Nord e Sud - anno XIX - n. 147 - marzo 1972

Marcello Marin lo sviluppo, oltre che con il capitale di rischio, an~he attraverso fid·eiussioni, adeguati finanziamenti a medio ed a: lungo termine e la consulenza tecnica. È, inoltre, possibile che la Fina11ziaria Laziale venga ad interessarsi anche della realizzazione di infrastrutture di interesse regionale. Sui risultati finanziari delle società ora viste si rimanda ad un recente articolo 39 che esami11a esaurientemente questo aspetto; mentre sembra opportuno, sperando di ritornarvi in futuro più compiutamente, di procedere ad alcune considerazioni di carattere generale. La prima riguarda la forma giuridica che conviene dare alla finanziaria regionale. Si è visto che tutte quelle operanti e quelle di prossima costituzione sono società per azioni. Fa eccezione i'ESPI che è, invece, un ente pubblico; la questione sta appunto nella scelta tra queste due forme giuridiche, essendo pacifico che, una volta deciso per la forma societaria, quella di società per azioni sia da preferirsi. La questione non è di poco momento ed andrebbe opportunamente approfondita, discendendo da essa: il- grado di dipendenza della finanziaria -dall'Ente Regione; le modalità del suo inserimento• nell'ambiente economico e, in definitiva, « i processi decisionali delle grandi linee della gestione; le scelte operative specifiche e le possibilità di operare in condizioni di efficienza » 40 • Qui in breve può dirsi che, qualunque sia la finalità d·ella finanziaria, il ricorso all'istituto societario consente di distinguere opportunamente fra tale finalità ed il n1etodo per conseguirla. Si tratta del resto di una esigenza di chiarezza nella distinzione dei vari momenti interessanti la vita della finanziaria: il primo, che deve vertere sugli obiettivi che si intendono affidare alla società e che è essenzialmente politic_o, segue il momento della programmazione di lungo 39 F. MILANO, Le finanziarie regionali ed interregionali in Italia: primi risultati di un'esperienza, in « Rivista di Politica Economica», nov. 71. Lasciando da parte l'ESPI, sui cui risultati negativi non è il caso di fern1arsi oltre, basterà qui fornire qualche elen1ento sulle quattro finanziarie già 1n attività (SFIRS, FRIULIA, Finanziaria Piemori tese, Finanziaria Ligure) che sono le sole per le quali è possibile un discorso del genere. Tutte le società presentano risultati finanziari non certo brillanti a causa del basso reddito del capitale impiegato, dell'elevata incidenza delle spese di intermediazione (particolarmente di quelle generali e ciò a causa delle dimensioni relativamente modeste delle società) e del verificarsi di perdite. Il rendimento in percentuale sul capitale sociale è, per tutte e quattro le società o inferiore all'unità o addirittura negativo (è il caso della FRIULIA, nel 1967 con -0,6% e della Finanziaria Ligure nel 1969 con -8,1 %). 4-0 G. M. GoLINELLI, Le finanziarie di sviluppo nell'esperienza italiana, Milano 1970. Nell'ultin10 capitolo il problema in esame è ampiamente trattato. 68 Bibiiotecaginobianco

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