Nord e Sud - anno XX - n. 158 - febbraio 1973

Il Pubblico Ministero permette di raggiungere posizioni e sedi ambite: al diritto all'inamovibilità della sede gradita, si aggiunge il diritto alla ... mobilità fino a che non venga occupata la sede di gradimento, ed è ovvio che, anche per tal fine, la fungibilità delle funzioni sia elemento oltremodo favorevole. Lasciare le cose come stanno è conveniente al potere esecutivo che dispone di s,trumenti idonei per assicurare un occulto ed insidioso controllo dell'azione penale attraverso gli organi di polizia, le prefetture, le questure; che è in grado di penetrare nelle procure mediante l'invisibile rete del concerto del guardasigilli per il conferimento degli uffici direttivi, o attraverso il sistema delle chiamate ministeriali o paraministeriali. Nonostante ogni sforzo, lodevolmente compiuto nel trascorso quadriennio da-1Consiglio Superiore della Magistratura di cui ho fatto parte, non si è riusciti, né probabilmente si riuscirà nel futuro, ad arrestare l'emorragia dei magistrati distratti dai loro compiti istituzionali, e chiamati a ricoprire incarichi di ogni sorta, presso ministeri ed enti delle più svariate specie. E non è, questo, un mezzo formidabile di pressione? Ma se da una parte il governo ostenta la sua olimpica tranquillità, sapendo di potersi scaricare da ogni censura ed addebito, dall'altra i magistrati del Pubblico Ministero si sentono abbastanza riparati dall'usbergo della irresponsabilità. Ed infine, le forze politiche che egemonizzano il governo o l'opposizione, trovano assai utile una clandestina spartizione del potere nelle procure, trasferendo la lotta delle correnti nel ca1npo giudiziario, o mettendo in imbarazzo il governo attraverso gli strumenti dell'azione penale, essendo ben possibile, attesa la ormai palese politicizzazione del magistrato, anche in senso partitico la formazione di saldi legami ideologici o di altra più prosaica natura. Ed è evidente, come l'irresponsabilità del Pubblico Ministero giochi un ruolo estremamente favorevole per il costituirsi ed il consolidarsi di siffatti poco ortodossi canali di comunicazione. Non v'è· dubbio che la continuazione di un siffatto sistema porti grave nocumento al cittadino ed alle istituzioni democratiche, per cui è necessario ed urgente ingaggiare una grande battaglia per un profondo rinnovamento in questo particolare settore della giustizia. Due gli obiettivi da raggiungere: rendere effettivo, quanto più è possibile, il principio dell'obbligatorietà dell'azione penale che, almeno presso di noi, è regola di civiltà, liberare il Pubblico Ministero da quella specie di limbo in cui è collocato, dandogli un posto preciso nella struttura dello Stato, responsabilizzandolo. Stimolo quanto mai efficace perché venga applicata la norma sulla obbligatorietà dell'azione penale, potrebbe forse trovarsi nell'eliminazione dell'iniziativa mor:iopolistica del Pubblico Ministero; oltretutto, con103

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