Nord e Sud - anno XV - n. 99 - marzo 1968

Bruno Isabella LE AZIONI IMMEDIATE. Alcune delle soluzioni da noi prospettate: possono avere per alcuni un sapore avveniristico, ed apparire strumenti del domani, da utilizzare in una società da venire. A cancellare questa impressione dovrebbe bastare il fatto che tali strumenti sono usati su larga scala in altri paesi; c'è poi da aggiungere che siamo ormai ad una « situazione limite » e cl1e è necessario non solo prendere subito provvedimenti, ma porre il problema in una cornice più ampia. Le condizioni attuali delle acque colpiscono i nostri sensi in maniera molto concreta: il loro odore ed il loro aspetto sono quotidianamente ed inequivocabilmente presenti. Tutto ciò dovrebbe esser sufficiente a spingere l'opinione pubblica (anche se inconsapevole di altri fattori di natura tec11ica e socio-economica) a richiedere che vengano promosse al più presto concrete iniziative. Gli ambienti responsabili dovrebbero ormai rendersi conto che in molti, troppi casi · lo sviluppo di nuove zone industriali ed urbane è limitato dalla mancanza di risorse idriche di qualità so·ddisfacente. I motivi per un'azione imm-ediata si fa11no sem- .. ' . pre p1u urgenti. Purtroppo non siamo di fronte ad· una scienza esatta, ed inoltre la natura del problema. è resa ancor più complessa dal grande numero di interazioni co·n altre attività. I benefici, il più delle volte, hanno carattere meramente sociale, e non sono misurabili in termini monetari; ciononostante bisogna essere coscienti della necessità di agire al più presto, invece di starsene immobili, in attesa di strumenti perfetti per programmare nel modo teoricamente migliore. Il primo passo da compiere è quello della creazione di un'autorità che coordini, a livello nazionale, i programmi regionali di lotta all'«acqua sporca ». Tale o•rgano dovrebbe fare capo ad una superiore autorità responsabile del 1-vater management. Occorre poi che vengano emanati al più presto gli standl:lrds qualitativi delle acque e che i necessari piani per il loro raggiungin1ento vengano predisposti. Quest'organo· dovrà, nell'attesa, e~ettere norme transitorie per impedire che si continui lo scarico di materiali di rifiuto nelle acque, senza che questi vengano trattati con i sistemi attualmente disponibili. Tutto ciò avrà carattere strettamente provvisorio, perché in seguito dovranno ·po•rsi scadenze improrogabili per il mantenimento degli sta11dards. Nel campo della lqtta all'inquinarrìento non possono essere ammesse deroghe agli standards ragionevolmente stabiliti, perché ogni forma di rilassamento delle norme rischia di avere gravi conseguenze. Abbiamo avuto recentemente notizia del regolamento che l1a seguito la legge 102 Bibliotècaginobianco

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