Nord e Sud - anno XV - n. 99 - marzo 1968

Giovanni Coda Nunziante tivo, e no11 dai singoli sep-aratamente. Ma questa è una caratteristica obiettiva dell'a.gricoltura, alla quale non si s_fugge_percorrendo vie traverse do-ve le resistenze posso·no essere mino-ri. Sia d'altra parte chiaro che quanto si è detto non significa che la FINAM debba evitare di i,mpe:gnarsi per iniziative a livello della distribuzione o della trasformazione dei prodotti agricoli. Anzi, queste iniziative possono essere fra le più efficaci per promuovere una modernizzazione dell'agricoltura. Ma perché ciò si verifichi, è necessaria una condi-- zione: che a queste inizdative commerciali o industriali partecipino in posizion-e preminente gli a.grico,ltori. S·enza questa partecipazione, non è pensabile di ottenere quei risultati per i quali si è auspicata la creazione della « finanziaria ». 4. Quanto si è detto costituisce la prem-essa per passare a conside-- rare le migliori forme di intervento di una socie~à finanziaria che abbia finalità eco·nomiche non limitate solamente al proprio bilancio, ma più generali, di promozione dello· sviluppo· economico in agricoltura. Come pri1no passo, è evidentemente necessaria una scelta delle ini ziative nelle quali la « finanziaria » dovrà imbarcarsi. E sulla base delle considerazioni fatte ·risulta evidente che questa scelta, oltre ad essere basata su di una valutazione delle prospettive economiche delle iniziative stesse, dovrà tenere nel massimo conto la loro importanza strategica per lo sviluppo agricolo di una certa zona. Da questo punto di vista, e senza voler negare l'importanza di altre possibili iniziative, ci pare che la costituzione' di centrali, mercati generali, impianti collettivi di lavorazione e trasformazione dei prodotti agricoli, debba essere considerata tra le forme più fruttuose di intervento. E ciò perché in questo modo vengono ad essere create infrastrutture e servizi di mercato che forse più di altre concorrono a creare quelle condiziorni di base senza le quali un mercato funziona con difficoltà, la formazione dei prezzi è meno efficiente e meno equa, ed ogni possibilità di coordinamento e razionalizzazione viene ridotta. Solo per citare un esempio, la concentrazione dell'offerta che si viene a realizzare in dette centrali, mercati generali o impianti di lavorazione collettivi, produce· effetti positivi su tutto· il mercato·, p·erçhé: a) permette t1na omogeneità di lavorazione e presentazione, ed una semplificazione del sistema di contrattazione che, oltre a ridurre certi costi, viene incontro alle esigenze della domanda; b) aumenta la trasparenza ed il grado di informazione del mercato, rendendo più equo il meccanismo di formazione del prezzo e scoraggiando la speculazione; e) rende possibile l'applicazione di certe politiche e di certi interventi già ampia110 Bibliotècaginobianco

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