Nord e Sud - anno XV - n. 99 - marzo 1968

.. I Argo1nenti pubblico no-n è giustificato. La critica più volte fatta ad una politica di incentivi indifferenziati è proprio che dalle decisioni indipendenti e non coordinate dei privati posso,no scaturire linee di sviluppo non perfettamente aderenti agli obiettivi che l'intervento si prefiggeva. Per to-m·are al caso della FINAM, la sua costituzione è stata auspicata nell'intento di promuovere un ben preciso tipo di sviluppo dell'agricoltura, secondo certe linee di cui p1 arleremo a momenti. Un intervento della « finanziaria » nei settori della distribuzione, o della trasformazione dei prodotti agricoli, è giustificato- solo- in quanto si propone questo o-biettivo. Infatti, non si può nemmeno sostenere che i settori in questione ristagnino, poiché è ben noto che consistenti interessi finanziari si sono venuti orientando ne·gli ultimi anni verso di essi, così che le pTospettive di un loro rapido sviluppo· sembrano assicurate. È della massima impo1 rtanza, quindi, cercare di chiarire se un intervento nei settori della distribuzione e della trasformazione, che faccia leva sulle categorie commerciali ed industriali senza un·a partecipazio,ne preminente d.egli agricoltori, possa essere considerato adeguato a produrre i risultati che l'intervento si pro·pone. 3. Per dare una risposta al quesito che abbiamo· appena formulato, è necessario cominciare con l'indicare quali so:no le li11ee di sviluppo dell'agricoltura meridionale che l'intervento della « fi11anziaria » si propone di promuovere. Queste linee possono essere sinteticamente individuate in: a) un am•modemamento del processo produttivo; b) una maggiore valorizzazione eco11omica delle produzioni agricole; e) un miglioramento dell'organizzazione degli agricoltori, intesa quale presupposto per il conseguimento dei precedenti obiettivi. Diciamo subito che ci pare assurdo pensare che tutto ciò possa essere ottenuto· senza gli agricoltori. In primo luogo, un intervento, chiamiamolo così, a monte del settore produttivo, al quale non partecipino gli agricoltori, riuscirebbe difficilmente ad affrontare con la necessaria efficacia e rapidità i grossi problemi posti dalla rico·nversione delle colture, dalla meccanizzazione e dalla modernizzazione in genere delle pratiche· colturali. S-epoi lo scopo è quello di valorizzare le produzioni agricole, vi sono· altre ragioni che fanno dubitare che il miglior modo di otte·nere questo obiettivo sia di affidarne la soluzione ad iniziative commerciali o industriali alle quali non partecipino gli agricoltori. Talvolta può apparire che questi ultimi non siano stati sempre all'altezza di valorrizzare le loro produzioni; m·a ciò hon basta certo a concludere che altre categorie di 107 Bibliotecaginobianco

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