Nord e Sud - anno VI - n. 54 - maggio 1959

ristretti, entro i quali erano state racchiuse, per decenni, le figurine comiche venute dall'America; ne aveva moltiplicato l'influenza, la suggestione. Negli anni dell'autarchia, l'Italia aveva una sua arte popolare che era tutto un inno al candore a11glosassone.La simpatia per le bestie, ritenuta ufficialmente una smanceria di marca non latina ( << tutta la tenerezza dei pop9li di lingua inglese si è rifugiata lì», dicevano i fascisti), si sublimava in una sorta di zoofilia grafica, sui modelli arrischiati e grotteschi di cui Disney era stato il felice divulgatore e di cui le silhouettes del Corrieredei Piccoli avevano rappresentato una sorta di anticipo. Coloro che avevano dipinto, ad uso delle<<nuove generazioni>>, i nostri soldati in Africa ricalcando i pupazzetti del N. Y. American - i balilla ardimentosi si chiamavano, nei giornali per bambini, Peperino o Piroletto, Dado e Lietto, Venturino, Remolino e Romoletto, mentre i conquistatori delì'Abissinia, nel migliore dei casi, avevano nome Meoscarpone, ed erano alquanto zotici (26 ) - e che avevano . tradotto in versi, alla maniera del Corrieredei Piccoli, le varie vicissitudini prebelliche dell'Italia imperiale (27 ) si accorgevano di essersi spinti un po' troppo in là. Su Topolino, le foto di Walt Disney e quelle di Mussolini si alternavano ormai con regolarità, ogni qual volta ad uno dei due nascesse un figlio o un nipotino, in occasione dell'onomastico, del compleanno, di ricorrenze familiari. Nel febbraio 1938 Topolino propagandò l'impresa detta dei << sorci verdi » rivendicandosene, scherzosamente, la paternità: dopo tutto, fece intendere, il merito dì aver introdotto i sorci nel costume nazionale spettava a Disney. I tentativi di portare sulle pagine dedicate ai bambini un'eco più fedele dei tempi nuovi non mancarono, perfino su Topolino. Ma, almeno fino agli anni della guerra di Spagna, gli accenni politici erano subordinati al tono, ormai acquisito, di una letteratura spregiudicata e un tantino ironica (anche ( 26 ) Peperino - un balilla che fa i soliti << scherzi birboni» al nemico - e Meoscarpone comparvero nel Balilla; gli altri sono tutti personaggi del Corr. d. P. Sempre del repertorio del Corr. d. P. va ricordato un personaggio lievemente più fosco dei precedenti, a nome « Balilla », disegnato da Attilio Mussino. ( 27 ) Sul Balilla vennero introdotti, ad es., nelle pagine di strips comiche a colori, svariati temi di propaganda civile, dalle direttive sulla protezione antigas alle esortazioni ad offrire metallo alla patria. [96] Bibliotecaginobianco

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