Nord e Sud - anno XIX - n. 147 - marzo 1972

Girolanio Cotroneo punto di vista non ci pare preoccupante né la pubblicazione che Rusconi ha fatto di De Maistre, né quella che Volpe ha dato di Halévy, che si può benissimo leggere, come ha scritto Arturo Colombo, « con occhi sgombri da incat1te nostalgie autoritarie o addirittura totalitarie », né quella di ,\delpl1i ha fatto di Nietzsche, di cui pure si assiste a una sorta di revival che sembra invece preoccupare Vittorio Saltini: il quale sostiene che l'autore dello Zarathustra è di nuovo in auge in quanto i suoi pensieri « sono facilmente comprensibili e paiono abissali al dilettante, al piccolo-borghese che cerca in Nietzsche non il rigore intellettuale, ma gli orpelli per drappeggiare ' esteticamente ' il proprio qualunquistico individualismo >>. Sarà anche vero; ma in pratica le cose stanno poi in maniera. diversa. Anzitutto, autori come De Maistre o come Halévy, o come appunto Nietzsche, non possono essere più classificati (se non per validi motivi polemici immediati) come « di destra » nel senso in cui oggi adoperiamo questa categoria storiografica, se non_ a patto di mettere in questa categoria « tutti » gli scrittori politici del passato: altri infatti erano i tempi, le condizioni in cui essi operavano, altri i fini che li ispiravano e non sempre riducibili alla situazione contemporanea. Di essi, tuttavia, si pt1ò benissimo fare un uso di destra. Ciò che quindi colpisce (o irrita, o preoccupa) 110n è la presenza di un De Maistre, di uno Halévy o di un Nietzsche nel panorama editoriale contemporaneo, bensì la malafede con cui essi vengono riproposti da certi ambienti intellettuali contro i quali - e 110n già contro un autore del quale è ormai vano dire « di quanto mal fu matre » - va diretta la polemica da parte di chi della cultura ha tt1tt'altro senso .. Inoltre, sempre per restare nel tema della ripresentazione di certi autori del passato, un classico del pensiero filosofico o politico ha sempre un'enorme lentezza di penetrazione, l'accostamento ad esso richiede un retroterra culturale che non sempre il « qualunquismo » contemporaneo possiede. Non sarà. quindi in Nietzsche che andrà a cercare gli « orpelli >> per ammantare culturalmente la sua richiesta di u11a reazione politica; né in De Maistre la propria esigenza di uno Stato con solide strutture. Troverà invece purtroppo nella levata di scudi di alcuni intellettua}i italiani cl1e oggi ripropongono la « restaurazione culturale», che lanciano << proposte per prevenire » ( che poi sono proposte « per favorire » una « restaurazione » politica con caratteri _ben noti), la risposta alle attuali incertezze, alle difficoltà oggettive che oggi certamente esistono e che appunto il qualunquismo contemporaneo penserebbe di risolvere con una svolta autoritaria. Proprio per que10 Bibiiotecaginobianco

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