Nord e Sud - anno XV - n. 107 - novembre 1968

Antonino Répaci Ma lo squilibrio - giova rìpetere ...:_non è tanto fra gli orga11i del potere quanto tra le forze che stanno alla base degli organi stessi. Il parlamento trae la propria forza unican1ente dal popolo; e il popolo, nell'età liberale, di forza ne aveva molto poca. Esisteva un so1o partito organizzato: il partito socialista; le organizzazioni si11dacali muovevano i primi passi, e le stesse organizzazioni padronali avevano voce soltanto per chiedere favori e protezioni al governo! Nord e Sud erano ai ferri corti: e il parlamento rappresentava al postutto queste insufficienze. Ecco perché - come osserva giustamente Go·betti - la guerra colse l'Italia in piena crisi, offrendo i11 tal modo il fianco all'offensiva regiogovernativa. 16. La piazza dominò la scena politica dell'Italia dall'arn1istizio alla cosiddetta marcia su Roma. In una prima fase, che si conchiuse a un dipresso con l'occupazione delle fabbriche (autunno 1920), protagoniste della piazza furono le masse socialiste scatenate contro coloro che esse ritenevano i responsabili e gli speculatori della guerra (chiamati allora i « pescicani » ). l,a agitazione si frazionò in tln vasto complesso di tumulti e di violenze inco·mposte e sterili, prive di u11 piano insurrezionale e di un. preciso obiettivo, politico. Come ebbe a segnalare altrove l'autore di queste note, la presa del potere da parte delle masse era a portata delle loro mani: le masse erano pervase da 11n fervore rivoluzionario, che richiedeva soltanto• un'elementare opera di coordinamento e di disciplina da parte delle dirigenze. Mancò invece quest'opera delle dirige11ze e - occorre dirlo - mancò anche la volontà, sulla quale prevalse 11na sorta di attendismo messianico di 11na non facilmente identificabile pali11ge11esi sociale. Perciò l'azione delle masse, abbandonata a sé stessa e priva di t1na guida politica, si logorò in episo·di inutili e talora odiosi, come le aggressioni agli ufficiali dell'esercito, considerati 110n già le vittime, ma i respo11sabili della guerra 19 • In questa prim~ fase le reazioni del potere furono blande e si limitarono a operazioni di polizia, seguite da procedimenti penali co11chiusisi spesso con severe condanne. Occorre peraltro segnalare che, in concomitanza con la piazza « rossa », ne era entrata in funzione un'altra, di genere difficilmente definibile, ma di natura comunque diversa, se non opposta alla prima. L'in1presa fiumana, guidata da Gabriele D'Annunzio, assunse fin dall'inizio 'il carattere di aperta ribellione allo Stato; e il fatto fu di tanta 19 A. REPACI, La marcia su Roma - Mito e realtà, Ed. Canèsi, Roma, 1963, I, pp. 200 sgg. 108 Bibiiotecaginobianco

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