Nord e Sud - anno XIX - n. 147 - marzo 1972

L'equilibrio asiatico tura senza uscita, ed oramai priva di significato militare, per non aver voluto impegnare un numero molto minore di uomini quando gli avversari non si erano ancora consolidati. Dopo questa pluriennale catena di assurdità, l'unica via di uscita consiste in uno sgancia1nento più o meno onorevole, anche perché, in conseguenza del mutamento dell'equilibrio militare asiatico, l'importanza strategica del Vietnam in funzione anti-cinese è divenuta negli ultimi tempi indubbiamente minore. È molto probabile che, in questo momento, non esiste ancora un vero equilibrio nucleare fra la Cina e la Russia. Secondo l'International Institute for Strategie Studies di Londra 8 , solitamente bene informato, la Cina disporrebbe di qualche decina di missili balistici di media portata e starebbe sviluppando un missile intercontinentale. Avrebbe inoltre iniziato la produzione di velivoli da bombardamento (Tu-16 di modello sovietico) e ne costruirebbe cinque esemplari al mese. Sono dati che, per la serietà della fonte da cui provengono, possono essere accettati, sia pure con una certa cautela. Da essi, appare subito evidente che la Cina, pur avendo messo a punto armi nucleari di una certa potenza e pur disponendo di un certo numero di vettori, non è ancora in grado di minacciare l'Unione Sovietica: la superiorità di cui questa dispone, sia sotto il profilo qualitativo che sotto il profilo quantitativo, è per ora schiacciante. I missili che attualmente l'URSS può lanciare sulla Cina sono ben più numerosi e potenti di quelli che la Cina può lanciare sull'URSS. E, per giunta, è molto probabile che i sistemi antimissilistici russi - forse non pienamente « affidabili » contro i sofisticati e numerosi sistemi offensivi degli americani - siano in grado, grazie anche all'indubbia efficienza della rete d'allarme sovietica, di intercettare tutti i missili cinesi prima che questi raggiungano i loro bersagli. Così come è molto probabile che i caccia sovietici siano in grado di intercettare o di abbattere tutti i bombardieri di cui la Cina dispone attualmente. Questa situazione, però, appare destinata a mutare. L'equilibrio nucleare non è necessariamente basato sulla parità: nessuno è disposto a correre il rischio di vedersi arrivare una sola atomica anche quando, in cambio, può distruggere l'avversario. Il giorno in cui i missili ed i bombardieri cinesi saranno divenuti abbastanza numerosi da far ritenere improbabile la loro totale distruzione da s Ogni anno questo istituto pubblica un'analisi della situazione strategica mondiale. Le notizie citate sono quelle fornite dalla pubblicazione « The Military Balance 1971/72 ». 37 BibliotecaGino Bianco

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