I Note della Redazione parlare, sulla corretta utilizzazione dei fondi destinati specificamente a questa o a quella ricerca. Sono preoccupazioni, ques(e, ben legittime per chi sa, e gli scienziati lo . I I·. sanno, che da un lato non c'è un minitto da perdere se si vuole raccogliere la sfida del futuro, se si vogliono affrontare, cioèj i problemi che per l'Italia e per l'Europa pone quella società post-industrzale verso la quale sono già avviati non solo gli Stati Uniti, ma anche il Giappone; e dall'altro lato che gli strumenti di cui disponiamo oggi in Italia sono tali da far tf!:mere q,ddirittura che, invece di progredire sulla strada del futtfro, s~ possa addirittura regredire, perdere quota nella graduatoria dei paesi industrializzati. Nel nostro paese - ha detto al convegno di Milan~ un giovane scienziatu., e le sue parole sono state riprese dal <{ Corriere della Sera » - « la parola lvlinistero evoca, a ragione, queste immagini: carta bollata, burocrazia farraginosa e pigra, lenta ed inefficiente, corrispondenza inevasa, e tante, troppe scartoffie»; ed altre altrettanto negative. Da una premessa come questa, viziata, a nostro giudizio, da . argomenti tendenzialmente qualunquistici, non si potrebbe trarre altra conclusione che quella negativa nei confronti del quesito sull'utilità di un Ministero della Ricerca. Si è detto, anzi, che, « per le carenze tradizionali d.ella pubblica amministrazione»,. siamo ridotti a sperare paradossalmente che la creazione di un Ministero possa costiti,ire una soluzione « rivoluzionaria». Ma i Ministeri sono strumenti dell'azione di governo e quando quest'azione è sorretta da una forte volontà politica i i\1irzisteri, vecchi e nuovi, possono anche essere utilizzati per uno scopo rivoluzionario. La questione, al' convegno di Milano, è stata posta in termini efficaci dal prof. Colombo: non un altro Ministero, ma un Ministero di tipo nuovo. È la stessa formula che noi abbiamo agitato per l'Università della Calabria. Del resto, allo stesso convegno di Milano, sono state avanzate proposte di Ministeri più o meno « rivoluzionari »: nel suo rapporto di sintesi Adriano Buzzati Traverso ha suggerito di prendere irt considerazione anche la possibilità di una sol'tlzione in base alla. quale si affidi ad un Ministero nuovo non solo la ricerca scientifica, ma anche l'Università, staccando, cioè, l'educazione superiore dal Ministero della Pubblica Istruzione, che tra tutti quelli esistenti è il più gravemente afflitto da elefantiasi e paralisi burocratica. Forse, però, questa è una soluzione alla quale si può arrivare solo per gradi; e allora potrebbe valere, come soluzione intermedia, un'altra tra le soluzioni proposte dallo stesso Buzzati Traverso; non quella, ad ogni _modo, che emerge dall'attuale progetto di legge sul 1\r1inisterodella Ricerca. A proposito di questo progetto,. gli scienziati convenuti a Milano sono. stati unanimi nel condannarlo; e perciò La Malf a, constatata questa unani- .mità, ha suggerito che scienziati e ricercatori . elaborino, e propongano alle forze politiche, all'inizio ·della prossima .legislat~ra, un vero e proprio « libro bianco» sui problemi della ricerca in Italia. - . . Il « libro bianco » potrebbe anche elaborare nei dettagli la formula del prof. Colombo, del Ministero di tipo nuovo. Comunque, deve essere un « libro 51 Bi.blio_teca·ginobianco
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