Nuova Repubblica - anno II - n. 2 - 20 gennaio 1954

LETTERE DALL' AMERICA RI'fORNA I j' ISO lj A ZIO N I S MO di MAX SALVADORI N metà New York, diccmb,e EL corso di una riunione di espo– nenti del Partito Repubblicano, tenuta alla Casa Bianca verso la di dicembre, il Presidente Eisenhower aveva riassunto in nove punti printipali i risultati ottenuti dal ,uo Goverrro durante il primo anno di , ita: I) armi~tizio in Corea; 2) ridu- 1ioni per ben 13 miliardi di dollari nel bilancio progettato dal Governo Democratico; 3) riduzione delle tasse sul reddito e sui profitti; 4) stabilizza- 1ione del potere di acquisto del dol– laro; 5) abolizione di alcuni control– li sull'economia; 6) aumento dei sus– sidi agli agricoltori; 7) licenziamento dei funzionari di dubbio patriottismo (cioè filo-sovietici); 8) rafforzamento delle basi militari e del dispositivo di difesa; 9) liberalizzazione delle leggi che limitano l'immigrazione. Le affermazioni di Eisenhower han– no suscitato le ire dei Democratici i quali hanno dichiarato che dei nove punti alcuni. rappresentano il risulta– to di misure già introdotte dal Go– , erno Democratico (per esempio: in Corea, con o senza armistizio, prati• camente non si combatteva più dal giu– gno '51; la politica monetaria, credi– tizia, tributaria ed agricola applicata dai Repubblicani non è che la conti– nuazione della politica dei Democrati- ci ai quali pure ~petta il merito di aver riorganizzato le forze armate, di aver sospeso i funzionari accusati di filo-sovietismo, di aver facilitato l'im– migrazione di centinaia di migliaia di profughi dall'Europa orientale). In quanto ad altri punti, quali la ridu– zione del bilancio e la stabilizzazione del potere di acquisto del dollaro, essi - affermano i Democratici - sempli. remente non corrispondono alla realtà ddle cose. Le discussioni sui meriti relativi di Repubblicani e Democratici non riguar– dano gli stranieri ai quali importa sa– pere che tempo fa politicamente negli Stati Uniti, lasciando agli Americani di decidere se nuvole e sole appartenitano a Truman o ad Eisenhower. Quello che interessa è l'accentuarsi della ten– denza per la quale i problemi di po– litica interna acquistano un'importanza sempre più notevole sui problemi di politica estera. Non vi è dubbio che il pareggio del bilancio, la diminuzione delle tasse e del debito pubblico, il pie– no impiego del capitale e del lavoro, il miglioramento del tenore di vita e l'eliminazione del comunismo interno sono - agli occhi della maggioranza repubblicana - infinitamente più im– portanti che la lotta contro l'Unione Sovietica, la politica atlantica, le re– lazioni buone o cattive con gli Stati dell'Asia o dell'America Latina. Il ge- VERSO LA CONFERENZA DI BERLINO " Distensione,, . ID atto o o NUOVA REPUBBLICA nerale Eisenhower, come unico « in– -ternazionalista » tra i candidati repub– blicani, poteva ricevere i voti di molti Democratici. Ma la campagna eletto– rale appartiene al passato, il Partito ha preso il sopravvento sul Presidente ed il vecchio isolazionismo sta riprenden– do vigore, anche se camuffato ancora da discorsi e dichiarazioni ufficiali e semi-ufficiali apparentemente intonati allo spirito internazionalista. La maggioranza che oggi sostiene i Repubblicani non si contenta di quel cambio della guardia all'interno del paese, del quale molti, pur non essen– do Repubblicani, sentivano il bisogno data la crosta spessa e non sempre pulita formata da venti anni di predo– minio democratico. Quella maggioran– za comprende i numerosi Americani che fin dal principio avevano visto di mal'occhio le Nazioni Unite, in cui teme,·ano una diavoleria capace di coin– volgere gli Stati Uniti in dispute tra Potenze straniere; che avevano rim– pianto gli 80 miliardi di dollari rega– lati durante questi ultimi dodici anni un po' a tutti ed in particolare agli Stati dell'Europa occidentale; che ave– vano approvato a denti stretti soltanto l'Alleanza atlantica ed a denti anco– ra più stretti avevano seguito Truman quando decise di combattere in ·corea. Può sembrare una contraddizione, ma Eisenhower - che è il simbolo per molti della diretta partecipazione ame– ricana negli affari mondiali - è co– stretto oggi dal suo partito ad adot– tare una politica che è la negazione di quella che gli veniva attribuita. La lotta antisovietica riempie i giornali ma sta dileguando nell'azione (non solo c'è l'armistizio in Corea, ma Ciang e Rhee sono stati frenati, gli aiuti che i Francesi si attendevano in Indocina devono ancora venire, e i sussidi ai quali gli Europei si erano venuti abi– tuando sono diminuiti). Nonostante McArthur ed i suoi amici, di fronte ai Repubblicani sono i Democratici a far la figura di bellicisti, avendo combattuto in Corea una guerra che i Repubblicani mai avrebbero combat– tuto ed avendo, con la NATO e la ANZUS, creato un sistema militare del quale molti Repubblicani farebbero vo– lentieri a meno. Le difficoltà che stanno costringendo Eisenhower e Dulles a cambiare strada non derivano solo dal risorgente iso– lazionismo, dall'amore per il quieto vivere e dal desiderio di pagar meno tasse. Non ultimo tra i fattori che con– tribuiscono a sganciare gli Americani dall'« internazionalismo» propugnato dai Democratici è il maccarthysmo, il quale per il fatto stesso di concentrare l'attenzione di una parte sempre più considerevole del pubblico americano su presunti pericoli che minacciano dall'interno la nazione americana, ne distoglie l'attenzione dai problemi di politica estera. t evidente che il Pre– sidente, il quale nell'animo suo .è sen– za dubbio più «internazionalista» che « isolazionista», ed alcuni dei suoi collaboratori - Dulles e Dewey in primo luogo -, hanno cercato di rea– gire al maccarthysmo non tanto perché li disturbava nella loro politica inter– na quanto perché ne paralizzava l'azione politica estera. t evidente pure che, così come stanno le cose oggi, è il Presidente che sta capitolando di fron– te a Mac Carthy e non il contrario. Se la capitolazione continua è probabile che la tensione fra Repubblicani e De– mocratici aumenti, e che a Mac Carthy si possa attribuire un giorno, più che a chiunque altro, la responsabilità di aver sabotato al massimo l'« attivismo» in politica estera che molti si aspettavano dal Governo repubblicano. MAX 11,ll,V.lDORI 3 I INCHIESTE E DOCUMENTI SULL' AMERICA .L TINA I GIAMAICA STA PER NASCERE UNO. STATO NEGRO ALLE PORTE DEGLI U.S.A. K INGSTON è una delle più laide città del mondo. ~ un centro commerciale sudicio. triste. i cui abitanti aspirano costantemente ad uscirne. Ma è insieme la capitale di una delle terre più belle del pianeta. Un mare più azzurro del Mediterra– neo lambisce _gli enormi banchi di co– rallo della Giamaica. Una vegetazio– ne tropicale, senza i pericoli del Tro– pico, collega la costa alle montagne alte duemila metri, che formano la colonna vertebrale dell'isola. Prossimamente, Kingston sarà non più la capitale d'una colonia, ma d'un nuovo Dominio della corona britanni– ca. Un Dominio di tipo tutto parti– colare, formato d'una catena d'isole disseminate per qualche migliaio di chilometri quadrati del mar dei Ca– raibi, abitato quasi interamente da ne– gri, e governato dai socialisti. Alle porte degli Stati Uniti e del Messico, distesa lungo un semicerchio da Cuba al Venezuela, la futura na– zione fa ogni giorno dei passi verso la sua indipendenza. La via non sarà facile per questo Stato negro - il terzo del mondo, dopo Haiti e la Li– beria. La miseria è il quotidiano ap– pannaggio della maggioranza dei suoi abitanti, e il groviglio delle razze e la sovrapopolazione rendono difficile ogni tentativo di miglioramento. I conser– vatori di Giamaica - vale a dire, i « piantatori » bianchi - ritengono che si proceda troppo rapidamente verso lo statuto di Dominio. 11 suffragio uni– versale in una popolazione costituita di due milioni di negri e di circa 30.000 bianchi, dà ai primi la mag– gior parte delle cariche elettive; e co– desti negri, dovunque abbiano potuto votare, si son mostrati sostenitori di una politica socialista. La marcia 1,erso la libertà Nel I665, alcuni battelli della flotta inglese di Cromwell conquistarono l'iso– la di Giamaica agli spagnoli. Così, essa divenne il rifugio dei pirati britannici: uno d'essi, Morgant, finì i suoi giorni come governatore dell'isola. Essa venne popolata di negri importati dall'Afri– ca. che i colonizzatori fecero lavorare nelle piantagioni di canna da zucche– ro, cosicché il rhum di Giamaica diven– ne in Gran Bretagna una bevanda po– polare e a buon mercato. L'emancipazione degli schiavi non modificò gran che della vita patriar– cale delle piantagioni di Giamaica e delle altre isole delle Indie Occidentali Britanniche. Solo dopo la prima guer– ra mondiale si manifestarono i primi scioperi, cominciarono a formarsi sin– dacati ed a costituirsi partiti fra i negri. I terremoti e i cicloni impongono periodicametne una tragica tregua al– l'agitazione sociale. Kingston è stata semidistrutta cinque volte, l'ultima nel I951. Ma i negri si riproducono con tale entusiasmo, che la disoccupazione è diventata un aspetto permanente, qua– si normale, della vita dell'isola. Durante la seconda guerra mondiale, varie riunioni ufficiali di rappresentan– ti delle i~Qle britanniche in America discussero la possibilità di federare tutte queste piccole colonie: Bahamas, Bermude, Sottoven~o, la Vergine, Gia– maica, Trinidad, Tobago. Le Bahamas e le Bermude, che vivono sul turismo ame~~canb, si fecero da parte, non vo– lencjo spàrtire la loro prosperità con la 'ìniseria delle altre isole. Invece Gia– maica, Trinidad, Tobago e le isole del Vento (un arcipelago di otto pictole isole) decisero di costituirsi in federa– zione. Per facilitare il progresso di queste colonie verso l'indipendenza, vennero create a Londra' delle scuole d'agricol– tura, a Kini;.ston s'istituì una univer– sità, e si_unificarono i sen-izi di P.T.T., di assistenza sociale e di sanità. Così, a poco a poco, si va sviluppando una coscienza comune. Assemblee di suf. fragio popolare, con governo autono– mo, funzionano a Giamaica, Trinidad– e Tobago. Una maggioranza laburista fa pregustare a questi parlamenti an– cora coloniali la loro nuova vita, quan– do l'indipendenza sarà compiuta. Il fiero Bustamante Fattore potente di questo sviluppo è stato il leader socialista Bustamante. Figlio d'un Irlandese e d'una Giamai– cana, educato da un piantatore spagno– lo che lo raccolse quand'egli divenne orfano, Bustamante è piuttosto un ra– dicale, un agitatore nato, amante delle grandi frasi e dei gesti solenni più che uomo costruttivo di governo. Egli gui– da la Giamaica dal 1948. Tutto quello che egli ha fatto nel passato per l'in– dipendenza della sua isola lo sta disfa– cendo ora con la sua politica d'immo– bilismo. Questo almeno dicono i suoi seguaci, parecchi dei quali hanno co– stituito un Partito Laburista destinato, pare, a vincere le prossime elezioni. A Trinidad e a Tobago, i laburisti hanno egualmente ottenuto la maggio– ranza alle due camere, costituite solo da pochi mesi. Queste _isole, che vi– vono sul petrolio e sulla canna da zuc– chero, sono un formicaio di razze. Vi si trovano· esemplari di tutti i popoli del Commonwealth: dagli indiani che lavorano l'argento ai canadesi che di– rigono i campi petroliferi; dagli ingle– si che detengono l'amministra-,ione ai birmani, cinesi e cingalesi nei servizi alberghieri, ai negri nelle piantagioni e nelle foreste di pozzi petroliferi. Nei prossimi mesi, una nuova riu– nione dei delegati di queste Assem– blee dovrà decidere definitivamente del– la istituzione della Federazione. Poi, ancora un passo, e sarà il Dominion. Disoccupazione, analfabetismo e in– sufficienza di alloggi sani sono i tre grandi problemi che attendono, minac– ciosi. il governo del futuro Stato. Bu– stamante propone una formula, che per altro non ha ancora applicata: edu– care, vuol dire insegnare ai ragazzi e alle ragazze a non avere troppi figli; vincere la crisi degli alloggi, vuol dire dar la terra a tutte le famiglie conta- )ine, che si costruiranno da sole le proprie case; vincere la disoccupazione, vuole dire fare di ogni disoccupato un funzionario. Chi pagherà tutto questo? Le imposte sullo zucchero e sui pe– troli; se necessario, l'imposta sul rhum. Per aumentare il livello di vita della futura Federazione dei Caraibi, si è disposti ad ogni sacrificio. l'U)TOR ALBA

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