j Note della Redazione ùna lista francamente indecente. Non· vo-glion,o ca111biare n,iente. Ma intanto tutto cambia: la città è precipitata · palesemente in it11a crisi che di giorno in giorno si avvicina al fondo; e, forse, una reazione del suo istinto di conservazione· si sta preparando: ce lo auguriamo, comunque, consapevoli come siamo della gravità dei problemi e delle difficoltà che si frappongono alla loro soluzione. La scelta impossibile Su « l'Unità » del 25 o-tto-bre,Mario Alicata affronta il tema delle prossime .elezioni italiane in rapporto ai fatti di-Mosca. Non lo affronta, ·naturalmente, nell'unico modo che sarebbe stato, pure, utilmente chiarificatore: ammettendo lo stato d'animo di perplessità - per non itsare un termine più forte -- derivato agli elettori del PCI dalle notizie provenienti dall'URSS, e riconoscendo francamente la parte di responsabilità che lo stesso PCI ha avuto nell'indurre il proprio elettorato a ri_porre cieca fiducia nella bontà di tutto quanto avveniva al Cremlino, e nel considerare sistematicamente come « venduti al capitalismo· e all'imperialismo » tutti coloro che hanno messo in luce la struttura brutalmente totalitaria dèl regime sovietico ( «· venduti al capitalismo e ·all'imperialismo » anche quandò - soprattutto quan-do, anzi - si trattava di uomini sulla cui fede democratica, e molte v.olte socialista, qitalsiasi dubbio avrebbe dovuto rappresentare un vero e proprio insulto alla pubblica intelligenza). Silane ha ricordato recentemente· ( « Teni po presente», settembre-ottobre 1964) fino a che punto ·la verità storica sia stata deformata· dai biografi · di Togliatti, tanto che un episodio banale, occorso a Roma nel 1922-, è stato ~ trasformato nel tentativo fascista di mettere al muro il futuro leader del comunismo italiano (il quale sarebbe stato poi salvato grazie al fulmineo intervento di un ~<commando» della Federazione comunista romana). E lo stesso Silane ha ancora ricordato come, avendo egli chiesto un giorno a Togliatti per quale motivo perniettesse mistificazioni del genere, gli' fosse stato risposto che « u.n grande partito di massa ha bisog11,o di leggende ». Orbene, così come è stato creato, a beneficio dell'elettore comunista ita-liano, il mito di un Togliatti « dotato di tutte le virtù civili e.carismatiche », nello ste~so modo, a beneficio· dell'elettore comunista in genere (e quindi anche italiano), è stato creato dapprima il mito « titanico » di Stalin, € poi - a destalinizzazione avvenuta e disinvoltamente accettata .;_ il mito << bonario e paterno » di Nikita Krusciov. Adesso siamo in clima di piena « dekrusciovizzazione » e nuovi miti non si sono ancora profilati all'orizzonte sovietico; si è profilata, viceversa, la .possibilità che l'elettorato comunista non sia più disposto ad accettarne. E se, quando il mito di Stalin crollò clamorosamente, fu possibile ricorrere all'alibi dell'ignoranza de:lle malefatte commesse dal dittatore georgiano, la caduta di Krusciov - avvolta, com'è 41 Bibliotecaginobianco
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