Nuova Repubblica - anno I - n. 20 - 20 ottobre 1953

15 19iorni nel fflondo RIPRESA L BURISTA L 'ULTIMO sondaggio dell'opinione pubblica britannica indica che 4 7,5 per cento degli elettori inglesi sono favorevoli a un ritorno al potere dei laburisti, mentre solo 44,5 per cento vogliono ancora i Conservatori. Nel maggio scorso, in– vece, quando Churchill aveva lan– ciato la sua proposta di incontro « ad alto livello » con i dirig<:i,ti del– l'Unione Sovietica, il rapporto era l'inverso e j conservatori superavano i laburisti di tre punti. Questa ten– denza aveva cominciato a rovesciarsi in agosto, quando i laburisti avcvan0 superato i conservatori di un punto, continuando a salire nei mesi suc– cessivi. Che cosa ha modificato le ten– denze dell'elettorato britannico? E sono queste tendenze permanenti? Poco dopo la sua proposta del maggio scorso, Sir Winston Chur– chill ebbe un leggero attacco apoplet– tico. Quando l'on. Dc Gasperi, che si era recato in Inghilterra per rice– vere la laurea ad honorem dell'Uni– versità di Oxford, ebbe l'occasione d'incontrarlo, egli stava già male. Da a1lora, fino a queste ultime settimane, il Premier inglese ha dovuto rima– nere completamente a riposo. Con– temporaneamente, il vice Primo Mi– nistro, Anthony Eden, malato da cir– ca un anno, non era in grado di so– stituire Churchill e la politica in– glese rimaneva per tutta l'estate sen– za direzione,· suscitando, anzi, que– sta carenza, una serie di rivalità fra capi giovani e vecchi del partito conservatore. Il partito laburista, unanime ·nel– l'appoggiare le proposte di Churchill per un incontro fra Oriente e Occi– dente, ritrovava invece la sua unità proprio sul terreno dove l'aveva per– duta, la politica estera, nel momen– to stesso in cui il suo grande rivale la perdeva. Le proposte di CI-iurchill non furono infatti accettate senza critiche nel partito conservatore e · quando Churchill dovette decidersi a farsi sostituire da Lord Salisbury per un incontro preliminare a tre da tenersi a Washington fu costretto a scegliere un uomo che si sapeva tie– pido verso i progetti di distensione del Primo Ministro e a lasciargli mu– tare · sostanzialmente l'impostazione iniziale che egli aveva data a questa politica. Il ribasso delle azioni del partito conservatore comincia in quel mo– mento e costituisce una reazione sia alla carenza di direzione della poli– tica inglese sotto il governo conser– vatore, incapace di provvedere un personale di ricambio nelle pii, alte cariche (il Cancelliere dello Scacchie– re Butler non sembrava infatti uomo adatto a succedere a Churchill nel caso in cui Eden fosse stato costretto dalla malattia a rinunciare alla suc– cessione) e di proseguire con coeren– za e con successo una politica estera di distensione come quella lumeggiata da Churchill, che aveva avuto il 'fa– vore di tutto il popolo inglese. Si capisce che, in queste condizioni, il Congresso laburista di Margatc si LIBRIE RllllSTB Notiziario Bibliogra/ic6 Mensile. Sot– to zli auspici dei Servizi Spettacolo Informazioni d Propri,tà lnt,lletiual, della Presid,n::a d1l Consiglio dei Mi– nistri. t la più completa e aggiornata Ri– vista bibliografica italiana. Si pubblica ogni mese e contiene un sunto breve e obiettivo di tutte le riviste culturali e di tutti i più importanti studi politici pubblicati in Italia, nonché: un Indie, Diblioera/ico completo di tutti i libri che si stampano ogni mese, redatto in base alle « copie d'obbligo » consegna• te per Legge alla Presidenza del Con– siglio. Direzione: Casella Postale 247 - Ro– ma. Abbonamento annuo: L. 1.500. B b ot sia effettuato sotto il segno dell'unità, anche perché quello dell'anno scorso, in cui si erano affrontate con impeto micidiale la sinistra e la destra, rap– presentata sopratutto dli capi sinda– cali, aveva lasciato un'impressione pe– nosissima in tutti i delegati. Quest'an– no, a Margate, nel comizio che ha preceduto l'inaugurazione del Con– gresso, Attlee e Bevan si sono invece presentati insieme alla tribuna e han– no parlato nello stesso modo. Nel di– scorso di Attlee vi era anche qualche cosa di pili: la consapevolezza che il partito laburista deve esprimere una linea internazionale accettabile per tutto il socialismo democratico ciel mondo, che, specie dopo la sconfitta della socialdemocrazia tedesca, trova nel laburismo inglese la sua espres– sione più importante. Questo spirito unitario di un par– tito che sa di potere, in qualunque momento, non appena i conservatori si siano rinsaldati, correre il rischio di un'elezione generale convocata di sorpresa, ha messo in ombra i con– trasti di politica interna e una certa nota massimalista che dominava nel– le mozioni della sinistra che riv~ndi– cavano l'estensione delle nazionaliz– zazioni a tutte le principali industrie inglesi e alla terra. Il motivo per il quale la sinistra ha accettato di buon grado la sconfitta sul terreno sociale deriva un po' dalla volontà cli mantenere l'unità riconquistata sul terreno della politica estera ma anche dalla consapevolezza che la classe operaia inglese, nel precedente con– gresso delle Trade Unions, aveva espresso il suo malcontento per il modo in cui le maestranze erano sta– te trattate nelle industrie nazionaliz– zate, e una maggioranza dei delegati al Congresso sindacale aveva ritenu– to di dover respingere ogni proposta di ulteriore nazionalizzazione. La si– nistra è convinta, anche se non lo dice, che prima di poter operare in profondità nel senso delle nazio– nalizzazioni, occorrerà che sia affron– tato con maggiore serietà e con mag– gior vigore il problema della demo– crazia interna di fabbrica nelle az.ien- • de sottratte al controllo privato e quello dei rapporti fra maestranze e dirigenti d'impresa. Ma l'unità riconquistata dal partito laburista non basta ad assicurargli la vittoria nelle prossime elezioni. Chur– chill è tornato al lavoro (e comun– que non si può far dipendere dalla malattia di un avversario, anche del peso di Churchill, il ritorno al potere del Labour) e Eden ha ripreso il suo posto al Foreign Office. Una delle cause principali del malcontento po– polare viene cos1 a cessare e già al Congresso conservatore di Margate sia Churchill che Eden hanno dato prova di aver ancora abbastanza fan– tasia da poter mettere in serio imba– razzo i loro avversari laburisti. La proposta churchilliana di un patto di non aggressione alla Russia, anche se cos1 formulata può, come ha giu– stamente osservato Paul Reynaud, pa– rere priva di qualsiasi concretezza, pone tuttavia il problema, già allo studio a Washington, di una garan– zia alla Russia contro il pericolo di una rinascita del militarismo tedesco. Il problema della paura della Rus– sia, che si poneva in modo dram– matico all'Occidente nel 1948, si è in parte capovolto: dopo la morte di Stalin e le lotte per la sua successio– ne in seno alla classe dirigente sovie– tica, è forse in Russia che si pone un problema di paura dell'Occiden– te. L'averlo intuito è certo un merito di Churchill, che fa ricadere sui la– buristi la responsabilità di una poli– tica estera seria e non fatta solo di rivendicazioni demagogiche o di lu– singhe alla Russia. Challerige to Bri– tain, la sfida alla Gran Bretagna, che ha costituito il motto del Con– gresso di Margate potrebbe diventare un Challenge to Labour, una sfida al movimento laburista, che auspi– chiamo questo sappia raccogliere con la sua riconquistata unità e con la sua maggiore forza popolare. PAOLOVITTORELLI a CO NUOVA REPUBBLICA 5 _______ ___:____.!_________________ _ ILPROBLE.MA DITRI ESTE UNA REPLICA DELLA VED. BATTIS La federazione elemento base il1irica potrebbe essere un della federazione europea Egregio Sig. Direttore, mi permette una postilla al– la postilla da Lei posta al mio articolo su Trieste, benevolmen– te accolto nel numero del 5 ot– tobre? Certamente la proposta sua per la soluzione del dolorosissimo problema tocca le condizioni im- • mediate ed attuali della lotta ed · entra « in medias res » con op– portuni e saggi suggerimenti. Ma sorprendo fra essi due ac– cenni, che possono considerarsi due punti chiave a svelare che, se l'idea di una« Federazione ita– lo-iugoslava sulla costa illirica dell'Adriatico» richiederebbe ben vasta impostazione e potrebbe dai più essere chiamata un sogno, ogni altra proposta di soluzione sfocia in elementi di perenne di– scordia e minacce di guerra. Quel « Consiglio d'Europa », che Lei chiamerebbe a protegge– re la posizione di compromesso da Lei auspicata, ha già confes– sato la sua impotenza di fronte ai compromessi, dichiarando che il problema di Trieste potrà ave– re la sua risoluzione nella Fede– razione Europea. Quale Federa– zione? Senza gli Slavi? E a quan– do? I presupposti effettivi di una Federazione si pongono creando nei singoli federandi la forza di entità sane, coscienti dell'atto da compiersi e di sé sicure. La crea– zione della federazione illirica ne potrebbe essere un elemento base. Ella poi richiama a sostegno del– la sua tesi l'esempio cieli'Alto Adige che invece dimostra l'op– posto : dimostra· cioè come anche la più larga e leale autonomia nell'ambito costituzionale di uno PAUL SPAAK Uu socialista che lavora per I' unità europea Stato straniero, non soddisfaccia l'insopprimibile esigenza della di– gnità e libertà· nazionale e possa anche essere causa di dannosi at– teggiamenti morali e politici nel– lo Stato dominatore. Altra cosa è per un popolo trovarsi indipen– dente, o unito in pari sovranità politica con altro popolo, soprat– tutto nel caso - quello appunto della Venezia Giulia - ch'essi siano geograficamente frammisti. Certo l'anima sensibile alle profonde ragioni del divenire sto– rico, che a volta a volta espres– sero le figure di Oberdan di Sau– ro e di Rismondo, prova verso i loro concittadini, verso i loro devoti, quella accorata riverenza che ci impedisce di vederli e di chiamarli « patriottardi »; e si sente da quegli esempi condotta e sorretta ad andar più oltre sul– la scia di un'umanità superiore. E ci vorrebbe, a lanciare il gri– do, fra giuliani, italiani e stranie– ri, ben altra voce ben altra auto– rità che non possa avere la più privata delle citttadine-. La ringrazio; esimio professo– re, dell'ospitalità: di quella g\à data e di quella che Lei volesse concedere a questa mia postilla. Con somma estimazione EUNESTA BATTISTI Pubblichiamo ben volentieri questa breve replica della ve– dova Battisti, che meglio chiari– sce il suo pensiero. Parlammo del Consiglio d'Europa a semplice ti– tolo esemplificativo, per indicare un organo sopranazionale cui si potesse affidare il controllo del– le garanzie internazionali in favo– re delle minoranze : ma ricono– sciamo che l'esempio non è feli– ce, non già J1erché il Consiglio d'Europa sia un'espressione del– la Federazione Euro J1ea, ma al contrario perché non lo è affatto (la Federazione implica infatti quel superamento delle sovranità che oggi permangono intatte); ed aggiungiamo che quando si parla d'una soluzione del f1roble– ma triestino nell'ambito della Fe– derazione Europea, si dovrebbe louicamente intendere la parteci– p;zione alla federazione anche dei popoli slavi interessati. Co– munque, per il controllo delle garanzie delle minoranze, un or– gano paritetico italo-slavo, pre– sieduto da una personalità di Sta– to neutrale, potrebbe essere la so– luzione più semplice e più eff i– cace. Quanto alle critiche mosse da E. B. al sistema adottato per l'Alto Adige, sono in f1arte fon– date : ma la soluzione da noi pro– posta si riferirebbe a un territo– rio di prevalente popolazione ita– liana e non - come per l'Alto Adige - allogena: in tal caso, quindi, l'adozione della formula della regione autonoma per la sola zona triestina ci sembrereb– be una garanzia assoluta per le poche minoranze slave che reste– rebbero a vivere in essa. Gli sviluppi clamorosi che la questione triestina ha avuto in questi giorni non tolgono nessu– na attualità a questa discussione. La decisione anglo-americana è una forma, brutale se si vuole ma sincera, di accogliere la tesi del plebiscito diviso per zone: che - se applicato - non avrebbe dato diversi risultati. Siamo tut– tavia persuasi che un problema del. genere non possa e non deb– ba - nell'interesse di tutti - es– sere risolto con un atto di forza. Ottenuto un nuovo formale rico– noscimento a nostro favare, dob– biamo ora cercare ogni strada di trattativa diretta, che non può fondarsi se non su riconoscimen– ti reciproci, su una linea etnica attentamente studiata, sull'assolu– to rispetto delle minoranze : tan– to meglio se il discorso f1otrà es– sere allargato sul terreno federa-· tivo proposto dalla Battisti. E si evitino, soprattutto, incon– sulte mani/ estazioni di forza! Non c'è nessuna urgenza di far succedere alle truppe americane quelle italiane : è molto meglio attendere quel po' di tempo che può essere necessario ad evitare reazioni, che potrebbero diveni– re fatali. CRONACHE ' DELLE IBERTA IT LIANE. Rendiamo noto il testo di due mo– zioni approvate dal III Congresso Nazionale di Studi sul Laicismo (Ro– ma, 19-20 Settembre 1953). ll III Co11gresso Naz. di Studi sul laicism,o protesta contro l'iritrusione del Governo i11 questio11i teologiche e storiche, e contro i suoi metodi tendenti a_impedire la libertà di scel– ta dei libri di testo da parte del– l'insegnante. Riatferma il diritto di libertà di scelta dei testi e di libertà di insegnamento in tutte le scuole. La suddetta protesta e riafferma– zione di principi trae occasione da un grave fatto, fra i tanti, recente– mente avvenuto. Il Ministero della Pubblica Istruzione con una lettera del dicembre l 952, provocata dal Preside e dai due catechisti della scuola statale di Via Tiepolo in Mi– lano, sentenziava che il testo di sto– ria per la scuola media di Spini e Olobardi contiene « num.erosi e no– tevoli errori teologici» e invitava perta11to il Co11siglio dei professori ad espellere tale libro - del quale peraltro ricol!osceva gli « alti pre– Ri » - dalla scuola media di Via Tiepolo. II ll I II Co11gresso Naz. di studi sul laicismo deplora le violazio11i dei di– ritti di libertà del cittadino che gli organi del Governo commettono nei più diversi campi, da quello della stampa a quello delle misure di sicu– rezza, ed invita il Comitato Centrate dell'Associazione Naziol!ale del Libe– ro Pensiero « G. Bruno » ad inviare 11 na petizione al Parlamento perché provveda ad armonizzare le leggi vi– genti con i principi tiella Costitu– zione.

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