Giovanni Coda Nunziante coltà di poter indirizzare e. controllare col solo personale della « finanziaria » l'attività di tutte le iniziative alle quali questa partecipa. Appare perciò necessario fare rico,rso e valorizzare: al massimo- o,gni apporto esterno da ricercarsi a livello lo·cale. È questa una funzione in cui la FINAM d,eve imp·egnarsi al massimo, richiamand·o l'esperienza di persone anche al di fuo-ri dell'ambiente agric·olo. In altri termini, nei co·nsigli di amministrazio·ne delle varie socfetà alle quali partecipa, la FINAM do,vrà certo designare q11ali suoi rappresentanti perso-n,e ,dell'ufficio centrale romano, che prenderanno: parte ai consigli e manterranno c·erti contatti più generali. Ma dovrà anche disporre di rappresentanti sul posto, impegnati seriamente nei problemi di gestione ed am,mi.nistrazione, che conoscano la situazio,ne locale, le persone ecc. Mentre i primi rappresentanti si sposteranno da Roma alcune volte l'an,no per certe riunioni del consiglio, o per decisioni più importanti, i seco·ndi faranno parte dei comitati esecutivi delle imprese, risiederanno sul p·osto e faranno capo· a R·om.a solo per la impostazione più generale di certi problemi. ~n questa maniera l'impo·rtanza •dell'ap,porto di esperienza, di doti imprenditoriali e di conoscenze tecnico-eco·nomiche che la FINAM dà alla buona riuscita delle iniziativ-e può venir moltiplicato per dieci. d) In ultimo, il convogliamento di capacità imprenditoriali verso le iniziative a cui la FINAM partecipa può essere realizzato con partico- ,. lari forme di soci,età che prevedano la partecipazione di interessi co·mmerciali o industriali vicino a quelli agricoli. Già la FINAM ha adottato un simile criterio in recenti iniziative, e questa scelta non potrà che mo-- strarsi mo,lto fruttuosa. In tali casi la FINAM viene ad assumere una posizione ·di arbitro, e ,deve proporsi lo- scopo di rendere possibile una collaborazione che presenta certo molti vantaggi per le due parti, ma che allo stesso temp·o non è scevra di pericoli. Fra i vantag.gi, va annoverato proprio l'apporto di capacità imprenditoriali e di conoscenze del mercato che può venire da commercia,nti ed industriali, mentre il controllo, della materia prima, oggetto dell'attività eco,nomi1 ca, costituisce l'importante contributo degli ·agricoltori. Fra i pericoli, è da ricordare quello- che jl non uguale livello· di esp·erienza e di preparazione, unito allo squilibrio del p·otere eco·no·mico delle parti in cau1 sa, vada a tutto dan·no della parte più deboìe. Poiché è comunemente riconosciuto che la parte più debole è quella agricola, ed essen,do qu,esta inferiorità p·roprio una delle ragioni ch_e giustificano un intervento· pubblico in agricoltura, è ovvio che la funzione ,di arbitro della FINAM fra commercianti e industriali, da un lato, ed agricoltori, dall'altro, dovrà mirare a ristabilire l'equilibrio a favore di questi ultimi. · 114 Bibliotècaginobianco
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