Nord e Sud - anno XV - n. 107 - novembre 1968

I L'impresa pubblica in una politica comunitaria sono in co•ndizione di affro·ntare nei tempi e co,n le modalità richieste, può presentare, nell'insieme di azioni che devono essere perseguite per sostenere la sfida ,del progresso tecno'1ogico e fare di tale progresso un fulcro del1 1'espansione dell'econo,mia europea. Ulteriori direttrici dell'impiego dell'impresa pubblica a livello comunitario possono i·n-dividua,rsi nell'utilizzazione coordinata di tale strun1ento per assicurare uno sviluppo continuo del processo di espansione economica eu,ropea e realizzare, attraverso la progressiva riduzione dei dislivelli intersettoria,li e interregìon·ali, una sempre maggio·re omogeneità dell'area integrata. Infine va considerata la funzione che l'impresa pubblica può svolgere anche a livel,lo comunita,rio, olt,re che per il conseguimento di risultati che il gioco spontan·eo del ·mercato non sa1 rebbe in gra-do di produrre, anche in termi,ni di interventi volti a favori 1re un regolare funzionamento dei meccanismi 1 di mercato. Uno dei compiti tipici assegnati dalla teoria economica all'i1npresia pubblica, e convalidati da varie significative esperienze nazionali, riguarda infatti il contributo alle politiche antimonopolisticl1e. L'in,nesto di tale funzione nel contesto con1unitario appare coerente con una delle direttive di fon-do del Trattato di Roma, ed a•nz,i con le stesse ragioni co,stitutive della Comunità. In tema di repressio,ne· delle pratiche mo,nopolistiche e di finalizzazìone dell'intervento pubblico in senso confor1ne, il Trattato ha scelto infatti una via che può definirsi più avanzata rispetto agli indirizzi adottati, entro e fuori del,l'area comunitaria, dal 1 le legislazioni di va-ri ·paesi dell'Europa occidentale. Mentre contempila modalità per l'azione antimonopolistica, esso ammette nello stesso· tempo intese d,irette a razionalizzare la produzio11e ed a co,nseg.uire superiori livelli di efficienza tecnologica da parte di gruppi di imprese; sempre con l1 a riserva di un impegno a prevenire for1naz1 ioni monopolistiche cl1iuse, i1 l Trattato no·n si o·ppone, insomma, al co,nsegt1imento di più vaste dimensioni aziendali cl1e siano alla scala del mercato europeo. Precisamente perché ammette tutto ciò, ma intende'11do che il mercato sia protetto da ipoteche mo,nopo1 listiche, il Trattato implica un'« attiva politica della concorrenza». A fronte delle concentrazio.ni eco-nomico-produttive e del profilarsi di posizioni dominanti in quesito, o quel settore sul mercato comuniitario è concepibile pertanto che ·per la tutela del mercato si contempli - a·d integrazione del,le barriere giuridicl1e, per lo più inefficaci - l'impiego di opportuni mezzi ·di intervento. Giova precisare cl1e è solo in parte - cioè limiitatamente a certi settori - che l'a,pert11ra delle .economie nazionali ha assolto sostanzialmente una 'funzione antimonopolistica ed è discutibile, pertanto, che si 121 -Biblfotecaginobianco

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