Nord e Sud - anno XV - n. 107 - novembre 1968

... Antonino Répaci Le « radiose giornate di maggio» del 1915 rivelano un altro gravissimo· contrasto, reso più profondo - questa volta - dall'aperto intervento delle forze po•polari: e sarà l'ultimo, giacché nell'immediato dopoguerra le due forze si .dovranno nuova:mente· coalizzare per far fronte a forze nuove di in-dole popolare: socialisti e cattolici. 8. La « patologia » del potere offre o•vviamente un quadro assai ricco e complesso, e sarebbe inutile e fors'anche impossibile enumerarne e classificarne l'intera feno·menologia, quale è scaturita dalle più svariate esperienze storiche. Gioverà, tuttavia, agli effetti dell'argo-mento qui trattato, individuare la genesi di taluni fenomeni fondamentali, che stanno •di volta in volta alla base delle infinite e talora imprevedibili manifestazioni della patologia suddetta. Si è detto nelle pagine precedenti che i pilastri sui quali poggia ogni ordinamento originario sono : il principio di conservazio11e e il principio di legalità. Questi due principi, in un ordinamento « sano », sono siffattamente com.penetrati fra loro che sembrano identificarsi: infatti, alla stregua di una ingenua logica formalistica, verrebbe fatto di osservare che la legalità è propriamente lo strumento della conservazio,ne: e così è in realtà - giova ripetere - negli organismi pienamente funzionanti dove la legalità, essendo espressione « effettuale » e non soltanto presunta di volontà collettiva, è alimentata dal consenso costante dei soggetti subordinati. In tal caso è fin trop,po ovvio che la forza del potere è in rapporto direttamente pro,porzio-nale con quella delle forze sociali che lo sostengono, e conseguentemente il problema della conservazione dell'ordinamento giuridico originario sembra non avere neppure ragion d'essere. Ma non sempre è così; anzi, soltanto in pochi fortunati casi è così. Più spesso succede che qualche squilibrio nelle strutture e nelle forze sociali determini l'insorgere di un contrasto fra il principio di conservazione e il principio di legalità: e ciò succede ogni qualvolta all'ordinamento, per. potersi conservare, non è più sufficiente la propria legalità. Il caso limite evidentemente è quello della rivoluzione: quivi la volontà collettiva pone in essere una nuova legalità in contrasto integrale con quella vigente dell'ordinamento e, travolgendola in una con l'ordinamento stesso, ne -erige una nuova. Tuttavia, al di qua di questo caso limite, è dato registrare una serie e una molteplicità di contrasti che creano bensì -disagi di varia indole, ma lasciano intatta oppure moditìcano in misura integrale la struttura dell'ordinamento. A questo punto si impongono delle _distinzioni allo scopo di non confondere talune manifestazioni che superficialmente 94 Bibiiotec·aginob.ianco

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