Nord e Sud - anno XV - n. 99 - marzo 1968

... Franco Fiorelli di principale importanza, e di co·ntatti - anche a livello- locale - con gli imprenditori interessati ad unità produttive di carattere sussidiario ed ausiliario. · Recentemente il Comitato -dei Ministri per il Mezzo-giorno ha cercato di dare a questa esigenza una soluzione pratica, che è risultata tuttavia affrettata ed eccessiva. In una nota emanata dal suddetto Comitato· ci si è preoccupati di chiarire che « il più generale problema della consultazio·ne degli imprenditori formerà ogg.etto dell'iniziativa assunta dal CIPE, il che richiederà una stretta collaborazione fra tutti gli organi della programmazione per la sua migliore riuscita, dalla quale il Mezzogiorno si attende importanti risultati ». Invero, al progetto iniziale -- inerente ad insediamenti di industrie meccaniche nella regione pugliese - è stata data un'estensione settoriale e territoriale, che giunge ad interessare il settore del vetro ed il territorio lucano, e no·n riflette il criterio di creare un sistema di unità produttive. Inoltre, mentre da un lato ci si è basati su un puro recepimento di precedenti iniziative imprenditoriali, d'altro lato si è fatto affidamento su iniziative non ancora maturate in sede tecnica, se non meramente intenzionali, e che comunque appaiono poco consistenti in termini di dimensioni e di legami produttivi. A questi limiti corrispondono la carente definizione e lo scarso coordinamento degli interventi infrastrutturali previsti, ivi compresi quelli pertinenti ai piani regolatori delle « aree » e dei « nuclei » di industrializzazione formulati in passato 6 • Soprattutto ha suscitato perplessità che ,questo particolare esperimento sia stato deciso e avviato nel momento in cui veniva stabilita una nuova ed ordinata procedura di rapporti co,n le imprese, da parte del1'o·rgano che presiede alla programmazione economica nazionale. Nondimeno la lunga e complessa esperienza che muove dall'iniziativa della Comunità Economica Europea (la quale non ha supplito alle gravi carenze della politica regio·nale della Comunità stessa) contiene elementi positivi, che potranno essere verificati, ordinati ed integrati: potranno, cio·è, essere rico·ndotti al generale procedimento di consultazioni tra lo Stato e le imprese, al fine dell'effettiva realizzazione di sistemi indùstriali nel Mezzogiorno. FRANCO FIORELLI . 6 Si nota incidentalmente che disposizioni regolamentari hanno attribuito ai piani regolatori interessanti i Consorzi di sviluppo industriale validità di « piani territoriali di coordinamento» (ai sensi della disciplina urbanistica del 1942): tale attribuzione perde, oggi, la propria ragione di essere, essendo stato intrapreso un apposito procedimento di pianificazione territoriale a livello regionale, in stretta connessione con l'articolazione regionale della programmazione economica. ' 88 Bibliotecaginobianco

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