Nord e Sud - anno XI - n. 59 - novembre 1964

Francesco Compagna - Giuseppe Sacco moralizzazione della vita pubblica; e naturalmente sul piano di tutti i grandi temi dell'attuazione aggiornata della Costituzione repubblicana: le divergenze ideologiche si potrebbero .attenuare noteyolmente, allora, p·erché qui è forse veramente il caso di affermare che l'ideologia segue, come l'intendenza. FRANCESCOCOMPAGNA Le grandi imprese americane in Europa Senza dubbio meno allarmate che in Francia sono state in Italia le reazioni che hanno accom,pagnato, negli ultimi mesi, il flusso considerevole degli investimenti americani in Europa. Pure, in Italia non meno che in Francia e in Germania, i capitali americani sono intervenuti sia per dar luogo a nuove iniziative industriali, sia per acquistare posizioni maggioritarie nell'ambito di medie e grandi società già affermatesi sul mercato nazionale e internazionale. La differenza di tono delle reazioni italian.e rispetto a quelle francesi si ' giustifica con la diversa situazione politica dei due paesi. È evidente che la campagna allarmistica tendente a denunciare Ì]1. Francia lo sforzo americano di « colonizzazione dell'Europa » si spiega in parte notevole con le esigenze propagandistiche di un regime che ha fatto dell'antiamerica.nisino una delle sue bandiere, e che pertanto l'allarmismo è stato accentuato per servire tali esigenze. La prima considerazione da opporre all'allarmismo di tipo fran-. cese è naturalmente quella per cui gli investimenti americani non perse~ guono un fine politico di do·minazione, ma soltanto il fine aziendale del profitto. Dall'inchiesta ormai celebre della J\1.ac Graw-Hill Publishing Company, che è stata negli ultimi tempi citata a proposito e a sproposito, si apprende che i dirigenti delle aziende americane nel settore dell'industria di trasformazione hanno in·dicato, quale principale ragione dei loro investimenti all'estero, per il 48% la ricerca di nuovi mercati, per il 20% la possibilità di un più alto margine di profitto, per il 16% l'occasione di evitare in tal n1odo le restrizioni imposte in U.S.A. alle importazioni, per il 13% la vicinanza a nuove fonti di materie prime, per il 10% le migliori condizioni della concorrenza, per il 6% il più basso iivello salariale. / Il fatto che gli investin1enti americani in Europa non perseguano fini po.litici di dominazione, ma solo l'utile economico, non significa, ·naturalm-ente, che essi non possano costituire un pericolo sul piano politico. Ma significa che le cause di un tale flusso di investimenti sono inerenti ·alla struttura economica di paesi come l'Italia e la Francia, e che la reazione nazionalistica sul piano politico non può pertanto met~ere al riparo questi paesi, facendo intendere al troppo potente alleato la necessità di una politica più prudente. Per l'ltali_a, e soprattutto per la ---Francia, il pericolo si 50 \ Bibliotecaginobianco

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