Nuova Repubblica - anno II - n. 14 - 20 luglio 1954

V. ù,nclusioni sul " New Dcal " Poiché virtualmente: ogni consuma– tore è un produttore e viceversa, si ritenne che l'intera nazione avrebbe 1ra110 un beneficio da quatlro serie di provvedimenti concatenati fra loro: la creazione cioè di possibilità di lavoro finanziato dal governo; un sistema di codici per l'industria che estendesse anche agli Stati Uniti la legislazione sociale già in vigore in molti Stati eu– ropei, ed altri provvedimenti in mate– ria industriale che permettessero un aumento dell"occupazione e dei salari; un elevamento del livello generale dei prezzi, otlenuto con l'abbassamento del \alore del dollaro, rrdo110 a poco me– no del 60 per cento del vaIore pre– cedente (autunno 1933), che implica– va l'abbandono del tipo aureo e quin– di la possibilità· cÌi una moneta mano vrata, con la quale si sperava di rag– giungere una relativa stabilità dei prez– zi; il sostegno del reddito agricolo, da ottenersi con l'aumento dei prezzi di mercato, mediante una limitazione dei raccolti e mediante il pagamento di premi. Mentre nei primi due anni della Presidenza Roosevelt il problema dei disoccupati era così urgente che si do– vette pro,•vedere ad esso coi sussidi e con lavori pubblici in 8,ran parte i1n– pro,vi,a1i, ulla fine del 1934, in segui– to all'aumento eccessivo degli assisti– ti, che nell'inverno aveva raggiunto il numero impressionante di 8 milioni di persone atte al lavoro, si vide la necessità di mutare sistema: si resti– tuì ai singoli Stati ed ai Municipi il compito dei sussidi e dei lavori di emergenza e si creò la « Public Woorks Administration » (P.W.A.), la quale, con un finanziamento federale di 3 mi– liardi di dollari, si proponeva di stimo– lare soprattutto l'industria pesante, pro– muovendo quelle opere pubbliche che richiedessero grandi quantità di mate– riaJj. Dopo uno studio accuratissimo dei proge11i delle opere da eseguire, la P.W.A. forniva agli Stati od ai Muni– cipi, nel 1erri1orio dei q~ali l'opera doveva essere costruita, i fondi neces– sari, limitati però a non più della me– tà del costo totale di costruzione. Concepita dai più convinti fautori del « New Dea! » come lo strumento più adallo per stimolare gli investi– menti privati, e guardata invece con diffidenza da quelli che avevano il terrore di una economia pianificata, la P.W.A. riuscì promuovere la costru– zione di molte opere di indiscutibile {rn 1tin•1azion,. dal/r, o• JJauina) carbone e dell'atttomobileJ tutti co1J– trari al riarmo tedesco, porteranno al Congresso oltre un milione di voti. Circa 1.200.000 iscritti al Par– tito Laburista si sono già pronun– ciati nello stesso senso attraverso mozioni e mani{ estazioni locali. La maggioranza del Congresso laburista, rappresentata da circa .,3.200.000 voti, sembra essersi quindi già for– mata sulla posizione anti-C.E.D. e contro il riarmo tedesco. Ni si può dire, che l'attuale dire– zione del Partito Laburista, malgra– do i discorsi radiofonici di Attlee, sia tanto sirnramente favorevole al riarmo della Germania. Nella sua riunione del 26 fnaggio essa votaua una mozione « /auoreuole al riarmo tedesco a condizione che il Parla– mento francese ratifichi la C.E.D. >: questa mozione condizionata è curio– sa e significativa. Di questa posizione, che va asstt– mendo il movimento laburista, i co11seruntori ,ion potranno non te– nere conto, se solo si considera che alle elezio11i del 13 maggio in In– ghilterra e nel Galles i laburisti gua– dagnavano 414 seggi ed i conserva– tori ne perdevano 290. In queste condizio11i appare ben poco seria l'affermazio11e che, se la Francia e l'Italia 110n ratificheranno la C.E.D., la Germania sarà co- NUOVA REPUBBLICA PAGINE DICULTURA CONTEMPORANEA PIANIFICAZIONE EC OMICA • • lll regz~e de,nocratico utilità: ospedali per un complesso di 120.000 letti, acquedolli, scuole, ae– roporti, strade ed altre opere militari. Ma la sua iniziativa più C.mosa, sempre citata negli Stati Uniti come l'esempio più luminoso dei risultati a cui può condurre una economia intelligente mente pianificala, è quella della·« Ten nessee Valley Aulhority » che, dopo lunghe polemiche durate lirca dod1c1 anni, dopo avere urtalo nel 1931 il veto del presidente Hoover, fu creata finalmente nel maggio l933. Si Ira Ila di un grande bacino fluviale che in– teressa i territori di sette Stati del Sud con una popolazione di 4,5 milioni. Le sue acque, non regolate, denudava– no i terreni in declivio, impedivano la loro messa in valore e la utilizza– zione di altre risorse, come legname, prodotti minerari e forza idraulica. Per questa regione che aveva un red– dito ed un tenore di vita non solo al disotto della media nazionale, ma anche di quella molto più bassa degli Stati del sud, un nuovo destino comin– ciò nel maggio 1933. Le finalità asse– gnale alla Tennessee Valley Authority (T.V.A.) furono molteplici, ma tulle coordinate fra loro; regolare il corso delle acque, promuovere la navigazio– ne e la produzione di energia idroelet– trica, la migliore utilizzazione dell:1 terra e delle foreste, ed il « benessere economico e sociale del popolo». La nuova :igenzia doveva godere di una piena autonomia di fronte al governo federale ed ai governi locali, interes– ~ati alla sua opera. Per l'attuazione <lei vari programmi essa veni,a ~uddi– visa in sei divisioni, le quali però agi– vano in forma coordinata fra loro, in modo da formare un lullo organico. Per tutlo ciò l'azione della T.V.A. può considerarsi come un primo esem– pio, negli Stati Uniti, di pianificazione regionale su larga scala, che però nelle sue relazioni con la. vita quotidiana del popolo non si valeva di poteri coer– citivi, ma chiedeva soltanto una colla– borazione volontaria. Essa incontrò infatti nei primi tempi della !,Ua azione resistenze tenaci cfa munque e sicuramerile riarmata. ~ anzi molto probabile che, malgrado le i11temperanze verbali del Cancel– liere A denauer, essa non lo sarà affatto. E la probabilità potrà mutarsi in sicurezza, se la Francia e l'Italia sa– pranno non limitarsi atl una passiva politica tli « rinvio » o di « rifiuto > della ratifica, ma proporranno invece una « politica di ricambio » ai piani americani, Nell'attuale clima di « Entente Cordiale » che regna fra la Francia e la Gran Bretagna, non sarebbe forse inopportuno, per ottenere dal– l'Inghilterra.· una migliore compren– sione del problema tedesco, riaffer– mare la validità del Trattato di Dunkerque. Questo trattato di al– leanza ventennale, che firmarono il + marzo I94 7 i governi di Londra e di Parigi, mentre richiamava i sempre validi trattati di alleanza e di mutua assistenza fra l'U.R.S.S. e la Gran Bretagna del 1942 e fra l'U.R.S.S. e la Francia del 1944, si propo11eva d'« impedire che la Ger– mania ridiventi un pericolo per la pace »: esso potrebbe forse oggi es– sere utilmente rispolveralo, al fine di dare l'avvio a quella Locarno europea, che- senza dubbio è pre– messa, no11 solo della fine della « Europa dei Sei >, ma a11che della nascita della « Grande Europa>. parte di vari gruppi degli abitanti, che si ritenevano danneggiati dalla su:1 :-12ione.Ma a mano a mano che pro– gredì l'attuazione del programma, ctua11- do :,i cominciarono a vedere gli im– pianti grandiosi per la produzione e J., trasmis:,ione a distanza dell'energia ele-t- 1rica, l'acqua scura diventare di un azzurro profondo, i pendii :,bren.iati delle colline 1rasforma11 in prati , er– deggianti, l'indifferenza cede11e alla cu– riosità ed infine al consenso. Coloni, bianchi e neri, accettarono cli lavorare per la T.V.A., la quale a poco a porn li trasformò in artigiani o meccanici specializzati; molti furono contenti di cambiare le loro capanne diroccate con case operaie prefabbricate, il cui esem– pio cominciò a rialzare il livello delle abitazioni nella vallata. i riuscì a com– battere e vincere Ja malaria e a mi– gliorare in generale le condizioni sa– nitarie <lella regione. Si provvide a;1. <ht con biblioteche e s<Uole per adulti a diffondere un minimo di cultura; si fece una diffusa ed efficace propagan– da per il progresso della tecnica agra– ria e per l"uso di concimi fosfatici; e soprattutto si aumentò in tale misura la produzione dei foraggi da raddop– piare e triplicare il numero del bestia– me grosso e minuto e con esso il con– sumo della carne. Al posto del fiume e dei suoi affluen– ti, capricciosi e distruttori dei vecd,i tipi, una ·serie di laghi si seguono lungo la vallata, con spiagge che ~i estendono per più cli I5.000 Km 2 con numerose strade <li nuova costruzione e con un canale nav,gabile lungo più Ji 1.000 Km. Infine prese rapido e grande sviluppo la produzione indu– striale del nitrato di ammoniaca e del– l'alluminio. L'energia elettrica, nella cui pro– duzione il bacino del Tennessee rag– giunge in pochi anni, da uno degli ultimi, il secondo posto negli Stati Uniti, poté essere venduta agli utenti, a 3 cents. il Kwh. in luogo dei IO cenls. che si pagavano al le società pri– , ate, in modo che in otto anni, fra il 1934 e il 1942, il <Onsumo ne fu più che raddoppiato, trovando largu im– piego, oltrech~ per usi domestici, nel– l"induslria e nella stessa agricoltura. onostante le critiche degli opposi– tori, e in particolare delle grandi com– pagnie elettriche private, le quali esclu– devano che il prezzo fissalo dalla T.V.A. potesse essere considerato come un prezzo di mercato, perché i bilanci della T. V.A. non tenevano distinte le sue varie gestioni e non tenevano conto dei suoi debiti verso il Tesoro federale; nonos1an1e queste ed altre obiezioni il Congresso ftni per ricono– scere le benemerenze dell'Agenzia ed il successo raggiunto dalla sua opera, che al momento dell'entrata in guerra degli Stati Uniti può brma1 considerarsi com plet,. Se l'esernpio, che hn dal 1937 il presidente Roosevelt aveva proposto di estendere ad altre sei regioni, non fu allora seguilo, esso fu considerato da osservatori acuti ed esperti come un ten– tativo riuscito di cooperazione, sotto la guida del governo federale: come un tentativo cli ottenere risultati pili organici e completi ·di quelli che po– tessero derivare dall'iniziativa privata, senza il pericolo di cadere sollo il pa- ternalismo burocratico: timore giusti– ficato dal fortissimo aumento nel nu– mero degli impiegati federali saliti d') 588.000 nel 1933 a circa 1.300.000 nel 1941. Il pericolo che ,i potesse arri,•a re ad una pianificazione autoritaria fu temuto anche da David Lilienthal, che era stato uno dei primi e più intell1 genti dirigenti della T.V.A. « In ul– tima analisi, egli osservava, nella pia– nificazione democratica noi dobbiamo tener presente che abbiamo eia fare con esseri umani >>. Tolto però questo 1enta1ivo, indub– biamen1, cospicuo e pieno di signifi– cato, non ci sentiremmo di considera– re il « New Dea! », nel suo comples– so, come una politica pianificatrice, ma piuttosto come una serie di prov– vedimenti dettati soprattutto dalla ne– cessità di porre un riparo (non mai completamente raggiunto) alla gravis– sima piaga della disoccupazione, e ispirala dalla ferma .-olontà di miglio– rare la situazione giuridica e<.l econo– mica della classe lavoratrice, e di por– re un freno con la legislazione anti– lrusts alla strapotenza dei gruppi mo– nopolistici. • Negli stessi anni in cui negli Stati Uniti d'America si compiva questo profondo rivolgimento neirindirizzo Jt:lla politica economica, nei maggiori tati europei, sia in quelli rimasti fe– deli al regime democratico, sia negli Stati autoritari, si manifestava la ten– denza alla concentrazione, e ,pesso al– la fusione dei grandi organismi indu– striali, non più ostatolata, rna anzi voluta, e in molti casi imposta dallo Stato, che spesso interveniva in favore di essa con consigli, con istruzioni e soprallutto con prestiti. Questa ten– denza generale a suggerire, aiutare ed imporre la fusione di varie imprese esercenti lo stesso ramo d'industria, si giustificava con la necessità della ra– zionalizzazione. intesa a ridurre· i co– sti di produzione e ad impedire una concorrenza rovinosa in un periodo in cui i prezzi seguitavano a discendere. senza che si vedesse la speranza di ar– restare la discesa. In questo senso il nuovo indirizzo dei governi nella po– litica dell'industria mineraria, mani– fatturiera e dei trasporti, sembrerebbe rispondere ad un piano, che doveva avere come sbocco la nazionalizzazione di quelle industrie. Ma in moltissimi casi quelle fusioni, suggerite od imposte dall'alto, erano determinate dalla necessità di salvare gli organismi più deboli e pericolanti appoggiandoli ad altri organismi che ancora si mantenevano sani. VI. La seconda guerra mondiale e il diffondersidella poli– tica pianificatrice Il processo, che già prima del 1939 era già molto avanzato, è stato enor– memente accelerato dalla seconda guer– ra mondiale. Questa guerra, che -si distingue dalla precedente per il mi– nor impiego di uomini e per l'impor– tanza enorme e decisiva, che in essa assume la macchina, ha richiesto dalle 7 industrie uno sforzo gigantesco; e im– ponendo ai belligeranti un aggravio finanziario, che in altri tempi sarebbe stato inconcepibile, ha determinato una vera elefantiasi dello Stato, una esten– sione del suo dirillo d"imperio e d'im– posizione sui singoli cittadini, che non era mai esistito nemmeno nei tem– pi del più duro dispotismo. Mentre nella guerra 1914-18 il Re– gno Unito, che fra tutti i belligeranti aveva raggiunto Ja maggiore altezza negli aggravi fiscali, non aveva coper– to con le imposte che il 25% delle spese di guerra, giunse invece a co– prirne nella seconda guerra mondiale dal 43 al 49%; negli Stati Uniti I• proporzione fu del 36o/c. Per raggiungere questi 11,ulta1i I. tassazione dovette spingersi " livelli estremamente elevati, in particolare - data la rapida progressività dell' 1m posta diretta - sui redditi maggio11. Nel Regno Unito un reddito di capi tale, che raggiungesse le 100.000 ster– line, era colpito secondo un'aliquota del 94 per cento, in modo che al con– tribuente non restava che un reddito di 6000 sterline, e allo Stato ne anda– vano 94.000. Si dirà che si trattava di eccezioni; ma anche sopra un reddito di capitale molto più modesto che supe– rasse le 10.000 sterline, il 73% anda– va allo Stato. Con l'aumento contem– poraneo delle imposte indirelle le en– trale fiscali passarono da 883 milioni <li lire sterline nel 1938 " 2876 nel 1943. Ma nonostante questo incremento fortissimo del carico tributario, le en– trate non arrivarono a coprire la met:l delle spese, e il debito pubblico, che nel 1939, dopo l'inizio del riarmo, era di 7269 milioni di sterline, rag– giungeva il 31 marzo 1944 i 19.592 milioni. Negli Stali Uniti, dove alle spese enormemente maggiori per l'armamen– to terrestre, marittimo ed aereo, si aggiungevano quelle per i rifornimen– ti a credito agli alleati, si ebbe ben,i un aumento delle imposte dire11e e in <lirette non certo inferiore a quelle del Regno Unito, ma enormemente mag– giore che in questo fu la mole e l"au– mento del debito pubblico: di appe– na 1911 milioni di dollari nel 1911; salito a 25.482 milioni nel 1919, ridi– sceso a I&.180 nel 1930, esso era stato già enormemente aumentato dalle spe– se per i sussidi di disoccupazione e per il « New Deal », che lo avevano portato in otto anni a 41 miliardi di dollari (svalutati al 59,6%): al 31 giugno 1945 esso superava i 250 mi liardi. Ci siamo trattenuti :,u queste cifre che possono apparire come non perti– nenti al tema, perché esse dimostrano da un lato come l'economia di guerra abbia dato una spinta decisiva a quella politica di redistribuzione dei redditi, in favore dei meno abbienti, che già da vari anni si era inizit1ta, ma SO· prattutto perché esse mettono in chiara luce un fatto, che è decisivo nel de– terminare la nuova struttura dell'eco– nomia: uno Stato il quale si è ab1- 1uato a prelevare per i propri lini una parte così rilevante della ricchezza e dei redditi privati, uno tato che è diventalo la massima potenza capitali stica del paese non potrà, anche quan do non sussistano più le necessità di guerra, rinunciare a tutte Je funzioni che si è assunto nell'economia nazio nale e restituirle ai privati. (continua) Gl~O I.IIZZITTO LIBRIE RllllSTE Notiriario Biblio1ra/ico M•nsil•. Sol• lo ili auspici dei Serviri Sp,ttacolo ln/orma.:ioni , Propri,td lntell,tlual, d,lla Presidenia d,l Consi1lio J,i Mi• nistri.

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