Nord e Sud - anno XIX - n. 147 - marzo 1972

Giampaolo Zucchini mento vo·tato contro l'app·rovazio11e del « pacchetto», ma è altresì vero che un tale autorevole personaggio (i cui ami~i - si noti - sono rimasti all'interno del partito, ove peraltro hanno perso la vicepresidenza Brugger a vantaggio di un rappresentante della maggioranza, l'on. Roland Ritz) è più pericoloso e scomodo fuori che -dentro. L'ipotesi ventilata, di una spaccatura della Siidtiroler Volkspartei (anche se estremamente improbabile ed aleatoria) trae appunto origine e dal « caso Dietl » e dall'estremo· equilibrio tra le forze della maggioranza e quelle della minoranza, che si contrastano senza esclusione di colpi. La minoranza stessa, che co·ntrolla t1n in1portantissimo mezzo di comt1nicazione e di pressione quale il « Dolomiten », approfitta di questa situazione per alzare, quando pt1ò, jl prezzo delle sue richieste. Così, in occasione del primo incontro 1972 del « comitato d'intesa» tra la Volkspartei sudtirolese e quella di Innsbruck, la delegazione della SVP - che in un primo tempo aveva visto l'esclusione di Brugger a favore di Ritz, in quanto nuovo vicepresidente - ha aumentato poi il numero dei propri membri, portandoli a nove; cinque dei quali sono della maggioranza (che viene così propo:czionalmente sacrificata), compreso il segretario generale Atz e il rappresentante del movimento gio_vanile Benedikter, e quattro della minoranza, tra cui ricordiamo lo stesso Brt1gger, Alfons Benedikter e Dalsass. Fino a qui la SVP che, abbandonata la strada della richiesta dell'autodecisione, si appresta a continuare a governare, come partito di maggioranza, il Siidtirol, ma con poteri ben più ampi di quanti non ne avesse prima e con la grave responsabilità di tutelare anche le minoranze italiana e ladina. Ma gli altri partiti? O, meglio, quali sono le forze politiche, eco-nomiche e sociali che nell'ambito della provincia autonoma di Bolzano, al di fuorj dei partiti a base nazionale, contrastano o possono contrastare, o comunque far modificare la politica della Siidtiroler Volkspartei insidiandole (naturalmente per ora da lontano), la leadership del gruppo di madre lingua tedesca? Esiste la possibilità, per il gruppo di rninoranza di lingua jtaliana, di svolgere un preciso ruolo politico di collaborazione e di salvaguardia dei propri interessi e delle proprie caratteristiche di gruppo, peraltro non ancora molto omogeneo causa l'immigrazione dalle regioni italiane più disparate (e in questo ì cittadini italiani di lingua tedesca hanno ragione), attraverso la ·partecipazione attiva alla vita politica, che, superando le contrapposizioni ideologiche ed organizzative dei partiti a base nazionale, abbandonando vecchi e ammuffiti pregìudizi nazio·nalistici, trovi invece la propria genuina espressione in un raggruppamento politico a base localep anche regionale? 98 Bibiiotecaginobianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==