Nuova Repubblica - anno I - n. 8 - 20 aprile 1953

8 NUOVA REPUBBLICA R USSI'A ebrei e mondo , arabo S E la inconciliabilità fra Ebraismo. e Comunismo, fenomeno - come abbiamo visto - costante, si è manifestata sopra/tulio negli ultimi me– si (nell"autunno 1952 e nell'inverno 1952-'53), se - d'altra parte - il nuovo orientamento sovietico se11'1bra voler abbandonare quell'indirizzo che ·ha portato alla rottura delle relazioni diplomatiche fra l'U.R.S.S. e lo Stato d'Israele, ciò vale a sottolineare la pre• senza anche di fattori contingenti. Fra le varie ipotesi che sono fatte per spiegare l' « ondata anti-sionista », è difficile trovarne una convincente ed esauriente. Va tuttavia posta in parti– colare rilievo quella sollevata da Claude Bourdet in un articolo dal titolo « J u– déosabotage », pubblicato da « L'ob– servateur » del 15 gennaio. Scrive Clau• de Borde!: « Senza alom dubbio 1111 a111isemi- 1is1110 rnsso poll'ebbe essel'e gradevole ai veahi J1f1zis1i Jedesrhi, ed ,,i mem– bri più ecci/ali della Lega Araba. Ma NII simile espedie111edi polilica es/era sarebbe com/m,salo, i11 modo be11più Rra11e dal 'orrore che questo p,·ocesso ( dei 1 « medici assassini ») susciterà in 1u11i gli ebrei, i11 1u11i i liberali, ed ,mche iu molti com1111is1i deJ mondo i111e,-o. « E allora? Allora sia1110rido1ti alle ipote1i, ma c'è mlipotesi che 11n'espe– rie11Zt1 secolare hfl semJ1re 11erificat,1: gli eb,·ei so110i cal>riespia/ori di diffi• co/Jà i11confessabili. Noi co11osciamole d'iffico/Jà eco11omiche delle de111om1- zie popola,·i, il ribasso del /enore di vi/a dovulo alle esigenze sovieliche, i rilardi di ese(11zio11e di pia11i lroppo gravo1i, di cui si è cercalo a Praga di re11dere gli Ebrei responsabili ... » li grave problema delle difficoltà economiche delle democrazie popolari, cui accenna Claude Bourdet, è inqua– drato - meglio che da qualsiasi gior• nalista occidentale - da Giuseppe Sta• lin nel suo discorso al 19.o Congresso del Partito Comunista Russo. La dif– ferenza fra il processo di « 11aziona/iz. zazione » dell'industria - ormai giunto ad uno stadio avanzato anche negli. Sta• ti satelliti -, ed il processo di « 11a– zio11alizzazione » dell'agricoltura, che nella stessa Russia sovietica è giunto solo al grado della « proprietà colco– siana », e che nelle altre democrazie po· polari (ed in particolare in Cecoslovac• chia, ove - più .che in Polonia o in Rumania - si conosceva la piccola proprietà contadina) non ha ancora rag– giunto nemmeno quello della « liquida– zione dei kulaki », ha fatto sorgere nelle nuove democrazie popolari - e - più che altrove - in Cecoslovacchia,. (per via della mancata consegna da parte dei contadini piccoli proprietari dei loro prodotti agli ammassi) gravi problemi di vettovagliamento delle cit• tà, con conseguente rarefazione dei generi alimentari, e con conseguente malcontento delle masse operaie. A questo malcontento intendeva far fron· te il processo Slanski, con la creazione dei responsabili. Che si volessero vedere le responsabilità non già nella politica comunista, ma negli ebrei e nei sio– nisti come tali, conferma una nota di– plomatica del Governo Cecoslovacco al Governo di Tel-Aviv in data 6 febbraio 1953 (in « Relazioni imernazionali » 1953, pag. 185) ove si legge fra l'altro cbe « la politica dei governo israeliano verso• la Cecoslovacchia - emigrazioni in massa realizzate a mezzo di agenti sionistici nelle imprese cecoslovacche, asf,ortazione illegale e diJonesta di 1 1 (1- lori e mezzi finanziari, ecc. >> tende ad « impedire i s11eceSJidell,edijicazione socialisla della Cecoslovacchia» .... ed a favorire « con varie macchinazioni eseguite nel/' econcmia popolare a da11- no della Cecoslovacchia,.... il rafforza– mento delle capacità economiche e mili– lari di Israele quale base della polilica aggressiva amencaua nel Mediterra– neo... » Quello che è ridicolo - o tragico - è che il governo Cecoslovacco voglia vedere nell" « esporiazione cla11des1ina di valori e mezzi finanziari» da parte di pochi emigranti, un tentativo di sa– botaggio dell'economia del Paese. E' questo un fenomeno quanto mai istrut· tivo, e certo può indurre a credere che i dirigenti comunisti cecoslovacchi - dimenticando l'insegnamento di Car– lo Marx - ignorino certe leggi inelut– tabili dell'economia e della storia, ed attribuiscano alla perfida volontà di questo o quell'individuo responsabilità non ad altri imr,utabili che alle neces– sarie leggi economiche. Non possiamo credere che essi vedano nell'« esporla• zione illegale e disonesta di 11alorie mezzi finanziari» di emigranti ebrei che sono già stati a suo tempo spogliati dai nazisti, le reali cause degli « insuc– cessi dell'edificazione socialista della Cecoslovacchia » : resta quindi solo va– lida l'ipotesi della ricerca del capro espiatorio. · Non è detto che, questa ipotesi ac- cettata, dobbiamo respingere tutte le altr.e che sono state sollevate. Molti giornali hanno voluto ved.ere una spie– gazione della recente politica ebraica deli'U.R.S.S., nella sua politica mur.sul– mana, tendente ad impedire lo scivola- · Ferrowlerl La CGTL sia mi11accia11do 11,1nuovo sciopero fe,·roviario, al q11ale, sin da ora, sia la CISL che la UIL hanno dichiara/o di 11011aderire per 11011 prestarsi alle 11 manovre politiche" dei comunisli. In rea/là ci pare che il PCI 11011 possa /ra,·re da ques/a eve,1- 1uale agi/azione, des/inala al/'i111popo– lari1à, alcun van/aggio elellomle e sia– mo couviuti che Je lo .rciopero ri– mal'l'à una minaccia, ciò .ri dovrà ad 1111 semplice calcolo di 1omaco1110pro– pagandislico che anche la ce/I/raie di via delle Bo/leghe OsCJlfe sa fare. Il gov!tuo, come è 11010,non ha fatto niente, a.rsolutamenle 11ie11te, per tranquillizza,·e il personale delle PF.SS. che, da quasi cinque a1111i, ha poSlo delle giusle rivendicazio– ni, relative al 1110 particolare stato giuridico, ai quadri di classificazione, a /abelle stipendiali più aderenli alle responsabili1à ed alle caraltet'ÌStiched'el– la g,·a11deimpresa di trasporti geslila dallo S1ato: si è limilalo alle soli/e pro111esse vaghe e generiche, dimo– s/ra11do chiarame11te di non volere af• f,·011/are il problema nei suoi precisi tel'mini. In questi ultimi ,ne1i, quando la /altica del « men~re il can per l'aia » si dimostrò inadeguata, ricorse alla lrova/a della legge-delega, che tu/lo avrebbe dovulo sanare e lii/li tranquillizzare e che - olll'e ad inco11• /rare l'opposizione delle ca/egorie degli 1tata/i - rimane, per l'avventurosa vi• cmda del noSlro Parlammlo, lei/era 11101'/a. 'I!. chial'o che, sindacabilmenle pm·• lando, al p1111to in cui stanno le co1e ai Fert'ovieri non 1'e1tache scendere 1111ovamente in ùciopero. Basti pen.rare che, dopo /'u/1ima agi/azione di qua– rantotto ore, non solo non e'è Italo nessun riavvicinamento fra le parti, ma il Gaver110non s'è curato nemmeno di dare le soli/e generiche assicura– zioni e ha dimos/rato, facendone osten– lazione, la pi,ì filosofica delfe indif– ferenze. Se lo sciopero non s, farà - lo ripe1ia1110 - dipenderà d11 una valutazione politica e non sindacale. mento degli Stati Arabi verso le Po– tenze Atlantiche, o perfino ad attirare gli Stati Arabi verso il blocco stali– niano: basta una conoscenza superfi– ciale delle esigenze arabe e dei pro– blemi del Medio Oriente per rendersi conto che è i11111ile impedire lo sci– volamento degli Stati Arabi verso le Po– tenze Atlantiche, perché queste sem– brano volersene occupare direttamente con la loro cecità politica; e che è (l!Jttrdo cercare di attirare gli Stati Arabi verso il blocco staliniano perché la struttura sociale di questi Stati non sembra permetterlo ancora. Si può forse cercare una spiegazione ntlla polit,ca mussulmana interna del– l'U.R.S.S. <' L'Obse,.va1e11r » del 28 ago– sto 1952 annunciava che il Congresso Islamico di Karaci avrebbe deciso la costituzione di commissioni cli inchie– sta in Egitto, in Siria e nel Pakistan, per raccogliere le testimonianze dei rifu– giati musulmani provenienti clall'U.R S.S., sulla politica di laicizzazione e di :1ssimilazicne, perseguita dagli stalinia• ni - non solo nei riguardi degli Ebrei, ma anche di molte altre minoranze na– zionali, religiose e razzioli, e in particolare - nei riguardi delle mino– ranze mussulmane. Il Congresso di Karaci avrebbe de– ciso, d'altra parte, di ricorrere all'O.N. U. (attra,·erso gli Stati mussulmani) per chiedere la nomina di una Commissio– ne di Inchiesta internazionale in Rus– sia, l'applicazione dei principi della Carta alle minoranze musulmane di Asia Centrale e del Caucaso, e la ces– sazione delle persecuzioni che colpi– rebbero, ir. questi territori, i ministri del culto islamico. Se i Paesi mussulmani avessero pre- No11 crediamo che i co1111111isti, i11110~ me dei 111periori iutere.rsi dei lavo– ratori, siano disposti a poche sellimaue dalle elezioni, ad allirarsi le ire di molli ci/ladini che pur 11011esse11d'o DC, devo110 sel'virsi del treno e che possono avere delle inconlrollabili rea– zioui alle ,,me. · Però, questi poveri ferrovieri ci van- 110 di mezzo in ogni modo: se fanno LAVORO e SINDAU~TI sciopero aiutano la Democrazia Cri– stiana i11 una facile propaga11da; se 11011 lo fan110 ail11a110De Gaspe,·i ed i suoi ministri. La CISL e l'UTL, inutile dirlo, 11011 fan110 - per prin• cipio - quello che fa la CGTL: 11011 è da escludere che, seguendo questa forma di alla slralegia sindacale par· 10,-ila dal fanlasioso ingegno del/'011. Pastore, la CISL e la UIL dichiarino la sciopero dei ferrovieri in opposizio– ne ad u11 cauto e prudente atteggia- 111enlodi Di Villorio. Selopero del broeelantl La CGIL ha dichiarato, Jm il 16 aprile, lo sciopero generale delle cale• gorie braccia111ilicol p,·opo11imento di richiamare l'a1te11zio11e d l governo sul– la necessità di dare pratica at111azio11e a taluni p1·ovvedi111e111i di ordine socù1- le, da. mollo tempo app,·ovali dal Par- . lamento, dopo 1111 souuo 11011 lieve sui ,.iposanti tavoli delle competenti com– missioni di Palazzo Madama e di Mon– tecito,-io. Si tratta, come è 110/0 1 del sussidio di disocc11pazio11e a favore dei bracciami e della corresponsione de/• I'aumenlo degli asseg11i familiari, già co11co,·da10 sfodacalmente nello scorso ollobre e già approvato dai d11e rami pmJame11/a1·i. l11olt1'8,lo sciopero in- 1e/1de porre l'accento SJ1ll'esiie11za di sentato un ricorso in tal sehso alle N.U., ciò avrebbe avuto certo gravi con– seguenze in tutto il mondo arabo, ed avrebbe precluso le possibilità future cli espansione propagandistica del co– munismo. Ora, nessun ricorso è mai stato presentato, e nessuna pubblicità è stata data alle decisioni del congres– so di Karaci. La maggior parte dei giornali di informazione si è astenuta dal parlarne. Come spiegare questo si– lenzio? S, può forse credere ad un ~ccordo, tacito o esplicito, fra l'U.R.S.S. ed i Paesi musulmani, per il quale la pri– ma si sarebbe impegnata, a rinunciare alle persecuzioni contro i musulmani, ad adottare una politica antisemita, ed a rompere con lo Stato d'Israele alla pdma occasione, ed i secondi - da parte loro - avrebbero rinunciato a sollevare all'O.N.U. la questione delle persecuzioni dei musulmani nell'U.R. S.S.? Questa tesi sembrerebbe confermata così dall'accusa di « sionismo » solle– vata al Processo di Praga, avvenuto pochi mesi dof,o il Congresso di Ka– raci, quando tale accusa era stata tenuta celata in tutto il periodo dell"istrutto– ria che d11ra11a già da circa 1111 a11110; come dalle. rottura delle relazioni fra l'U.R.S.S. e lo Stato d'Israele, avve– nuta quiudici giorni prima dell'aper– tura della attuale sessione delle Nazioni Unite; come da certe notizie secondo le quali sembrerebbe che l'U.R.S.S. « stia cessando le f,er1ec11zio11i conll'o i m1w1/ma11i del Caucaso, del Volg" e del T U/'Ches/a/J » (« Esteri », 15 febbraio 1953, pag. 20). Questa tesi potrà trovare un'ulteriore conferma nelfa ripresa delle relazioni diplomatiche fra l'U.R.S.S. e Israele, alla fine dell'altuale sessio1Je dell'As– semblea delle Nazioni Unite, quando gli Stati musulmani non avranno più la possibilità di far mettere all'ordine ciel giorno dell'Assemblea i problemi che sono stati ogg<;jto delle decisioni Jel Congresso Islamico di Karaci. GUIDOIIUBINI 1111a seria sicurezza mutualistica, dalla quale i lavora10,·i agricoli sono i11 g,·an parte esclusi, sia pe,.ché non rag• gi1111go110 1n1111mero di giorn.Pted,im• piego tale da ga,·a,11ireall'INAM i ne• ceuari con11ib11ti assicurativi, sia perché gli ag,.ico/10,·i evadono con facililà estrema i loro oneri 1ociali. I braccianti, in ve,-ità, riuniscono in sé, come prestatori d'opera, una serie di disgrazie: bassissimi livelli salariali; impiego medio di 100-200 giomate a/J· nue; a.uenza di protezio11emutualistica. Basti pe/JSal'e a quello che accade i11 quasi tutto il me,.idio11e,ove 11011 vengono rispettati i contratti di lavoro, ove 11011 esistono che salari di fallo di tre o qual/rocen/o lire al giomo, ove le abitazioni non 10110che g,-oJJeo stam– berghe umilianti, per rmdersi esalla• mente conto che quando i braccianti fan110 sciopero han110 sempre, sempre ragione. In q11es1econdizioni di cose, salta- 110fuori i ben 11ulrilidemocratici della · CISL e del/' UIL a dire che I' agi/azio– ne è polilica, che 11011 deve esser falla e sostengono che, dopo la disoccu– pazione iniernale, fa,· pe·rde,-euna gior– nata di lavoro ai braccianti è crimi– nale. Come se gli scioperi in ag,-icol– tura, si potessero fare d'inve,·110! E 11011 è che da questo sciope,.o ci al/e11diamo miracoli. Sappiamo benis– simo che sino a quando una seria 1·i/or- 1JJa (tgrarianon tog/iuà, dalle mani dei terrieri, il monopolio della tena e 11011 incanaleràun notevole investime!llo di capila/i nelle o/,ere di lrasformazione fondiaria, le sorti del 11os/ro p,.o/ela· 1-iatoagricolo 11011 po1,·am10sosta11zial- 111entemulare. Ma è chiaro che i la– voratori più disgraziati del · mondo, colpili dalla ·miseria nelle forme più tragiche ed avvilenti, 11011 possono, per ottenere il S11ssidio di disoccupazione o il pagamemo degli assegni familiari, che fare\ 1ciopero, 11011osta11te i timori ele110,·al1dell'On. PaS/ore che, con una psicologia di partilo bo,.iosa e rislrella, 111110 val11tain f 1111zio11e d gli i1111ressi D. C. anche quando quesli corrono con i motivi più elementari dell'umana solidal'Ìtlà. POST DELDIRETTOR 3000 = fume Caro direttore, uno dei problemi sociali della massima importanza è quello dei vecchi pensionati della Previdenza Sociale. Non deve credere l'On. ?i.•linistro del Lavoro di ave1fo risolto con il provvedi– mento legislativo andato in vigore in da-ta 4 aprile 1952; esso apporta, è vero, un innegabile miglioramento ai recenti pen– sionati ed ai pensionabili, ma nessun gio– vamento arreca a coloro che sono pensio– nati già da tempo. Con l'applica-zione del suddello 1>rOV\'r– dimento legislativo, la pensione, pe1· gli an– tichi pensionati, e sono numerosi, è rima– sta quella che era, cioè una pensione di fame e di miseria variabile dalle cinque– mila alle cinquemiÌa e cinquecento lire al mese. Ci dicano l'On. Ministro del La-– voro, e con esso tutti i Parlamentari, S<' è possibile che un povero vecchio con la moglie possano vivere con Ja detta somma. Essa non è sufficiente nemmeno per il ~lo pane; e tutto il resto? Non avrebbe dovuto essere così tanto ll'ascurato dai Signori legislatori il diritto di tanti vecchi lavoratori, antichi pensionati. Essi hanno prestato la loro opera lavora– tiva quando la massima paga che un ope– raio percepiva era di due lire al giorno, la giornata lavol'ativa era di dieci oz-e, il lavoro eseguito e.on mezzi rudimentali esi– geva maggiori s!on.i fisici, non vi erano mense aziendali, non vi era indennità di contingenza, né corresponsione di assegni familiari, non vi era assistenza medica e· farmaceutica, né assicurazione sugli in!o1- tuni, non vi t'rano ferie, né le 200 ore a Natale, né riposo per le gestanti, né tanh• altre svariate pi'ovvidenze delle quali frui• scono i lavoratori attualmente. t assolutamente necessa-l'io riap1·ire la di– scussione su tale importante argomento e continuarla con quella serietà e risolutezza che esso richiede, fino al raggiungimento di una soluzione soddisfacente che sia di giu– stizia riparatrice. Non è umano che un onesto lavoratore, solo 1>erché non ha protezione, dopo aver prestata per 50 anni la sua preziosa atti– vità, alla fine della sua \•ira debba lan– guire nella più squallida miseria, o met– tere fine alle sue sofferenze col suicidio, come sovente avviene. Occorre, senza- in– dugi, che noi socialisti ci facciamo pro– motori di una iniziativa per ottenere che ai pensionati della Pre\'idenza Sociale, nes– suno escluso, \'enga corrisposto un minimo di pensione di non meno di quindicimila Jire al mese, somma indispensabile a non morire per fame. Si obbietterà, da parte delle competenti Autorità che non è possibile, non ci sono fondi ecc. Ebbene, si faccia il calcolo della somma annuale occorrente per coi - rispondere quindicimila lire al mese come minimd di pensione a coloro che tale som– ma, con le pensioni modificate, non rag• giungono, si faccia versare agli impiegati ed operai in attività '<.li servizio un con– tributo straordinario tale da raggiungere la metà della somma occorrente, l'altra metà la dia lo Stato e si formi presso l'Istituto della Previdenza Sociale un fondo integrativo a tale scopo. Un 'modesto con– tributo per tale uso ogni la-\'oratore lo eia• rebbe con piacere tenendo presente la gran– de parlata sociale a cui esso verrebbe de– voluto. Ho piena fiducia che questo appello ven– ga accolto con ·quella considerazione che merita e che chi meglio sa operare faccia il suo dovere, onde promuovere un Mto di vera giustizia sociale. NUOVA SABATINO ANTO:SIO Fratte di Salerno REPUBBLI fll/IlWIJICilWAl',E 1'01',ITICO Esce il 5 e il 20 di ogni meseia ottopagine Comilalo Dirdlivo: P.CALIFFI - 1. CODIGNOLA • A. GREPPI • P.VITIORELLI R,dasionc: Flrem:e, Pluza della Libertà 15 (50.998) .A.mmini,tra:sionc: Firenze, Piazza Indipendenza, 29 (22.058) e/a poatale S/6261 (La Nuova Italia) Firenze Abbonam. annuo L. 800; Estero L. 1000; S01tezùtore L. 5000; Sottoaerhtore quota memile di almeno L. 200 Una eopUI L. 86 • .Arrelrata L, 60 Autorlu.del Trib. di Firenzen. 878 del 80-12-1'162 Blabi::~:. 1-vi.:~~~·:r1h:.· RelpoDJablle: Trulano Coàignola

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