Girolan10 Cotroneo dalla sua idea della sinistra come natura, occorre riconoscere in essa un fo11damento di verità. Carlo Antonì rjlevava, con l'acutezza che gli era consueta, come la cultura europea, di fro11te all'alternativa fra l'essere di Parmenide e il divenire di Eraclito, avesse fi11ito con lo scegliere quest'ultimo, optando quindi per una visione non già contemplativistica (ancora oggi tipica di altre società e di altre culture), bensì per una attivistica, dinamica, della realtà. Se quest'ultima la chiamiamo, in formula abbreviata, «sinistra», allora Moravia ha certamente ragione: non a caso infatti uno scrittore attestato su posizioni conservatrici (di un conservatorismo di tipo metafisico), l'americano Thomas Molnar, ha scritto, in uno dei primi libri la11ciati all'inizio del « nuovo corso » dall'editore Rusconi, ~he la « sinistra » odia « l'essere » preferendo sempre « ciò che non è a ciò cl1e è ». Da Cartesio in avanti, infatti, la cultura idealistica europea ha visto la realtà come « sempre incompleta », per cui la sua ambizione è stata proprio quella di « completare la realtà »: per fare questo, per raggiungere « l'impossibile coincidenza di ciò che è con ciò che dovrà essere » ha finito col dare « la caccia all'immaginario », sostituendo all'antico culto dell'essere quello del« non-essere ». Indipendentemente dalle conseguenze negative o addirittura catastrofiche che ne trae, Molnar ha certamente individuato la caratteristica principale della moderna cultura occidentale: il che porta paradossalmente la st1a tesi a coi11cidere con quella di Carlo Antoni e di conseguenza con quella di Alberto Moravia. 'f ornando a quest'ul ti1no, è tuttavia evidente che la sua affermazione secondo cui la sinistra è un « contenuto di per sé » comporta un grosso eqt1ivoco, in qua11to finisce con l'amm.ettere quella possibilità di coincidenza di essere e di pe11siero (che si realizzerebbe in una certa forma - e sappiamo quale - di organizzazione sociale), sclerotizzando così gli schemi di cui larga parte della sinistra italiana ha fatto finora uso ed abt1so. Non per nulla Ugo La Malfa, replicando a Mora,,ia, ha insistito proprio sul tema dei « contenuti », respingendo quella coincidenza che la sinistra marxista, di cui Moravia in questa occasione ci è sembrato il portavoce, ha sempre postulato come raggiungibile, dando così alla propria azione un contenuto che « proprio perché astratto, proprio perché ideologizzato, e pereia usurato in anticipo, rischia di far risorgere in Italia una destra di tipo tradizionalmente autoritario, e quindi fascista ». Le due posizioni cui qui abbiamo accennato, quella di Moravia e quella di La Malfa, rappresentano esattamente le preoccupazioni che dividono la sinistra non marxista da quella marxista. Quest'ul12 Bibiiotecaginobianco
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