Nord e Sud - anno XX - n. 158 - febbraio 1973

Il porto di Napoli appositi accordi permette di godere degli stessi vantaggi derivanti dall'esistenza di una linea diretta regolare, anche quando non esistono le premesse economiche per la istituzione autonoma della stessa. In senso assoluto l'avanmare di un porto è infinito ed indeterminato, essendo comunque immaginabili operazioni commerciali tra due diversi porti per il cui assolvimento è sempre disponibile una flotta di navi vagabonde (i tramps degli anglosassoni) pronte ad operare in carenza di servizi di linea. Tuttavia, l'espansione dei traffici è oggi più che mai legata all'esistenza di stabili rapporti commerciali con differenti porti appartenenti a paesi con i quali l'interscambio per via marittima è considerevole. Ovviamente, la linea marittima regolare è importantissima anche quando non sussistono ancora rapporti commerciali di un certo relievo, ma quando questi sono potenzialmente possibili 10 ed auspicabili. Di conseguenza, l'avanmare risulta molto meglio determinato del retroterra, estendendosi lungo tutti i litorali che risultano stabilmente collegati da linee regolari di navigazione anche se, concettualmente, se ne può immaginare una successiva estensione in rapporto a specifiche esigenze di trasporto espresse dai caricatori. In ogni modo, il rapporto tra retroterra ed avanmare risulta sempre di tipo funzionale, nel senso che dalla sua espressione dipendono la caratterizzazione dei traffici e la qualificazione del porto marittimo che ne assolve le funzioni di tramite. Per la sua posizione geografica il porto di Napoli fa capo a numerose linee regolari di navigazione che coprono settori di traffico estesi dalla facciata settentrionale dell'Africa alla costa occidentale di quel continente, dal bacino del Mediterraneo orientale sino al suo versante occidentale e dalla porta di Gibilterra fino al Nord Atlantico e al Mare del Nord. Inoltre, quando il Canale di Suez risultava agibile anche la costa orientale dell'Africa e i paesi del Vicino ed Estremo Oriente rientravano nell'avanmare del porto di Napoli; oggi questi traffici sono quasi scomparsi, anche se un certo interscambio con l'Oriente è ancora attivo per la via di Buona Speranza. Il retroterra, come si diceva, non e facilmente identificabile, data la sua configurazione dinamica; tuttavia, con una certa approssimazione si può ritenere che esso si estenda a tutta la regione meridionale interessando, anche i territori a settentrione dell'asse Roma-Bari. Poiché risulta che l'inoltro delle merci avviene per via ordinaria in misura oscil-.: lante tra il 70 e 1'80% del movimento complessivo e il trasporto stradale 10 In questi casi, fondamentale può essere il ·ruolo della navigazione di linea sovvenzionata, alla quale compete assumere il compito di promozione dei traffici in funzione di possibili prospettive di futuro sviluppo dell'interscambio. 83

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