Nuova Repubblica - anno III - n. 11 - 22 maggio 1955
4 CONSEltv ATORI E LABUUUSTI .. - -· . ... - . Una cattiva coosiglie1·a A PPROSSIMANDOSI .LE. ELEZIONI inglesi, il ,mg- . gim~to acco!·do I?e: .un, in~ont.ro dei quattro « grnndi :o fa s1 che esse c1 mteressmo s oprattutto pe'r la· desi– gnazione - che dovono fornii·o ,- della persona che a quell'incontro mppresenterà la Gran Bretagna. Per conto nostrn diciamo subito che ci auguriamo caldamente che possa essere Attlee. Allo stato attuale della situazione internazionale im– porta infatti averé cornggìo: oseremìno dire che occo;re tornare - mt1tatia m11tandis - all'originario programma di Roosevelt, quello che prevedeva, in sintesi, 'la colla– bornziono gonetale di tutte le pòtenze per la risoluzione di tutti i prnble·mi mondiali; quel programma che Eden, con Chn;chill, contribuì a frustrare, mediante gli accordi con Stalin per la spartizione del mondo in sfere di in– fluenza. E'· certo questa un'esperienza che pesa sti Eden, ment,·e il suo stesso tecnicismo diplomatico di scuola tra– dizionale è possibile lo ind'uèa à ricorcare contro i sovietici garanzie di ordine strategico anzichè di ordine politico– sociale ed anche, diremmo, psicologico. Sarebbe stato prn• ba_bilmente J?iù facile a Churchill - ingegno certo più b1·1llante - troval'O una ~uòva « strada», dopo aver av– vertito le responsabilità del passato, e non è appunto senza significato il fatto che trà il· vecchio Prernie,· e il nuovo vi siano stati dei dissensi in questi ultimi tempi, e che sia stato il secondo à spuntarla: ciò indica che nel partito conservatore notevoli sono le forze che· si fanno special– mente· guidare, nella loro lotta contro il comunismo da quella cattiva consigliera che è la paùr'a. ' Per loro pro_pria natura, invece, i socialisti liberi di tutto il mondo sanno che l'arma più efficace contro il co– munismo consiste nel da.re la dimostrazione pratica della superio,-ità clel metodo democratico, che consente cli ele– varn il tenore di vita delle popolazioni senza limitarne la libertà od an_zi favornndone la conquista por quanto sono ancora oppresse. Di ciò particolarmente i labn,-isti si sono mostrati consapevoli, dand.one prova .con la politica intérna seguìta dutapte il loro periodo di governo fra il- 1945 e il '51, e con il loro 1·iconoscimento "c!ell'indipendonza del- LONDRA • Vigilia elettorale l'India, attualmente unica solida pos1z1one democratica in Asia ed elemento di fondamentale importanza nella risolu• zione delle controversie in corso, col quale è naturale che i laburisti stessi possano più facilmente e più profonda– mente intendersi. E' ,·ero che molli di noi non hanno mancato a suo tempo di criticare taluni aspetti della politica estera - specie europea - del governo cli Attlee, ma forse allora non e,·a possibile prntendere di più da un governo che compiva una vera rivoluzione all'intorno e che stava liquidando l'Impero britannico. E' certo però che oggi ad un nuovo governo laburista chiederemmo di .non dare neppure per un istante l'impressione di voler fare una_ politica estera ed economica nazionalistica: occorre, al contrario, éhe esso -imposti una politica che sia la più aperta possibile, tale da favorire una ripresa di tu~ta l'Europa occidentale an– che a scapito di propri obiettivi particolari, tale insomma da favorire l'affermarsi dappertutto del concetto che è fon- 11uova repubblica · clament.almcnte .. pul t>ia!lo s_ociale che si ·vince la lotta per la pace e la clemocràzia. Purtroppo, queste distinzioni di politica estera - che - sono cli accento, di metodo, -cli particolari - inClufranno probabilmente solo su poch.i elettori smaliziati, mentre la massa si attenà .alla lettera dei progràm1!1i, i quali pre– sentano un'imposta',.ione i;en~ral11 senz'altro'- mÒlto analoga. Favo1·irà anzi Edèn la considerazione cfie egl'i ha alla fine ottenuto dagli americani il consenso all'incontro fra_i « grandi » secondo la proc9dura- vòlut;a da, .Clrnrchill " dopo che con questi ern stato in dissenso-· (al cni riguardo, clt1e sono le ipotesi: o che ii suo ptecedénte ()i§sen/;o ~~ia stato / , fittizio· .ed abbia avuto il solo scopo di poter poi meglio ot– tenere da Eisenhowe1· ciò che a Churchill era stato negato, oppure che il suo··improvviso voltafaccia sia stato solo u11a · t )\ :\ manovra elettorale, avente lo scopo di non lasciare ai ·soli . y avversari l'iniziativa per un_ incontro ad « alto livello-.; comunque, la conclusione i, unica, e confortevole: che l'o)1i– nione pubblica britannica i, unanime nel volere la disten- sione cd una politica di indipendenza anche dagli Stati Unit.i. In ogni caso; di ciò non potrà non tener conto nn governo conservatore che sia 1·~confe11-natodalle elézioni). E' dunque s1ù fronte della politica interna che si rie solveri, la lotta fra Attlee e Eden, e qui a vantaggio del se– condo milita l'attuale notevole prosperità del popolo inglese. E' questo però: d'altra parte un popolo abbastanza scal– trito per comprende1·e che è merito dei labmisti l'aver bene avviata la ricostruzione e la rip,·esa economica del paese; che tale 1·iprns·a ò proceduta - durante gli ultim; ·anni - ,i: con un ritmo di mètà· inferiore a qnello con <'lii era salita quando il partito laburista era àl potere :o; che il bilancio conservatore favorisce in p1·oporzione ben mag– gioro le classi abbienti rispetto alla massa dei la,•oratori; .che il costo della vita è in aumento; che infine il momento scelto per le elezioni non è senza motivo: infatti, si pl'O– .filano in molti settori dell'economia delle crisi che in autunno potrebbero risultare evidenti e che avrebbero co1n, promesso il governo qualora avesse rinviato fino ad allora la consultazione eletto1·ale. Dicono gli osservatori inglesi che saranno i conser– vatori a. vincere le elezioni, e ciò può essere, per molti m o– tivi; tuttavia la sto,fa inglese ci insegna che nn' infìnit.ii di volte i risultati delle elezioni britanniche sono stati ben .diversi dall'aspettativa: è stato così, ad esempio, nel 1923, '24, '29 e '45, e ciò è dovuto alla maturità stessa del po– polo che ben a,iverle, cli solito, i dati reali delle situa– zioni. Per questo confidiamo che anche questa volta le previsioni siano smentite, e che una vittOI'ia lahurista venga a convalidare la ripresa - in atto in tutto il mondo çlelle forze della sinistra democratica. FRANCO RA VA' TER·ZA GENERAZ·IONE riviste di parto cattolica era completamente assente daJ le pagine di 'L'. G. · Non per nulla la 1·ivista tminese rifiutava quanto cli illuministico è nel fondo della cultura liberale e, mutuato da questa, nel fonpo .stesso della media cultura dei catto– lici moderati. Affermava esplicitamente G(ianni) B(agPt) nel 11umero G-7: « Solo la convjvenza degli uomini com1111i è capace cli dar vita ad una vera, autentica e totale pl'O• blematica umaT)a; spetta poi agli.• uomini di scienza dHr 'forma ordinata e organica di cal,tura espressa a. q11Psht tematica: ma senza il contàtto vivente. con i problemi della comunità non si dà garan,zia cli continuo prngresso nella ·verità totale, garanzia di cultura universalmente umana ~. di DOMENICO NOVACCO D OPO. UN .ANNO DI VITA, 'J.'e,·za Generazione ha . cessato le pubblicazioni. Nel numern del 10 settem- .. bre 1954, !{uova Rept1bblica pubblicò un breve sag– gio al qnale · 1·irriarìdiamo 'i· lettol'i che· volessero· notizie sull'impostazione culturale-e politica cTellà.i·ivista torinese. In esso si faceva una' facile profezia: ,d'eiTore fondan1enta– le di concezione e11ponè alla delusione· e al fallimento un gmppo di giovani che merita invece cli essere incoraggia– to e sostenuto.». L'avvenuto fallimento ripropone oggi il problema del– la validità della fonmila cultura.lo della 1·ivista ed invita ad un .consuntivo della sua attività. Per i redattori della rivista to1-inese tale operazione è di natura tecnica: ed ·invece non .è così. Sta in ciò · il nostro dissenso e, 1-ìteniamo, la· cansa profonda dei falli- mento di 'L'. G, · D'accordo sulla ~1issione di r~çupero delle fqrz~ depresse ? subalterne: è l'unic;_a spe~anza per la società ·europea e umana., Ma es.~a..richiede una precisa qualifìca.zione cultu– rale e ideale, per chiarire i fini versq cui tale opemzione tende. Ii' fatto che 'L'. G. abbia dovuto chiudei~ i hattenti . dispiace anche ·a noi. Ma come si poteva. pretendere che ciò non accadesse quando, per il suo linguaggio pòÌivalen– .te, essa appariva ai tjirigenti cattolici un pericoloso. avvo– cato delle forze che rifiutano la pres,:lnte direzione -poli– tica? Ni, gli altri, i laici e i ma!'xisti, avrebbero potuto .davvero fare eco alle suggestioni di- un invito per un in– contro., rna}e su.I piano degli uomini, ve1-i: infatti prima .avrebberq voluto. constata,·e il significato'. e le possibiiità .del nuov,o. discorso'. . . . . , Infine,-· la- ,sperani,,a •di impegnare il colloquio· con gio• vani non qualificati nasceva .eia una persistente illusione: ·che si possa, cioè, per le vie della logica, suscitare un - :I.', .G. segna dunque una _tappa nel processo di ris,·e– ·glio delle forze cattolicl1e in. Italia. Dopo il fallito teni a– ·tivo del .clossettiano integralista, che si espresse sulle pa– ·gine di un'altra 1-ivista. o.rmai scomparsa (Cronache Sn– ciali), molti giovani si dispersei:o e ripiegarono su più ·comode ed equivoche posizioni. I redattori di T. G. ce1·– ·carono invece un'altra via. Ma banno trovato solo un ,·i– colo cieco. ·Ebbene, poichè niln ò gente che rinunzii1 al– 'l'adempimento del proprio dovere; un giomo· o !'alti-o ·li sapremo imbarcati. in una nuoya impresa. In ciò i- il 'segno· della moralità della loro azione che 11011 ~ il dilAt– ·tantismo di intellettuali disponibili e testardi,' ma'. l'"si– genza irrecusabile cli dar· parola e foi·za ·politica 'ad 11ria' 'delle componenti fondamentali della realtà· culttiralè e so– ' ciil.lo italiana. Alla, osservazione .. che il metodo sperimentale fosse, pe1· i 1·edattori. di T.,· G.;. soJo,..un corollario tecnico dedotto da una tdeolç,gil!, inP9nfe,ss;.ta, ,Renzo Caligara, nel numero 12 c'lel\a,.rivistll,,., f>SJ?.Ot;!~,e ,~on(er.lllarqo sostanzialmente il rinvio ad iin!li vision11 §istern.atfoa ..(che è poi la filosofia perenni)' .clf '•fomhi'aso; '~pp~sta dalla: Chiesa di. Roma al pensie~ò'·'{itèiciei-iib~i'ii'."'\l1\J6co1: Mà rimane, come è ·ovvio ancom··é1a' <ihì1hli·~~~e··1•lae'ò1ògià 'è un· sostegno teori~o eh; consenta al problematicismo empirico un'apertura sempre nuova 'di teri1i-•é 0 éll esperienza, o se invece le inchieste sono il cavallo di •T-roia ·che intrnducono una merce mascherata, una mere.i ohe, non si vuole presentare con le sue 11recise ori, ··-~amento pratico· negli uomini, come se l'esperienza. é\llrV\N\i'\fv'V\N\,'\l\rV\"""""""""""""""""""" . non fosse una quotidiana smentita ai profeti della for- generalita anagrafiche. .. . .. . ' Noi ·sentiamo tutta l'ùrgenza di una nuova analisi della vita sociale italian.a, sentiamo che solo essa potrà consen– tire l'emergenza di quei fermenti umani su cui il politico opererà _ lo sforzo .di, una. ricos_truzione organic_a. Logore e stracche sono· le. formule della cultura politica liberaie: d'accordo, Ma i cattolici non mostranç,, in ·quanto t·ali, cli aver maturato finora utia coscienza di·« ciasse politica> per assumere il leadership deila ,,ita italiana. La di~igenza cat– tolica attualo, non è éhi non lo veda, ·è .una sonima di equivoci e un suporlati vo tra'sformismo. I giovani di T. G. . avevano piena coscienza ·di tutto ciò. Sapevano ancora che ii materialismo diaìettico ha messo la s.ua ipoteca sugli sviluppi della situazione ita– liana, poichò ne ha colti, con un potente realismo sociàle, i termini profondi. · T. G. avrebbe voluto sbloccare la :Situazione attravers-o un'originale sortita dalla fortezza assediata. Nelle zone •,mane superate dal , progresso sto1'ico giacciono impro– luttivi i fermenti del nuovo: occorre captarli e metterli in moto, male ineluttabilità del dove,· essere. La coscienza politica fior!sce sul terreno concreto degli .interes.~i da cui si p1·oiet– ta m una prospettiva ideologica. Non è mai àcicaduto il contraJ'Ìo. · Le inchieste cli T. G., suscitatrici di un risveglio uma– no, avrebbero, molto probabihnente, veduto gli ·effetti cli quel 1-isveglio svolgersi in una direzione non necessaria– mente connessa con l'ortodossia sistematica ·dei promotor_i, FORS_E, PERd', E'. 1NGJ~NEROSO insistere, su questo " punto. Ricordiamo che '1'. G. prese· posizione non am– bigua su ·probleni:i essenziali della vita italiana, e non solo italiana, degli ùl,J;imi aiiùi. La Aettis&ima condwn·a degli armamenti aton1ici; l'analisi .se:vera e illumilll'Dte della crisi della coscienza. cjyile, c9m4l fÒnomeno di invqjuzione della società attuale, la chie.ra .. i11di~iduazio~e del la– voro com~ tont.i di un~ rinnovati,L mori,Llità dell'9orno, .I~ rivendicazione del patrimonio civile e sociale della Re– sistenza, sono segni di una non èomune sicurezza di orien– tament~. Il linguaggio ~ulico, saputo ~d untuoso delle altre NOVITÀ· · Julius llraunthal -:- LA TRAGEùIA DELL':AUSTRIA .(.: . ~•.r •'· . pp:=xv1-244; L.· 1200 . ,: ·, .., •' ' ~ ' '• ;.;! .
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy