Nord e Sud - anno XV - n. 99 - marzo 1968

I f Due anni e pochi mesi mente priverebbero la politica meridionalista di quegli specifici strumenti, dei quali essa ha oggi più bisogno che mai, proprio perché le vicende economiche hanno dimostrato la necessità di un impegno specifico nel Mezzo-giorno maggiore di quello precedente. È facile dimostrare, d'altronde, che l'affermazione e il consolidamento degli organi preposti alla programmazione econorp.ica - che tutti debbono _volere - difficilmente potrebbero aversi qualora nell'ambito della loro competenza si facessero rientrare funzioni diverse da quelle della programmazione. Prima di questa, la realizzazione di ogni politica era affidata a tre distinte sfere di competenza e di responsabilità - a livello legislativo, politico-direzionale ed esecutivo. Dopo la sua introduzione ad esse se ne aggiunge una quarta - quella a livello di programmazione - non circoscritta a un singolo settore, incaricata di assicurare continuità e coerenza all'insieme delle iniziative economiche pubbliche e private e quindi responsabile diretta del coordinamento di . tutte le politiche con riflessi economici. Essa non può, tuttavia, e non deve annullare le competenze e responsabilità delle singole politiche, perché, così facendo-, verrebbe, per così dire, a rinnegare se stessa o altrimenti ad accentrare in un unico organo la responsabilità direzionale ed esecutiva di tutte le politiche, il che non è neppure pensabile. Da un punto di vista formale, d'altronde, la politica di programmazione si trova - si potrebbe aggiungere - nella stessa posizione in cui si trovano tutte le altre politiche, nelle quali si articola l'azione dello Stato. Anch'essa, infatti, dovrà realizzarsi ai tre livelli: legislativo, politico-direzionale ed esecutivo. Il Parlamento ha già definito per legge e. continuerà a definire le sue competenze e i suoi poteri; il CIPE, in quanto, Comitato di l\tlinistri, ha e deve avere la piena respo·nsabilità po-- litica direzionale del coordinamento di tutte le politiche economiche e della realizzazione del programn:ia; mentre che gli organi esecutivi, ossia l'Amministrazione della programmazione, debbono assumersi intera la responsabilità della co·ntinua elaborazione coordinata dei programmi di tutte le politiche nonché del controllo del loro adempimento, senza mai assumersene - per la « contraddizion che nol consente » - quella della loro diretta esecuzione. Non si vede, pertanto, per quale ragione dovrebbe esser.e delegata all'Amministrazione della programmazione la specifica politica dell'intervento straordinario nel Mezzogiorno, le cui ragion d'essere sono state nonché annullate, 1 confermate ed esaltate_ dalle più recenti vicende e i s MASSIMO A.NNESI, Miti e paradossi _della programmazione: la « Cassa per il Settentrione'?» in « Nord e S,ud », febbraio 1968. 9 Vedi il testo del mio intervento al Convegno di Taranto in « Atti cit. », p. 206. 15 ibliotecaginobianco

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