Nuova Repubblica - anno II - n. 9 - 5 maggio 1954

UNA LEGGE contro la classe MAGISTRA LE Il governo deveporreil suo veto alla leggevotatadalConsiglio Prov.di Trento N e/ 1946, interrogata d,1 11,1 m11ico, 1101110 polilico, quale JoJJe il mio pensie,o circa il dibattito siti co– stit11ifsi della ,, Regione Tre11ti110 - Alto Adige", ebbi a risponde,-e: «L'Alto Adige ,i abbia il pa110 Dega1peii - G,·ii– ber; 111(1 il TrenJiuo ro,ra la sorte di lii/te le altre pro1i11cie d'/1,d,a ». E tale pe,uiero i11ge1111ame111e mi peuuisi di racromandare in pri1.,te lt11t:re n molte emi11e11ti personalità po/11iche e capi di pa,-tito di allom. Presunzione 11tma. Si conceue /1auto- 11omiaal Treutino e!lendendosi a que– sta provincia ;/ Patio (rhe a me er., parJo tanto Mg[!,io per l'Alto Adige). e costituendosi, co1ì, q11er1,1 Retione. miJta del T,e11ti110 irali.1110e del/' A/10 Adige tedeuo. La rivista II li Ponte II orpitò pf'li nel 1110 numero del 111.1K, e.io 1951 1111 mio articolo, nel quale - a p,·opo.rito delle Norme cJ'attua,ione dello Stat11· to Regionale, lrt cui J/e.wra dar','l 1,m- 10 da fare a 1a111it'ale11111omini di ap– po1ite CommiJsio11igo1er11atire - mo– strato come tali 11 110,me,, a1 ,ebbero sempre rappreselllalo 1111 lei/o di Pro– c1111e.Q11ell'auto11omi.1 sart'bbe rempre risultata o troppo e11ew per /'11n,1 pro- 1huia (Trento) o trop/10 limitat.1 per l'alt,-,. (Bolzauo). Infaui, su ciò sorsero frequenti con– traui Ira Regione e Sfato; ed 11110as– sai flCIIIO e importante è 1orto ora, sul quale 1111a deriJione 1.01•er11atitr., per essere valida dot'rebbe giungere, u– condo i palli Jla/Jltari, enlro la prima 1e11ù11a11a di maggio. li contraJto riguarda la posizione de/1(1 Scuola elementare e pre1enta in– teressi, che 110,1 toccano sol1r111/o quer/o Jen·itorio, q11e1/a ReKÙJJJe, ma principi di civiltà e di diritto generali. li Co111igliò p,-ovi11rit1le di Trento (parie del Co111iglio Regionale), po.r1u– la11do 1111dirillo. di rui crede es.rere i11t1eJIÌIOda alr1111iarticoli dello S1a– llll0 Regionale, il 3 l marzo 11.J.• ap– pro11a11a 1111a lee.Ke, che a,,ocar•a n sé la ,relta dei libri di terio per le ri11- q11e rlnui delle scuole elementari e di quelle. varie, po1t-eleme11lflri, che nel Trentino 10110 istituite a 1oddi.r/are /'obbli110 de/l'imeg11a111e1110 fino ai quat– tordici a1111i. Ciò apparr 1 e alla cfoue nt.'IJ!.ÌS/raledi Trelllo e ad uomini politici rompe– lenti 1111primo ptruo t'erro l'a1111azio– ne di 1111piano. rhe, n quanto .ri 1a. dovrebbe tle1e,·mi11are il Ptlfrne,e,io. pi,ì o meno completo, della Smola dallo S1t1/o alla Regione. 111Jede di Conri.e.lio si era l!,ià m•n11- zaln l'ot,posizione che sui famosi arti– coli dello Statuto in mate,·ia 1101110110 aucora emanate le Norme di a//N.1zio11e. per rui il Go, cnro do, rebbe porre il veto alla legge. Ma pi,ì imponente e 1i~11i(icatit•a è Jtata ed è /' oppo1izio11e della daHe 11/ttgi.rtrale trentina, ferma nel dichi,,-. ,.t,re che lt1 sc11oft1 elementa,-e e 1,ost– eleme11lare de1 1 e ,·imanere alle dipe11de11- ze dello S/tllo. I due Sindacati, che rar– rolgono la claJJe ma,r,islrale 11·e11Ji11a. ha11110volalo al/'1111m1imità (meno 1111 1·~1~~1e~Sindacalo, dirò crisliano). 110- b1lus11111 e pacati o~diui del giorno di protnta co111,-ola le11ge. Nel:a cfttJJe ma)?irtr.1/e 1re111i11.1 per– dura rl ,·uordo della 1oe.e,ezir>ne umi– liante Joffe,-ta quando, dipe11de11do dai Comrmi, il maeJtro 1i 11·01·1tvaalla mercè dei 11 11MKJ!.io,-emi" del /1101!,n. pur Ie ig11ora~11issimie .sempre in pre– da a conlrasll e1tra11ei alla IC110/a. Ed ~ anr~ra vfra la ~radizitme dei tempi 111 cm. nel Tre1111110,la rla11e 111agi- 1trdle /11 11ici11iJJima.1or1e1111tae co11- corde1 ali' opera di Ce.rare Ba11iui. Anche u I" le.~~e teJJè t•otala dal Consiglio /n·o1•ù1cia/f ci,-ca i libri di lesto doreJJe ,imane,e ro11r/111ain u sleua e 11011 e11enderJi a iu110 l'ordh1tt– mento uolastico regionale, 11011 è chi 11011 ,,ede1gli impacci ed i pericoli uo– lastici derill(mfi dal/ 1 1111icitàdi criterio srolartiro pel Tre111i110italiano e f,e,· l'Alto Adige tedeuo. Ed <-<rori ali' Alto Adige. T1111i i maer1,i italiani rhe ora 11i 1i troiano h.111110 1·01a10rompalli la prote1ta con~ tro la le,.ge. Compa11i, di 1111tii par– titi compre.ra la Democrazù, rris1ùmt1. Su q11er1a 11J1animità hanno cerio in– fluito mgio11i d'i mo/Jo ·11ariaorigine. Fra e11e 11011 è certo mancalo l'influuo dei .ruperstiti nazionalismi, che furo– no e 10110 a11tia111011omiJtied allli– ref.ionalisti 1pecifica1ame11te per una italianizzazione o almeno ber 1111a1- ro/11to dominio politico· sul 'Alto Adige. Cer1t1me111e,per 1111t1 completa (dtt noi c1111pira1a) t1pplicazio11e ti/I' Alro Adi– .~c del /1t1110 Dega,pe,·i-Griiber Ml'· ,-ebb,,.o gli a,-ticoli dello Statuto Re– gionale. rhe ad euo assicurano / 1 au– to11omia della JCuolt1: quel/' t111/011oi11ia r?e hot•a, o lai/lo deprecabile /Je/ Tren– tmo ( Oh lei/o di Proo111e ! O 11ane im ~r,1zio11i del Pallo per I' A/Jo Adige e dr cnmple1t, /1artecipt1zione del Tre11- 1i110a/l'organizzazione Jlatale iJalianal). Ilo leuo /(iomi fa ml quotidiano "d'informazione" italiano rhe si 11a111- pa a Bolzano, una 1trt1lrio di iuter– , irta ((CCOl'datamolto amirhe,•olmente d, DeR,,11/1ui ad 1111 i1111ia10 del ?.io,·- 11ule di i\1onaco Miinchner Merkur drtr.111/e/,1 quale il ba1•are1epadò. « 11a~ 1ur.d111e11te » ,mche del 'Alto Adifie. Ed ho 10110/ineato da dello 11ralrio que– Jta fondamentale dichiarazione dello rt.,tirt I italia110: « t 11ece11ario rhe i ciuadini di 111ad~li11,r,11a tede1rt1 e111ri- 11? negli uffici !lata/i e, in modo spe– rrale, che la loro mentalità 11011 1ia ,-i~ l'Olta conlro lo Stato. L' in/e,-eJJe che 1•oi tedeschi. e 1pecùdme11/e 11oi bar•a– re1i, 11111,iteper /' A/Jo Adil(e, deriva da una com1111aJ1za di oriJ!,ine e di ri- 11i/Jà:da eJJtl può 1ore.ere 1111conrn/: d-,menlo del 'amicizia i1nlo-Jede1ca. pur– ché. 11a/11ral111e11te. 11011venJ!,ano pe,.– JCJ!.IIÌlidel!,li scopi politici o accttfez– zate delle 1Pertmze, che ap/1artengo110 ormai al paut1Jo ». Aliti q11Jle dichiarazione il bavare– .re ca,11e11te. Ora: 11011e.rir1e alcuno rbe /,er /'i11diPe11de11za del 'Alto Adi– te f,oua otei auspicare o Prevedere ren-ztt rauatJrircio 1111 J!,ranrle et1e11fn bellico. com1111q11e da q11alsia1i pa,-te rct1te11ato. E il deriderio di 1111 accordo senza urondi .fini in Alto Adiee e di una dirtenrione fra llalia e Gennanitt ed A11rtria pouiamo ammelterlo nell'i11- 1errù1a10, anche se dinanzi ne/i occhi ri inr,a il diaframma terribile della C.E.D.: ammeller/o e sostenere lo .rfo,-– zo di flrrordi in Alto Adige. dov, In uontro nazioJ1alistt1 ed e111iro ùur11i– ,, 1 ed inrept,a anche i movime11ti 10- ri di più avanzati e le t1lli11ità mi– glio,·i. '/'lei/a mederima intervista. DeR.aJ/Je– ri (ll 1 rebbe dichiarato: « Cerlamente che ,re/ ramt,o linl!,11ÌJ/Ìco dovremo ahporlare muora dei mi,r,lioramenti. Q11e'r10lo 11edùrmo anche noi». TI ba- 1•arese anebbe rommenltilo. nel mo l',inmale. l'inJert'ÌJla colle parole: « De. Parperi ce,.ca la formula ma,Qica f,er /, rol11zio11e del /noblema A/10-ati– .rino ». U11'nccasio11e t1 /Je,.ree,11ire in Al," ,A1li,,e 1111 ,.,.ro,·do ,,,i/e ai fini JllhP– rinri e della Ri11oizia e della ci11i/1à r.,rehbe of/er/a dall 1 t1//ut1le co11/msto in rede uol 11tic(I. E ciò co11 111M decirionP Pn1 (T11.t1i1'fl .ralomoirira. rhe hel T,-e111i– lfl} ,.irnnl}rceue /'altq 1·0/011/tÌdei mne– rtri di rinl(me,·e alle dit 1 endenze dellr, Si ,10 ed accordasce ali' A/in Adige il di- 1i11n tdl'ttutonnmia delle loro uuole in t1h11lir1zin11e imegrale del pa110 Dexa– r peri-G ,.;;be,·. Si parrebbe in tnle 10/11zio11ela co11- .rifle11z I del de1iderio rhe aurhe o,·a ttl'l'ehbe e1preno DeJ!,aJ/Jeri. di jflre del Rrem1err, 11 1111 tJ0111e" d 1 i,11e1a fra i t•ari pot,oli: 11J1'i11te1a che nnn fou" "S1111lt1 Alle.,:•z1 11 e ai danni dello rf,irito italiano di Tre1110. E. ,11srirteudn 11e/ ConriPlio Retio- 1111/e due r.rmsi[!.li Prot1i'1ciali. 11110.pel TrenlÌlln. /'nitro ber /' Allo Adi.e.e. t1m1 aetJo iurom/Mtibile rollo Sta/11/0 Re– ~in,,a/e la pro/101/a 10/11zio11e1alomo– nira. 1/ veto che ,; oppo11e1u alla le.~Pe tef/è 1•01ata II Trenlt> impedirehbe eh" utl Tre111i110 f,itì m11/11111e11te influisse /,, f/f(I, 1111io11e roll' A/Jo Adige; al quale ri 11111/Jicn /,1 piri rnmf,ieltl a111011omia rcol.Jslitfl. ER:o:STA vcd.va BATTISTI NUOVA REPUBBLICA Leetez1001 oer Iltonstollo su erlore della P.1. INSE6NBNTI LLEURNE L E elezioni di primo grado per il rinnovo delle cariche elettive · in seno al Consiglio superiore della Pubblica Istruzione si sono svolte in un ambiente di maggiore distensione di quanto non fosse av. venuto nel 1951. ' Non sono mancati tuttavia atti <!i prepotenza e tentativi di frode da parte delle autorità periferiche: un pr-eside d'istituto tecnico di Pisa, ad esempio, costrinse i propri pro• fcssori a ritirare le firme di presen– tazione già apposte in altre liste, perché, secondo lui, i « suoi > pro• fessori avevano il dovere di firmare la « sua > lista; il provveditore di Vercelli riunl la commissione d'ap• pcllo per· l'accettazione della lista provinciale dei maestri elementari su ricorso di un membro della com– missione d'accettazione e non di un rappresentante di lista ~ come" cor• rettamente prescrive l'ordinanza mi• nisteriale -, e con una votazione di dubbia legalità dichiarò respinta la lista del sindacato autonomo, che successivamente invece venne con• validata per intervento ministeriale, onde si dovettero ristampare le schede che il troppo sicuro e fret– toloso provveditore aveva fatto stam• pare con la lista unica clericale; al• cuoi direttori fascisti di scuola tee• nica ~i Torino ammisero al voto, con l'acquiescenza del provveditora– to, dovuta forse pili a incuria o in– sipienza che a connivenza, gli inse· ~nanti tecnici pratici, nel tentativo di favorire una ben determinata lista. Ma Questi ed altri eoisodi furono in numero m<;>destorisnctto al 195 t, e il danno fu eliminato o limitato dalla viuilanza delle libere associa– zioni. D'altra parte sarebbe stato ec– cessivo soerare che la mentalità c1e• rico-fasrista dei funzionari provin• ciali cambiasse di punto in bianco. Né si poteva socrare che da un R"Ìorno all'altro si diradasse l'atmo• sfera di conformismo e di oaura, si abbandonassero i metodi d'intimida– zione e di ricatto, si rinunciasse al favoritismo e alla corruzione. che imperversano nella scuola italiana specialmente dei piccoli centri. Fa~ ciii vittime di codesti sistemi, erano, in questa occasione. i 9000 profes– sori dei ruoli speciali transitori, che stanno con un piede dentro e uno fuori della scuola. Nella scuola secondaria (di questa solamente mi occupo ora) sostanziai• mente la competizione si svolgeva • fra le tre associazioni nazionali dei professori, che rispecchiano, grosso modo, lo schieramento politico ge– nerale: a destra l'U.C.I.I.M. (Unio– ne cattolica insegnanti italiani mc• di), all'estrema sinistra l'A.D.S.N. (Associazione difesa scuola naziona• le); al centro la F.N.I.S.M. (Fede– razione nazionale insegnanti scuole medie), democratica e laica. In· que• sto schieramento s'erano inserite }j. ste di disturbo locali, che, consape• voli o inconsapevoli, erano hstc di comodo per i clericali: il Sindacato presidi e professori di ruolo aveva presentato liste proprie in Liguria, Toscana, Lazio e Calabria; una non meglio qualificata ÀJJociazio11e del/, Jcuo/e d'avviamento (ANISCAP), già fortemente protetta dal gabinetto dcll'on. Segni e personalmente dal– lo stesso cx ministro, aveva presen• tato liste in diverse regioni; i mis• sini avevano presentato una iista in Campania (per la cronaca, vi fu eletto il famigerato Cionc) e appog– giato la precedente nel Lazio; al– trove era sorta qualche altra lista personale. La propaganda era stata intensa da .parte dcli' A.D.S.N. e dcll'UC.I.I.M.: la prima attraverso i suoi attivisti e la catena dei o:iornali di nartito: la seconda, oltre che dc~li stessi mezzi, si servì della cooperazione delle autorità ecclesiastiche, a comin• ciarc dall'assemblea elettorale pre• sicduta d::11 vescovo di BcnevCnto . come oubblicarono i 1Ciornali. e inol• tre deC?li strumenti e dei denari dello Stato. attraverso ouei « Centri didattici > (a nuando la soooressio– nc. on. M:utino ?) che si sono di. mostrati scmnre mce-lio rispondenti alto scono per cui furono crf'ati: e-entri d'innuinamento della scuola. Infatti. imnrovviiiamC'ntC' i centri per • la scuola elementare e per la scuola serond;:iria. indic:;scro conv<'smi n;:izio• nali. risoettiv;:imc-ntc oer il 19-21 marzo e ncr il 2-4 ;1nrilf'. rhe. ner la rnlrolata srrlta della data. dei rrlatori e der,li invitati (viaP'P"io e diarie oacrnte!). crnno di evidente scooo elettoralistico. La propaC?andd assunse forme frenetiche. e non so se decorose, nelle Pu<?lic. con manife– sti. volantini multicolori, striscioni nelle scuole. comizi volanti. La Federazione, francrscanamente povera. non poteva certo competere contro i massicci organismi ammini• strativi dei grossi partiti; affidò la sua propaganda ai colleghi di buona volontà e ne trovò parecchi che si PnDtO ORU'PPO (clru,slco) ----- Rli:GIONI F".N.I. A.D. • .P. F.:-1.1 ucrn1 Altre S.M. S.N. P.11. S.M. --- --- -- Piemonte • Valle d'Aosta. 495 400 85 - - 238 Liguria 185 252 46 1 i2 - 158 Lombardia 681 778 199 - - 351 Trentino • Alto Adige . . 111 r92 - - - o Veneto· Friuli• Venezia G. 554 522 125 - - 271 Emilia Romagna . 384 604 157 - - 207 Toscana. 416 433 96 21I - 226 Marche J.63 257 o - - 141 Umbria. 46 119 138 - - 50 Lazio. 265 547 348 l57 - 153 Abruzzi • Molise . 100 214 59 - - I 80 Campania . 278 706 507 - 193 98 Puglie - Basilicata . 262 364 187 - - 46 Calabria - 132 97 13[ - - Sicilia 72 962 713 - - 41 Sardegna 59 77 77 - - 93 Totali 4071 6454 2734 671 193 1993 - 3 prodigarono e si autota55arpno pt,r la pubblicazione e la diffusione di una modesta circolare, sua uniCa ma• nifcstazione esterna. Esaminando lo specchietto dei ri– sultati, pubblicato in questi giorni dall'Eco della scuola nuova, si de– duce che sostanzialmente la situazio• ne non è mutata rispetto al 1951; è più complicata dal maggior nu– mero di liste e dalla conseguente di– spersione dei voti, che potrebbe por– tare qualche sorpresa nelle elezioni di secondo grado. Qualche risultato parziale merite– rebbe un commento lungo, orienta• tivo anche per i politici. Mi limito solamente a sottolineare la maggio• ranza assoluta ottenuta per la prima volta dalla Federazione nel Trenti– no, la regione d'Italia ritenuta scola– sticamente più paolotta; una vitto• ria che acquista maggior significato dall'astensione dal voto dei dicci professori comunisti di Bolzano, ~' in assenza della lista dcll'A.D.S.N., non hanno creduto di poter votare per la Federazione. Chi dalla competizione è uscito veramente scornato, ~ il sindacato presidi ç · professori di ruolo. Se i dirigenti di questo nuovo sindacato fossero stati preparati nei problemi scolastici, avrebbero opposto un net– to rifiuto all'improvvisa telefonata che, dieci i,:iorni prima della presen– tazione della lista, l'attuale sc~re– tario nazionale face;va da Genova ai collc<?hi della se<?reteria di Padova ner nrnnnrre l'rntr:tt:1 in romnrtizio• ne. Avrchhero onnosto un rifiuto. ncrrhr. il C:on~iaJio Snnrrinre non ha alruna voce e comn<"tPnza nei nroblemi ernnomiri: ;wrrbbern oo• oosto un rifiuto. ocrrhé avrebbero ranito che un ora::1ni"mo ancora rosl erarilc come il S.P.P.R. non avrrhbe rt>ir.Ìdirna.1 rirhi::1rnn idroloairo delte ;1ltrc )i~te: avrrhh,-ro onnosto un rifiuto ner ronvrnirnza tattica. oer• rhf il nuovo sind::1rato non aveva alrun intcrc~se a farsi cont:tre e-li isrritti. ouando ne stava vantando miP-)i:1ia: avrchbt>ro. infine. oonosto un rifiuto. nerrhé 1a oronosta oro• vrniva d::11l':1ttuale seurct:trio nazio• nale. di cui è ben nota. la confusione mPnt:i.lc. t'imnrcnarazione e la va. nità. E invec:e no: ::tderirono: e man• darono allo sbara2"lio il ,;indac:1tino, il Quale non solo non riuscì a diven– tare centro d 1 attra1ione. ma non fu ncoourc caoace nelle regioni in cui presentò liste proorie a- recuperare un terzo de1Cli iscritti che dice, o si vanta, d'avere: una liquidazione. t prevedibile che a questa scioc– chezza il sindacatino ne farà seguire altre. perché. mi scriveva in questi giorni un amico, come si fa ad ag• giustare le teste mal conformate? ALDOIIELLI St:CO~D0 GROPPO (tecnico) A.O. ".P. .A.Nl• UCCIM Altre S.N. P.R. SCAP --- -- --- --- --- 261 64 - 69 - 105 o 107 61 - 392 79 - 221 - 35 - - 48 - 227 75 - Ili - 360 M - 117 - 256 o 90 97 - 123 - - - - 48 - - - - 190 124 161 202 - 67 - - 47 - 205 130 - 175 114 206 61 o - - 40 o 84 - - 292 214 - 182 - o - - - 35 2807 821 476 1396 149

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