Nord e Sud - anno XIX - n. 147 - marzo 1972

· Girolan10 Cotroneo come alternativa non solo al marxjsmo, ma anche alle tendenze liberal-democratiche sulle qt1ali si fonda la nostra repubblica. Chiarito qui11di l'abisso di distanza fra il pensiero reazionario e la parte migliore della 11ostra tradizione democratica - fra cui primeggia Croce -, resta da chiarire il significato dell'affermazione dello stesso Croce, con cui ablJiamo aperto questo scritto. E vale la pena chiarirlo in quanto oggi proprio quegli scrittori che Croce, come ormai sappiamo, qualificava senza esitazione « reazionari », e in primo luogo De Maistre, vengono riproposti per dare un fondamento teorico (e una tradizione) al tentativo di ricostituire una cultura « di destra », per accompag11are quella « restaurazione culturale » alla quale - dopo t1n'ennesima, vergognosa, trahiso11 des clercs - hanno dato la loro adesione intellettuali non sempre di secondo piano nella vita culturale del nostro paese, dimostrando, come ha scritto in un calibratissimo articolo su « La voce repubblicana » Raffaello Franchini, che ancora una volta la 11ostra cultura è apparsa restia « a trovare una mediazione tra il carnevale e il funerale, ossia, fuor di metafora, a muoversi con qualche consapevolezza o istinto o abitudine del ·se11so dell'umorismo o magari dell'understaten1ent », visto che finisce sempre con il proporre, come ora sta facendo, una « voga alquanto ciarlatanesca, che vorrebbe trarre un profitto editoriale, e perciò meramente e rapidamente economico, proprio dalla stanchezza che ha preso il pubblico dei lettori di fronte al prolungato e quasi statizzato ciarlatanismo dell'editore di sinistra. Così, al principio per ironia, poi per polemica, infine quasi per convinzione, si è cominciato a parlare di una filosofia o magari di una letteratura della reazione, foriera di un nuovo corso dell'editoria e quindi della cultura italiana ». Ma anche di questo diremo piu avanti. Ora vorremmo soltanto cl1iederci quale valore possa avere la riproposta - in termini di ristampe ampiamente diffuse e propagandate - di autori come De Maistre e Maurras, di ct1i ci è sembrato piuttosto preoccupato Alberto Moravia, tenendo· anche presente che Croce non ne sconsi-- gliava, anzi ne raccomandava, la lettt1ra. La risposta non è molto difficile. La ristampa di uno scrittore vissuto nei secoli precedenti, in ~e stessa non è mai preoccupante, qualora essa assuma, come dovrebbe essere, un valore soprattutto archeologico, senza tentarne un recupero culturale. Del resto autori come Burke e von Haller erano già stati pubblicati in Italia nel 1963, senza che la loro comparsa suscitasse allarme alcuno. Si tratta di letture che, come diremo fra poco, hanno sempre u11 momento positivo. Diceva del 8 Bibiiotecaginobianco

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