dei commercianti. Questi ul– timi, naturalmente, combattono l'avanzata delle coopera– tive dei lavoratori, ma hanno visto scendere i propri suf– fragi dal lG,2 per cento al 10,0 per cento anche perché, pur facendo parte del go\'e1·no formato. dal Mapai, il Par– tito Sionista Ge.nerale ha assunto molto spesso il ruolo dell'opposizione conse,·vatrice. I partiti religiosi, pur coalizzati, hanno ottenuto sol– tanto il 13 per cento circa dei voti. Scat·so è stato anche il successo delle tre liste esclusivamente arabe (soltanto una delle quali è riuscita ad avern un rappresentante nella Knesset) perchè l'elettorato arnbo, sotto l'azione di pro– paganda dei partiti, si è sl;>andato votando in pai·te per la destrn ed in parte per le forze socialiste. Le terze elezioni politiche israeliane vedono, in con– clusione, un rafforzamento della estrema sinistra e dell'e– strema destrn. Le forze del socialismo, nel loro insieme, hanno riportato il 58 per cento dei voti (includendo i par– titi degli Operai Religiosi), ma la divisione che regna tra esse e, più precisamente, tra il Mapai e gli altri partiti, in tema di politica estera e su qualche punto di quella inter– na,.« obbligherà» appunto il Mapa:i a cercare di coalizzarsi con qualche partito di centro o di destra. IIULDA BRAWER LIBERANOME 5 LE'l''l'ERA DA BONN PROFUGlll IN ·e RISI di MARTIN FJSCHER S E RAGIONI PREMINE 1 Tl cli politica estera, anche in l'elazione al viaggio a Mosca del cancelliere, non consigliernnno di rinvial'e ad epoca più oppmtuna la questione, con la ripresa dell'attività politica Adenaue1· dovnì a.ffrontarn e risolvere molto p1·obabilrnente una pic– cola ci·isi di govemo, determinata dalla frattura ape,-tasi nelle ultim'l settimane in seno ad uno dei partiti minori della coalizione di Bonn, il partito dei profughi (Gl3/ BHE). Piccola c1·isi che pe1·ò potrebbe avel'e per Adenauer ripe,·cussioni più gravi del previsto se si dovesse conclncle– re con il riti,·o dal govemo del BHE, i cui seggi al Bunde– sta.g assicurano alla coalizione govel'nativa la n1aggiol'an1.R di due tet·zi necessaria, con1e è noto, per l'approvazione delle leggi modificatrici della G,·imdgesetz, e indispensa– bile quindi per l'approvazione del complesso di norme da emana,·e in un prossimo futuro per !"attuazione del riarmo. Grnzie dunque a questa sua posizione strategica nella to- · pog,·afìa pal'iamentare, il BHE ha fìnito per assumere un ruolo di gran lunga superiore alla sua reale consistenza. politica. La Cl'isi in seno al BHE si è l'i,·elata a, metà del luglio scorso, con le dimissioni dal gruppo parla– mentare e dalle cariche ministeriali del fondatol'e del partito ,~ 7 aldemal' Kraft, ministro senza po,-tafoglio nel gabinettò Adenauèr, e del pl'esidente na,,ionale del HHE Theodor Oberllinder, ministro per i profughi. I due uomini politici si dimettevano successivamente anche dal pari ito, entrando come ospiti nel gruppo pa1·lamenta1·e clell'Uni,,ne clemocratico-c1·istiana assieme ad altl'i cinque deputati dis– sidenti, menti-e due deputati del BHE passavano al g1·up– po libernle. I restanti deputati del BHE confermavano in– vece la lol'o fedeltà al partito, al pa,·i delle o,·ganizzazioni pe,·iferiche, mentl'e gli o,·gani centrali ckl parlilo passavano al contrattacco contro i dissidenti, chiedendo al cancel– liere di accettare le dimissioni di lùaft e Oberllinder e mi– nAccianclo l'uscila del BHE dalla coalizione di Bonn nel caso che Adenauer non acconsentisse a sostituire i dne ministri dimissionari con altri due esponenti rimasti fedeli al BI-TE. Ma per il momento ogni decisione in proposito è stata rinviata, anche perchè nessuna delle due pal'ti ha mo..trato di voler spinge1·e le cose sino in fondo. Sta pe,·ò il falto che se Adenauer av,·à bisogno della maggioranz,i di due terzi dovl'à. ricorrere p·er forza ai deputati rimasti fedeli al BHE, non essendo a cio snffìcienti i voti dei di. si– denli, ed è perciò molto pl'Obabile che si vede costretto ad abbandonare Obel'iiinder e Kraft. i\Ia, per cercare di chial'ire il significato politico di questa scissione del BHE, occorre l'icordare anzitutto come è so1-to il BHE. La sua fondazione si deve all'iniziativa di \Valdemar Kraft, il quale nel gennaio del 1950 tentava per la prima volta nello Schleswig-Holstein, il Land a più alta percentuale di l'ifugiati (circa un terzo della popolazione complessiva della regione}, di organizzal'e un partito de– stinato ad assumere la rappl'esentanza politica dei pmfu– ghi, sino allora organizzati soltanto in associazioni di cate– goria, con obiettivi limitati ; senza precisé aspil'azioni po– litiche. Il problema dei profughi ha raptJresentato in que– sto dopogue1Ta uno dei più gravi prnblemi sociali della Germania. Tl'a espulsi dalle zone 01·ientali della Germani, cedute all'Unione Sovietica e alla Polonia, espulsi dalla Cecoslovacchia e dall'Unghel'ia e profughi dalla zona orien. tale, la Germania di Bonn ha accolto dagli 8 ai 10 milioni di persone, il cui inserimento nella vita sociale della Re– pubblica feclel'ale ha destato, e desta tuttorn, non poche pl'eoccupazioni, anche se taluni timol'i provocati dalla p1·e– senza cli questa enorme massa di profughi, che rappresenta quasi un quinto di tutta la popolazione della R0cpubblica di Bonn, si sono mostrati in definitiva esagel'ati. Rimane vero tuttavia che i profughi rnppresentano dal punto cli vista politico ed elettorale un elemento di instabilità, il cui grado dipende cel'tamente dalla misurn in cui essi rie– scono a rifarsi una casa e a trovare un'occupazipne nella nuova patria. In un primo momento l'iniziativa cli K1·aft sembl'ò de– stinata a nn grande successo, e destò pal'ecchie preoccupa– zioni la pro. pettiva di una forza politica autonoma dei profughi, che avrebbe ritardato certamente il lol'o inseri– mento tra gli altri tedeschi e avrebbe potuto costituire an– che un pericoloso focolaio di l'ivendicazioni inedentistiche. Nel gennaio del 1951 il BHE si estese sul piano fedel'3le e affrontò le prove elettorali nei vari Liinder conseguendo una discreta affermazione. Ma non riuscì a realizzare pro– prio la sua maggiore ambizione, ossia la formazione di un vero e proprio pa1tito giacché è rimasto semp,·e essenzial– mente un'unione per la difesa di interessi di categoria,

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