Lettere al Direttore La parte migliore della relazione è quella sul partito. ?vla anche qui la relq,zione offre un'analisi -diagr,,ostica, non sempre esatta, piuttosto che prospettare rimedi. Così si nega ,« a· priori » il mal~ostunie: che presiede all'inflazione del tesser~mento, dando la colpa di tale presunta inesattezza ad una non meglio specificata « compiaciuta pubblicistica interna >~; -come se tanti anni di vita di partito non avessero reso edotti anche gli iscritti più ingenui dell'esistenza di. questo cancro. Così l'ostentata indignazione verso l'intérpretazione della D.C. come forza frenante all'interno del centro-sinistra suona 11,onsolo non convincente, ma q,ddirittura falsa: basti pensare al ruolo svolto dal partito di rn.aggioranza relativa a proposito di problemi quali -la pianificazione, l'urbanistica, le Regiofl,i, l'agricoltura, per rendersene conto. [-!na brutta e scialba relaziorie, quindi, che non consente alcun. ottimisn-io .. Consento con Galasso che il regime doroteo è. autoritario, tecnocratico, vagamente sociale, oligarchico;_ che sia una specie di gollismo « dopo De Gaulle» può essere in parte vero, ma- questo richiederebbe un lungo discorso, sul quale sarà bene tornare in altra sede-. Ma ad una- condizione: che il. fenomeno De Gaulle non sia interpretato in tern-iù-ii pregiudizialmente negativi e privi di ogni realismo; è necessario pre1nettere ad ogni _dibattito serio sul gollismo la messa al bando di ogni giudizio se,nplicistico di tipo deduttivo, tentazione alla quale non ha sapu,to sottrarsi la sinistra democratica francese ed europea. Questo è quanto mi confermava, non è molti giorni, il direttore di « Esprit », J. M. Domenach, il quale non può essere certo sospettato di filo-gollismo. A proposit© dell'integralismo doroteo (e, mi permetto di aggiungere, · non solo doroteo) sono perf ettan-iente d'accordo con Galasso; e anche sul fatto che questo integralismo sia « di potere », e non ideologico. Si rende necessario, per richiamarsi all'origine di questo fenomeno, affrontare un esame storico sulle fonti di « Iniziativa democratica»: esame che non si può evidente.mente qui svolgere, ma che andrà approfondito e chiarito con impietoso rigore scientifico, senza omettere, per carità di corrente, il ruolo decisivo che la sinistra d.c., certo inconsapevolmente, . ebbe nell'affermazione della corrente a Napoli nel 1954. Concorde nell'analisi. qualche riserva formulerei a proposito delle conclusioni. Così la _rivoluzione dei_«professorini» di « Iniziativa democratica» -mipare abbia dato risultati più negativi che positivi: sia perché la vittoria non portò al potere un Dossetti o un Lazzati, bensì un Fanfani, il cui quinquennio di dittatura è stato il più fosco periodo conosciuto nella D.C.; sia, -soprattutto, ·perché -- come lo stesso Galasso atf erma - l'integralismo che prevals~ fece perdere ai cattolici quel senso dello Stato che Sturzo e De Gasperi erano faticosamente riusciti a far accettare. Questo fatto è di una negatività senza paragoni: mentre le forze laiche difendevano e si facevano tutrici del senso d·ello Stato, mentre. anche i socialisti -lo scoprivano, tra i cattolici si ritornava_ allo stato d'animo sanfedista, con la sola variante che, anziché122 \ Bibliotecaginobianco
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