Rosellina Balbi lità », vigorosamente pro-pagandata da ceit_a ·psicologia, dalla ·sociologia·. funzion-alista, e, perché no? anche e soprattutto dall'industria e. dai suoi « persuasori occulti ». L'ideale della « vera donna » è stato contrapposto, in· modo molto efficace,· alla figura, tra ridicola e patetica, delfa donn.a « mascoliniz'.'" zata », che aspira a diventare scienziata o professionista -o magari dirigente d'industria. Quando Simone de. Beauvoir scrisse IZ..secqndo sesso, un critico americano commentò elle la scrittrice « no,n aveva la ..più vaga .idea di cosa fosse davvero la vita». Per realizzare la pro·pria _personalità,. la « vera>~ donna non ha che. una sola strada da seg11ire: queìla che la .porterà· ad essere una madre-casalinga. Qua]siasi dubbio è .fuo-r di· luogo: la -mistica della femminilità « presuppo·ne che, .per quanto rigt1arda le' donne,- la storia abbia raggiunto h.ic et nunc una conclusione definitiva e gloriosa ». . . In sostanza,· i p_rop11gnatori di questo punto di· vista sostengo·\o che, alla do•manda: « chi so·no io?»,· la d9nna possa rispondere: « .la mpglie di. .. la madre di. .. ». Erano certo più leali i lo-ro predecessori, _quando sostenev<:1.noc,hiaramente ed esplicita-mente, che le donne - per dirla .all'italiana - debbono limitarsi a « fare la calza». Di fronte ad affermazioni .del genere, le donne potevano ancl1e ribellarsi; ma la -ribellione è infinit.amente più difficile, quando il pregiudizio viene,_offerto in no-me della scienza.- « La studentessa di fisica che riderebbe al commento. del nonno,. ' il posto della donna_.è la casa', non ride .affatto quando ascolta l'autorevole professore di sociolo·gia, 9 legge il libro di Margaret Mead, oppure- l'opera in due to,mt sulla sessualità femminile, che·le dicono in.-pratica_.·Ja stessa cosa. Il com~ plesso e_misterioso linguaggio del funzionalisn10; -d~lla psicologia freudiana e dell'antropologia culturale le impedisce di rendersi conto 'che le raccomandazioni che .vengono fatte alla donna non sono molto più fondate di quella del nonno». · · - Per evidenti ragio-ni di spazio, non possiamo qui soffermarci sugli argomenti di natura « s~ientifica » addotti a sostegno della « mistica della femminilità»; argomenti. che la Friedan analizza con attenzione-, per dimostrarne l'inconsistenza e l'arbitrarietà. Accenneremo· soltanto al contenuto della tesi funzionalista: poiché nella società la do·nna è di fatto una casalinga,· l'essere una casalinga rappresenta, per la donna, l'attività normale.· L~inferiorità· della condizione femminile è, dunque, « funzionale », in quanto contribuisce a mantenere immutata la struttura della società; mentre -~èpericoloso risvegliare nelle donne aspirazioni che sono in conflitto con -il loro « ruolo di donrt·e, così come oggi viene definito». ·Sicché, l'individuo deve adattarsi allo status quo; sicché, la donna deve rinunciare alla .propria umanità•. per non perdere la sua femminilità, co,sì come· questa viene oggi definita. Che poi la definizione possa essere sbagliata, sembra essere cosa di poco momento. In realtà, sembra proprio che quella definizione sia sbagliata. Valendosi di u~'ampia documentazione, la Friedan dimostra che le donne americane sono ·profondamente, addirittura patologicamente insoddisfatte;· che· c'è in loro un disagio, un'inquietudine, le cui proporzioni va~o di continuo accres·cendosi. Eppure, molte di queste don11e dovrebbero essere · soddisfatte 60 \ _Bibliotecaginobia·nco
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