Nord e Sud - anno XX - n. 158 - febbraio 1973

1 Il Parlamento 25 anni dopo ha meriti e diritti, potrebbe dare l'esempio intimando lo stop a questa tendenza. Per un certo tempo, i parlamentari si sono difesi bene, appellandosi ai doveri da svolgere in Commissione, o ad altre incombenze legate all'attività del Parlamento. Le Commissioni, in effetti, hanno un buon ritmo di lavoro, ma ciò non basta a spiegare tutto. Più semplice sarebbe dire che ci sono i doveri di partito o, come si fa a quattr'occhi, che è perdere tempo stare ad ascoltare discorsi scontati in partenza e che altro non appaiono che un disco, sentito più volte .. 11 parlamentare (in generale, ma evidentemente non per tutti è così) sa che la sua forza, la sua influenza, la possibilità di « ritornare », dipendono non solo e non tanto dal fatto che egli operi bene o male in Parlamento, ma soprattutto dal rapporto che avrà tenuto con lo staff del partito, a vari livelli, o della corrente. E tutto ciò contribuisce a spiegare l'assenteismo ed anche il tipo di attività che, quando viene svolta, impegna il deputato o il senatore. Escluso praticamente dalle grandi scelte, questi cerca una rivalsa in un'attività che Ferrarotti definì «sublimatrice» (leggine, interogazioni, ecc.). Tale condizione finisce poi quasi per far rivalutare l'antica figura di certi « notabili » che, con tutte le loro pecche, e pur rappresentando un mondo che è decisamente superato, almeno davano un senso attivo al loro mandato parlamentare. A parte ciò, non a caso si sono avute esortazioni autorevoli a convogliare di più in Parlamento « ricche esperienze e intelligenze » (tra gli altri, il Capo dello Stato, Leone, 20 clic. 1972). In sostanza, a 25 ani dalla promulgazione della Costituzione, la democrazia italiano può e deve porsi questi problemi, s'intende senza confondersi con le tendenze ostili alle nostre istituzioni politiche. La diagnosi può essere severa, proprio per togliere spazio alle critiche fuori del sistema. Sicché il funzionamento delle istituzioni implica un problema di volontà politica e di uomini, oltre che di accorgimenti tecnici. D'altronde, oggi la sinistra fa i conti con se stessa, con le lacune stesse della sua iniziativa. Abbiamo i codici inquinati di norme fasciste, ma quante centinaia di leggine sono state presentate in due decenni e mezzo su argomenti tra i più marginali, anziché puntare, sul serio, sulla rifo~a dei codici? · Oggi si avverte l'esigenza di un discorso riflessivo sulle istituzioni politiche e sui reciproci rappor~i tra questi organi (Parlamento, partiti, Governo) per rendere più incisiva la loro opera, sincronizzandola sulle esigenze rapide della società in trasforma11

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==